Mese: Maggio 2012

CHINA di Maria Pia Quintavalla a Corliano

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ANNO 2012 INCONTRI AL RELAIS DELL’USSERO DI CORLIANO A cura di VALERIA SEROFILLI Venerdì 1 Giugno 2012 – ore 18:00 Villa di Corliano, Via Statale Abetone, 50 Loc. Rigoli – S. Giuliano Terme (Pisa) Ambito GIUGNO PISANO 2012 – Valeria Serofilli presenta il volume China (Effigie Edizioni, Milano 2010) di Maria Pia Quintavalla con interventi critici di Giacomo Cerrai e Ivano Mugnaini. Nell’ambito della serata Reading degli Autori “Amici degli Incontri Letterari dell’Ussero”. Segue cena conviviale al Relais della villa. Letture dell’Autrice e di Rodolfo Baglioni La S.V. è gentilmente invitata

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Nata a Parma, vive a Milano. Ha pubblicato: Cantare semplice (Tam Tam 1984), Lettere giovani (Campanotto 1990), Il Cantare (Campanotto 1991), Le Moradas (Empiria 1996), Estranea (canzone, Manni 2000 con postfazione di Andrea Zanzotto), Corpus solum (Archivi ‘900 2002), Album feriale (Archinto 2005), Selected Poems (Gradiva 2008, New York), China (Effigie Edizioni 2010). Presente in antologie, l’ultima, l’ultima : Trentanni di Novecento, a cura di Alberto Bretoni, Book Editore. Pubblica l’antologia Donne in poesia, dagli omonimi festival, (Presidenza Comune di Milano 1985, ristampa Campanotto 1988). E Bambini in rima (la poesia nella scuola dell’obbligo), Atti su “Alfabeta” 1987. Tradotta in lingua inglese, francese, serbo croato, e numerose antologie. Collabora all’Università statale di Milano con laboratori sull’italiano scritto.

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Telefonando o inviando sms al numero 328.5892491 è possibile prenotare la cena che, dopo la presentazione, sarà servita al ristorante della villa al prezzo concordato di 23 € a persona.

La Mosca di Milano , numero 24

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Con il patrocinio dell’ l.C.
“Casa del Sole” di Milano
vi invita
Lunedì, 28 maggio 2012 – h. 18.00
Auditorium ex Chiesetta del Parco Trotter
con ingresso gratuito
Presentazione del
n. 24 della Rivista
la Mosca di Milano Intrecci di Poesia, Arte e Filosofia
Sguardo e Visione
con la partecipazione di
Corrado Bagnoli, Giusi Busceti, Luigi Cannillo,
Gabriela Fantato, Angelo Lumelli, Ottavio Rossani
leggeranno i propri testi inediti
Zefferina Castoldi e Angela Passarello
L’ingresso principale del parco è in Via Giacosa, 46 – Milano – M1 Rovereto. Con una passeggiata di due minuti tra gli alberi sul viale di sinistra,
si avvista il campanile della Ex-Chiesetta. Sarà sempre aperto l’accesso diretto dal cancellino di Via A. Mosso, 7 (Angolo Via Padova).

versincanto@gmail.com – tel. 02/26822533

Una vita scommessa in poesia: Firenze, 28 maggio

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LUNEDI 28 MAGGIO ALLE ORE 16,30 presso il Palazzo Medici Riccardi in Via Cavour 1 a Firenze sarà presentato, in occasione dell’ottantacinquesimo compleanno di Alfredo de Palchi il volume ALFREDO DE PALCHI: UNA VITA SCOMMESSA IN POESIA, New York, Gradiva Publications, 2011, curato da Luigi Fontanella. Presenzieranno Paola Lucarini Poggi, presidente dell’Associazione SGUARDO E SOGNO, e Luigi Fontanella, docente di Letteratura Italiana presso la State University di New York, direttore della rivista internazionale GRADIVA. Il volume contiene scritti, fra gli altri, di Sebastiano Aglieco, Mariella Bettarini, Donatella Bisutti, Michele Brancale, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Luigi Fontanella, Annalisa Macchia, Valerio Magrelli, Irene Marchegiani, Giuseppe Panella, John Taylor, Antonella Zagaroli. Sarà presente l’autore Alfredo de Palchi che leggerà alcune poesie.

