Paradisi e abissi: Fryderyk Chopin
di Ivano Mugnaini
L’uomo è un dio
quando sogna,
un mendicante
quando riflette.
F. Hölderlin, Iperione
“Il talento più precoce dell’epoca”, mi chiamavano. Certo. Più precoce della gioventù. Non ho avuto il tempo di imparare a non imparare, la follia sublime priva di scopo e di finalità. Ora devo dare misura al mio amore per il buio. Tentare una sintesi tra verità e menzogna, crepuscolo e aurora. Me lo impone il tempo, ancora lui. Devo scrivere il mio ultimo “Notturno”, la lettera di addio al mondo e a me stesso.
Devo raccontarmi, con parole che siano cristalline anche per gli altri, rapide a svanire come un tramonto rosa inghiottito dalla notte. Con qualcosa che resta: il senso, l’assenza di una logica scontata, la bellezza che non sai afferrare anche se le corri incontro. È lei che viene da te, a sorpresa, a tradimento, dolorosa e lieve.
Mi…
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21 dicembre 2013 alle 19:15
Meraviglioso!
Grazie
Luisanda Dell’aria