Bob Dylan
“BATTIATO – Incontri” : conversazione con Giordano Casiraghi
Conversazione con Giordano Casiraghi
autore di
“BATTIATO – Incontri”
con scatti inediti del fotografo Uliano Lucas
1 ) Inizierei da una domanda che ci consente di introdurre sia il libro sia la lunga frequentazione umana e artistica che lo ha ispirato. È una domanda da un milione di dollari, mi rendo conto, ma è necessaria, o comunque mi incuriosisce molto: quali emozioni hai provato scrivendo il libro e come si sono evolute nel tempo sovrapponendosi a ricordi e a sensazioni vissute e condivise in precedenza?
Domanda complessa che implica una certa introspezione, ma per tradurre sensazioni maturate nel tempo, questo libro è stato per me un omaggio e riconoscimento nei confronti di Battiato che mi ha permesso di seguirlo in tante occasioni. La mia non è stata una conoscenza con l’artista che si ritrova ogni volta che fa un disco e lo presenta alla stampa, oppure in qualche concerto dove lo si va a trovare nei camerini, prima o dopo l’evento. Anche quello, ma ho avuto la fortuna di passare del tempo con lui indipendentemente dal ruolo giornalista-artista.
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2 ) Uno dei “valori aggiunti” del volume è l’ampio reportage di Uliano Lucas con scatti che ritraggono l’artista agli esordi. In che modo le fotografie contribuiscono a ricreare l’atmosfera di quegli anni lontani eppure vivissimi e vivacissimi di spunti e creazioni ancora oggi fertili, intensi?
Avevo scoperto questo reportage fotografico circa una quindicina d’anni fa. Alla prima occasione di una mostra di fotografie di Uliano lo andai a incontrare e gli rivelai che sapevo di quel reportage rimasto pressoché inedito. Lo invitai a non cederlo ad altri che da anni stavo scrivendo un libro su Battiato e avrei avuto piacere di dedicare a quel servizio uno spazio importante. Abbiamo salvato venti scatti, tutto molto belli e suggestivi, in una Milano che non c’è più. Battiato e Gregorio Alicata, a quel tempo si facevano chiamare Gli Ambulanti, vengono ripresi fuori da una fabbrica, alla darsena, con gli studenti all’uscita di un liceo, al mercato delle bancarelle. In quel periodo Battiato aveva in mente Dylan e scriveva canzoni di protesta.
INCERTO CONFINE
È uscita ieri su “Carteggi letterari”, portale di cui sono redattore assieme ad un gruppo affiatato di amici, una mia recensione al libro di Stefano Vitale illustrato da Albertina Bollati.
La ripropongo volentieri anche qui, nel mio sito e nel blog. Perché è un libro che si legge e si guarda volentieri. Perché parla del fatto che chi costruisce muri spesso si ritrova tra le mani (e tra i denti) un boomerang. Perché mi ha fatto pensare a Kant e all’Orchestra della RAI e mi ha fatto ripensare ad un mio anziano vicino che si arrabbiava perché a suo dire i passanti rubavano la musica del suo stereo. Perchè è un libro di impegno civile ma con il dono calviniano della leggerezza e della consistenza. IM