Roma ricorda Giorgio Caproni

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GIORGIO CAPRONI
Roma, la città del disamore

23 maggio – 28 giugno 2012
biblioteca Guglielmo Marconi via G. Cardano, 135

Un omaggio della città di Roma al poeta che l’ha abitata
Il 2012 è il centenario della nascita del poeta Giorgio Caproni (Livorno 1912 – Roma 1990), una delle figure di maggior rilievo del Novecento poetico europeo. In questa occasione la biblioteca, che conserva la preziosa raccolta dei suoi libri, vuole onorarne la memoria con diverse iniziative: una mostra e un incontro per raccontare il profondo legame del poeta con la città di Roma, letture per ascoltare i suoi versi, documentari che ce ne rimandano un’immagine viva e laboratori di poesia per i più piccoli.
Progetto ideato e curato da Elisa Donzelli.

mercoledì 23 maggio ore 17.30 Inaugurazione della mostra, incontro e letture
venerdì 25 maggio ore 17.30 VIDEORICORDO

mercoledì 23 maggio ore 17.30
Inaugurazione della mostra

saluti di Francesco Antonelli – Presidente Biblioteche di Roma
introduce Stefano Gambari – Biblioteche di Roma
presenta il progetto Elisa Donzelli – Università di Roma La Sapienza

con la partecipazione di
Biancamaria Frabotta – Università di Roma La Sapienza
Fulvio Stacchetti – Biblioteca Nazionale di Firenze
Pamela Di Lodovico – Scuola Primaria Giovanni Pascoli
Jacopo Ricciardi – artista e poeta
e la testimonianza di Attilio Mauro e Silvana Caproni

letture di
Annelisa Alleva e del Laboratorio dei Lettori ad Alta Voce
della biblioteca Guglielmo Marconi condotto da Paolo Pasquini

venerdì 25 maggio ore 17.30
VIDEORICORDO

Il congedo del viaggiatore cerimonioso 35 ‘ regia di Giuseppe Bertolucci
Il video è il risultato di un laboratorio sulla rappresentabilità del linguaggio poetico

Giorgio Caproni. Il seme del piangere 42’ di Gabriella Sica, regia di Gianni Barcelloni
produzione Rai Educational; presenta Gabriella Sica – Università di Roma La Sapienza
Il video segue Caproni attraverso i suoi libri che non perdono mai l’incanto della poesia anche quando il poeta pare più disincantato dalle vicende della storia

Per i più piccoli
IN BIBLIOTECA… CHE POESIA
troviamo “parole preziose” fra suoni ritmi e colori
laboratori di poesia e musica per bambini
a cura di Rosella Robertazzi e Luca Tilli
a maggio con le classi della scuola Giovanni Pascoli
a giugno con i giovani lettori della biblioteca
per informazioni e prenotazioni sezione ragazzi tel. 06 45460306

I Quick Response Code inseriti nei pannelli della mostra sono
a cura di Roberto Raieli per il progetto poesia Quick Response dell’associazione Terre Vivaci

Il Fondo Giorgio Caproni nella biblioteca Guglielmo Marconi

Dal 2006 la Biblioteca Guglielmo Marconi ospita il Fondo Giorgio Caproni in un’area riservata dedicata alle raccolte d’autore. I circa 5000 volumi rappresentano la quasi totalità della biblioteca originaria del poeta, sono stati inventariati e catalogati in SBN, quindi accessibili al pubblico a livello nazionale. Il fondo, oltre che visitato da cultori del poeta, viene consultato anche indipendentemente dall’interesse per Caproni per il valore e la rarità delle opere contenute.

STELLEZZE di Paola Febbraro

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Una mia nota di lettura a STELLEZZE di Paola Febbraro. Un libro atipico, arcano, solare, crudo e dolce, lieve e intenso. I.M.
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Nota di lettura a Stellezze di Paola Febbraro, a cura di Anna Maria Farabbi, Lietocolle, Faloppio, 2012

Leggendo i lavori di un poeta scomparso spesso si ha l’impressione di percorrere le stanze di un museo, prendendo visione degli armadi e degli archivi, delle catalogazioni attente, precise, definitive. Tutto questo non accade con il libro Stellezze di Paola Febbraro. Non accade in virtù di quell’esuberanza irrefrenabile che nasce dall’incontro alchemico tra l’ebbrezza infantile, conservata avidamente e golosamente da Paola fino in fondo, e il pensiero, autenticamente libero, filosofico senza rigori sterili a cui dava vita e da cui riceveva la curiosità, l’impulso ad esplorare, nonostante tutto. La parola “vita” è quella che emerge alla mente e riecheggia dentro con più frequenza e nitore leggendo questo volume curato da Anna Farabbi ed edito da Lietocolle. La vita nel suo insieme, in quella totalità complessa, multiforme, composta di ossimoriche misture, moltitudini e solitudini, pazzie e ragioni, piaceri e dolori. Non si tratta di un paradosso né di un guanto di sfida lanciato in faccia al destino da un’artista che ci ha lasciato troppo presto. La sua vittoria sulla morte è spontanea, naturale, non cercata né voluta. È resa possibile, lo si percepisce pagina dopo pagina, dal modo in cui l’autrice ha saputo percorrere il mistero, il suo, individuale, e quello di tutti. Con un modo sincero di attraversare la strada che le è toccata e che ha scelto: guardando negli occhi il sole e la pioggia, cantando con amore perfino alla morte, alla solitudine, alla pena. Senza astio. Con la dolcezza di chi sa di possedere il dono ed il peso della parola, la condanna meravigliosa e terribile chiamata poesia.
Si può permettere allora di trasformare il tempo in una serie di disegni abbozzati, quasi fumettistici, quelli riprodotti sulla copertina del libro. Per sfuggire alla ripetitività routinaria degli obblighi e della solitudine, l’ironia si fa schizzo, sarcasmo difensivo, una terra di nessuno tra la gioventù e l’età adulta. Estrema serietà e solida leggerezza. Il volo di una farfalla trasforma un volo effimero in un segno, una traccia di simboli e richiami tracciati nell’aria, invisibile solo a chi è cieco dentro. I versi di Paola Febbraro parlano della sua esperienza esistenziale, sono l’eco dei suoi gesti, i suoi incontri, i passi del suo cammino. Eppure questo apparente egocentrismo in realtà è ampia, vigilata, deliberata richiesta ed offerta di condivisione. L’altra parola chiave rilevabile è, accanto a vita, condivisione. Il libro stesso è una forma di dialogo continuativo, ininterrotto, con Anna Farabbi e con coloro che hanno saputo leggere i versi di Paola quando era in vita, spartendo con lei lo spazio abitabile di questo tempo e questa terra. Ma anche per chi scopre l’autrice per la prima volta grazie a questo libro lo scambio è “immediato e irrimediabile”, come si annota adeguatamente nella nota introduttiva al volume. Si tratta di baratto, giustamente: la voce di Paola Febbraro chiede in cambio un’altra voce, un confronto. Non accetta una neutra e comoda moneta, pretende che chi riceve offra altrettanto, metta in gioco se stesso, qualcosa di ugualmente lieve e imprescindibile: “il canto si offre da solo, da solo con l’ascolto di chi gli va incontro”, non a mani vuote. Non è un caso che l’autrice avesse l’abitudine di trascrivere estratti da opere altrui; la poesia affonda le proprie radici in un terreno fertile, le radici ed i rami si sfiorano e si intrecciano.
Alcune lettere dell’autrice, pubblicate nella parte iniziale del libro, mettono a nudo gli elementi, la chimica essenziale del suo processo di creazione e ricerca, nel senso di esplorazione e di moto verso un luogo, e verso una presenza, auspicata, anelata. La base primaria è l’immediatezza, la riscoperta delle componenti naturali: in primis le sensazioni in apparenza semplici, in realtà complesse e ardue come terreni di conquista. La fiducia, ad esempio: “nessuno niente niente e nessuno è stato così rivoluzionario per me quanto avere fiducia in un’altra donna”, annota. Ed è rivelatore, emblematico, scoprire che questa conquista nasce da un gesto piccolo, quotidiano: un abbraccio, un contatto istantaneo tra due corpi, due entità. Poco dopo, puntuale, nella lettera in questione così come nei versi dell’autrice, all’emozione profonda, primordiale, subentra la riflessione, il pensiero, il rovello della mente. Ma anche la filosofia della Febbraro è personale e leggera, umana, vitale, danzante. Il trucco è, per usare le sue parole, “accogliere in maniera diversa/ la pazzia”. Sì, perché come ogni artista che sente la sostanza del suo agire nel mondo, l’autrice sa bene che “le parole fanno”. E altrettanto bene è conscia della distinzione tra “un poeta che canta e un poeta che scrive”. Non ultima, consequenziale, la consapevolezza estrema, la coincidentia oppositorum: “gli indiani sanno vivere la costruzione e la distruzione. Mi piacciono molto”. Quasi a presagire, ad anticipare. Ma anche come atto consapevole di speranza concreta: la voce e la musica resistono e persistono. Anche nel silenzio apparente della fine. Da qui l’auspicio, il progetto, vibrato nell’aria più che redatto: “io voglio andare dove cinguettano/ ogni tanto non per sempre”. Là dove quel “non per sempre” è autentica, duratura libertà.
Nei suoi versi, nelle sue lettere, nella sua biografia esistenziale e letteraria, Paola Febbraro ha saputo e voluto distinguere bene la sua storia, quella con cui ha desiderato ricongiungersi, con la storia esterna, quella che alcuni scrivono con la s maiuscola, quella che “è veramente un’altra cosa”. Lei, come poeta, non ha soltanto cercato di andare incontro alla sua fortuna, ma ha saputo “portarla, esserlo. Come se questa fosse una forma di maternità”. L’elemento femminile, il liquido amniotico dell’essere e del percepire è stato per lei intima ispirazione e forza.
Ciò le dona la certezza che la consunzione ha un suo scopo: “brucio per diventare asciutta”. Per ritrovare la forma primaria dell’essere, quella commistione connaturata di principio e di epilogo, di isolamento e di immersione totale nella globalità del senso e dell’assenza di senso, nel tempo e nella sua assenza. In tale ottica può permettersi di osservare che “per fortuna che c’è la morte per fortuna/ Altro non si possono inventare e non ci tocca”. E, sulla base di questa riflessione, può dire, e dirci, con sobrio sorriso, che il mondo “è solo […] qualche chilometro di strada asfaltata”. Esclamando, un verso dopo, “Meglio!/ Mondo? Ma è solo una giornata!”.
Così, senza retorica, senza forzature, consci delle reciproche ferite e delle braccia che ancora sanno fare schermo e barriera, possiamo dialogare con i versi di Paola Febbraro, e comprendere per un istante, non solo con la ragione, quando ci invita, lirica dopo lirica, pagina dopo pagina, a “spogliarci nudi alla gentilezza/ quella danza a fil di sonno che tutto allarga schiara/ di una luce sola”. Da onesto e benevolo giocatore, Paola, strizzandoci l’occhio, ci lascia sbirciare per un attimo anche le sue carte, mostrandoci che “non c’è da riflettere/ le onde del mare sono mamme solitarie”. Qualche verso più avanti la rivelazione è ancora più ampia e generosa: “la calligrafia non si leggerebbe/ tanto è sottile ora quello che divide il capo dal sole”. Qui tuttavia la vista non basta. Le carte messe a nudo vanno anche interpretate. Tocca a ciascuno di noi dirci cos’è che davvero divide il capo dal sole. In cosa consiste per l’autrice che ci chiama in causa, e in cosa consiste per noi, per i versi e i pensieri che da lei nascono e portano con loro. “La poesia scritta ha qualcosa di triste perché toglie/ alla vita chi la scrive”, dichiara con schiettezza Paola Febbraro. Potrebbe sembrare una pietra, una macigno che nessuno può neppure sognare di spostare, nessun Lazzaro è ipotizzabile. Ma c’è un ma, è quel ma si chiama poesia, veleno e antidoto: “ma ecco che senti anche tu come la parola vita sia quella che ci toglie/ a noi stessi noi stesse/ quasi la ragione”. In questa dicotomia, in questo contrasto, c’è la ricerca di senso ulteriore, il fascino arcano, lieve e profondo di questo libro che ci invita, con possente lievità, a scoprire il segreto delle sue “stellezze”, quelle luci immaginarie e reali, percepibili ed immaginabili, che costituiscono l’enigma dell’esistere, del bruciare nel vento, senza smettere mai di cantare, al mondo e del mondo.
Ivano Mugnaini

Milo De Angelis all’Accademia di Brera

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ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA

DIPARTIMENTO ARTI VISIVE

SCUOLA DI GRAFICA D’ARTE

transizioni arte__poesia

Milo De Angelis

reading, immagini di Viviana Nicodemo

lunedì 21 maggio 2012 ore 16.30

Accademia di Brera, sala napoleonica

Il laboratorio transizioni arte__poesia ospita lunedì 21 maggio alle 16.30 un reading di Milo De Angelis, presentato dal poeta Italo Testa. Nell’occasione sarà presente l’artista Viviana Nicodemo, e saranno proiettate immagini dal suo libro fotografico Necessità dell’anatomia, e dal video Cantica, realizzati in collaborazione con l’autore.

Tra le voci più significative della poesia italiana contemporanea, Milo De Angelis vive a Milano. Ha pubblicato le raccolte Somiglianze (Guanda, 1976), Millimetri (Einaudi, 1983), Terra del viso (Mondadori, 1985), Distante un padre (Mondadori, 1989), L’océan autour de Milan et autres poèmes, traduit de l’italien par J.-B. PARA, M.E.E.T., Saint-Nazaire, 1993, edizione bilingue comprendente la prima versione del poemetto L’oceano intorno a Milano, inedita sia in francese che in italiano), Biografia sommaria (Mondadori, 1999), Tema dell’addio (Mondadori, 2005), Quell’andarsene nel buio dei cortili (Mondadori, 2010). Con
Tema dell’addio ha vinto il Premio Viareggio 2005. Le sue poesie sono raccolte nelle antologie Non solo creato (Crocetti, 1990), Dove eravamo già stati. Poesie 1970-1999 (Donzelli, 2001), Poesie (Oscar Mondadori, 2008, introduzione di Eraldo Affinati). Sue poesie sono state tradotte in volume in lingua inglese e francese. Scrittore di racconti e saggi, è stato anche traduttore dal francese di Racine, Baudelaire, Maeterlinck, Blanchot, Drieu La Rochelle, e dal greco e dal latino di Eschilo, Virgilio, Lucrezio, dell’Antologia Palatina e di Claudiano. Ha scritto il romanzo La corsa dei mantelli (Guanda, 1979). è autore del saggio Poesia e destino (Cappelli, 1982), dell’Introduzione a Gli epistolari (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1995), e Introduzione e scelta di Ogni parola ha un suono che inventa mondi: poesie e racconti (Arpanet, 2002). Ha diretto la rivista di poesia “Niebo” e la collana omonima delle edizioni La Vita Felice, per la quale ha presentato numerosi poeti contemporanei, fra cui Marco Molinari, Angelo Lumelli, Dario Capello, Michelangelo Coviello, Maria Attanasio, Andrea Leone, ed altri. Suoi interventi e saggi si trovano anche in riviste, fra cui Altri Termini, Vel, Nuova Corrente, Schema, Poesia, I Quaderni del battello ebbro, Nuovi Argomenti, Gradiva.

Alcuni artisti, fra cui Giovanna Caimmi e Paolo Cervi Kervischer, hanno dedicato loro opere alle sue poesie. Nel 2010 Viviana Nicodemo ha esposto presso la Galleria Civica di Palazzo Ducale a Pavullo nel Frignano (Modena)

Via dell’inizio, mostra di opere fotografiche e video in dialogo con 27 liriche inedite dell’autore (successivamente
pubblicate in Quell’andarsene nel buio dei cortili).

transizioni arte__poesia

a cura del poeta Italo Testa e dei docenti Paolo Di Vita, Chiara Giorgetti,
Rosanna Guida, Margherita Labbe, e Anna Mariani

Ingresso libero

info:

daverso.brera@gmail.com

Licenze poetiche

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LICENZE POETICHE
XI FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA AGGIORNATA
13-19 Maggio, MACERATA

Se la pelle non tocca, non sa.
Se l’uomo non immagina, si spegne
(D. Dolci)

GIOVEDI 17 MAGGIO
ore 21 – Teatro Lauro Rossi, P.zza della Libertà
IO NON SO COMINCIARE
dedicato a Danilo Dolci
Teatro Rebis, regia di Andrea Fazzini

VENERDI 18 MAGGIO
ore 18 – Biblioteca Comunale, P.zza Vittorio Veneto, Sala della Specola
ALESSANDRA CARNAROLI
presenta Femminimondo
> poesie contro il femminicidio

ore 21 – Libreria Scaramouche, P.zza Mazzini
FABIO FRANZIN
presenta Canti dell’offesa
> poesie sulla crisi, “questa bestia che ci imprigiona”

SABATO 19 MAGGIO
ore 18 – Bottega del Libro, Corso della Repubblica
NATALIA PACI
presenta Pronta in bilico
> rime terapeutiche di una militante sui pattini a rotelle

ore 19 – Bottega del Libro, Corso della Repubblica
MANUEL COHEN
presenta Winterreise. La traversata occidentale
> Premio Fortini 2011

Info: Servizio Cultura, viale Trieste 23 – tel. 0733-256383 – cultura@comune.macerata.it
FB Licenze Poetiche http://www.facebook.com/licenze.poetiche

Esistenze e resistenze

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LETTERATURA NECESSARIA – ESISTENZE E RESISTENZE

AZIONE N° 15

Martedì 22 Maggio ore 18.00

Mood Libri & Caffè
Via Cesare Battisti 3/e
TORINO

con

Jacopo Ninni, Silvia Rosa, Max Ponte
Salvatore Sblando, Tiziano Fratus,
Ada Gomez Serito, Ivan Fassio & Diego Razza

presentazione del progetto e introduzione
Enzo Campi


LETTERATURA NECESSARIA – ESISTENZE E RESISTENZE

Per una co-abitazione delle distanze:
Letteratura Necessaria – Esistenze e Resistenze
In un’epoca dove ritornano a galla sempre più prepotentemente l’urgenza e il bisogno di rispolverare e ridefinire i concetti di comunità e condivisione, nasce il progetto di aggregazione letteraria LETTERATURA NECESSARIA – ESISTENZE E RESISTENZE.
Lo scopo del progetto è essenzialmente quello di far CIRCOLARE i libri e le cosiddette “risorse umane” creando dei momenti di aggregazione, scambio e confronto che possano abbattere qualsiasi tipo di divisione ideologica, editoriale, di mercato, ecc., mettendo in comunicazione tra loro diverse e svariate realtà che operano nel settore o che sono impegnate in tal senso.
In parole povere si tratta di costituire una serie di poli geografici di riferimento disseminati lungo tutto l’arco del territorio nazionale. Ogni polo avrà un referente che si occuperà dell’organizzazione in loco e con il quale concordare gli autori (locali e nazionali) da coinvolgere e le modalità di realizzazione dell’evento.
Il progetto è diviso in varie fasi; ad una prima fase quasi esclusivamente performativa seguirà una seconda fase dove gli autori – per rendere ulteriormente “concreto” il concetto di aggregazione – verranno chiamati a leggere e presentare criticamente altri autori.
Visto che il progetto intende caratterizzarsi come un qualcosa di itinerante e ad ampio respiro si cercherà di organizzare e rendere fattiva una terza fase in cui gli autori che intendono contribuire alla realizzazione del progetto ma che si trovano territorialmente distanti e/o impossibilitati a partecipare direttamente agli eventi, potranno rendersi presenti anche nella loro assenza attraverso contributi fonici e visivi.
La quarta fase del progetto prevede la realizzazione di uno o due volumi antologici “comunitari” con contributi letterari e critici di diverse decine di autori che collaborano all’iniziativa. Nella fattispecie, ogni autore antologizzato si impegnerà a realizzare un evento nella propria città e, attraverso le risorse individuate dalla rete, inviterà autori territorialmente vicini a partecipare all’evento. Durante questi eventi, oltre a “spacciare” i contenuti del progetto e l’antologia cosiddetta comunitaria, gli autori coinvolti potranno eventualmente presentare le loro opere e eventualmente altri autori.
Quello che conta qui è una vera e propria “messa al lavoro” della letteratura. Semplificando e riducendo, si potrebbe dire che se le “esistenze” sono riconducibili ai libri, in quanto oggetti fisici, le “resistenze” rappresentano le “azioni” di quei “soggetti” fisici che producono i libri. Aggiungendo una sola caratterizzazione: il fatto di ostinarsi, per esempio, a produrre e a “spacciare” poesia, oggi come oggi, deve essere considerato come un vero e proprio “atto politico”. In tal senso ogni azione di questo tipo viene a rivestirsi di un plusvalore sociale. “Letteratura necessaria” è un progetto che vuole rendersi pratico, concreto e tangibile. Qui si tratta di far sì che la necessità di mettersi in gioco in prima persona diventi l’aspetto preponderante della diffusione della letteratura come atto corporeo, politico e aggregativo. L’idea di fondo è quella di ovviare alla sempre più imperante DISPERSIONE che caratterizza, in negativo, l’attuale panorama letterario nazionale e di creare una sorta di rete che permetta la costituzione e la ripetizione di eventi (“marchiati” e catalogati progressivamente in “azioni”) collegati tra loro ove far interagire realtà letterarie e realtà editoriali, in un regime non competitivo, ma collaborativo.
“Letteratura necessaria”, beninteso, non vuole essere un movimento tematico, ma pluritematico, volto a certificare la propria “esistenza” e a diffondere una sorta di “resistenza”. Resistenza a chi e a cosa? A tutto ciò che è privazione, restrizione, negazione, omologazione, ghettizzazione, a tutto ciò che lede i propri diritti, che ripropone gli stessi, triti e ritriti canoni letterari. In poche parole il progetto, almeno in fase concettuale, nasce “in costruzione” e crescerà sempre “in costruzione”, assorbendo e consolidando, di volta in volta, necessità, urgenze, tematiche e facendosi portavoce di messaggi che possano rientrare nei concetti di necessarietà, esistenza e resistenza.
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Finora, tra Bologna, Milano, Parma, Reggio Emilia, Roma, Capua (CE), Sasso Marconi (BO), Mantova, Verona sono state realizzate 14 azioni live che hanno coinvolto : Marco Giovenale, Mariangela Guàtteri, Ranieri Teti, Alessandro Assiri, Francesco Marotta, Enrico De Lea, Jacopo Ninni, Agnese Leo, Dina Basso, Nadia Agustoni, Giorgio Bonacini, Ermanno Guantini, Silvia Molesini, Patrizia Dughero, Nina Maroccolo, Alessandra Cava, Anna Maria Curci, Cristina Annino, Vincenzo Bagnoli, Loredana Magazzeni, Luca Ariano, Viola Amarelli, Lucia Pinto, Marco Bini, Alessia D’Errigo, Annamaria Ferramosca, Ada Gomez Serito, Lorenzo Mari, Anila Resuli, Carmine De Falco, Simonetta Bumbi & Orlando Andreucci, Stefania Crozzoletti, Antonella Taravella, Silvia Rosa, Roberto Ranieri, Marinella Polidori, Luca Artioli, Michele Mari, Sergio Pasquandrea, Marco Palasciano, Daniele Ventre, Gianluca Corbellini, Valentina Gaglione, Enea Roversi, Martina Campi & Mario Sboarina, Valentina Gaglione, Fernando Della Posta, Vittorio Tovoli, Francesca Del Moro, Meth Sambiase, Patrizia Rampazzo, Marco Ruini, Claudio Bedocchi.
Le attività proseguiranno a maggio con altre 3 azioni: Milano, Verona e Bologna. Sono in fase di costruzione altre azioni tra Marche, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.
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Pagina del gruppo su facebook
http://www.facebook.com/groups/179852888755635/
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il lungo respiro del verso

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giovedì 17 maggio 2012 21
Il lungo respiro del verso…
Quarta serata: Giancarlo Majorino e Stefano Raimondi
serata a cura di Milo De Angelis

Ciclo di quattro incontri sul poemetto italiano contemporaneo.

Introduzione di Milo De Angelis

Letture di Viviana Nicodemo

Testi della serata:

Giancarlo Majorino, La capitale del nord
Stefano Raimondi, La città dell’orto
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Palazzina Liberty, Largo marinai d’Italia 1 – ingresso libero

http://www.lacasadellapoesia.com/ShowObj1.asp?ID=243