Franco Donatini
Tipi da spiaggia
Ricevo da Valeria Serofilli un racconto che è una specie di bozzetto, quasi un’istantanea ironica ma molto realistica delle nostre spiagge e del nostro tempo non di rado “spiaggiato”.
La Serofilli mi invia anche il calendario in cui elenca alcuni appuntamenti letterari a cura di AstrolabioCultura previsti nelle prossime settimane.
Pubblico l’osservazione ironica della stagione estiva, tra smanie goldoniane e manie facebookiane, e, a fianco al racconto, il calendario della ripresa degli appuntamenti culturali pisani. Un avvicendarsi di stagioni a cui farebbero da adeguato contrappunto le note di Vivaldi.
Buona estate, buona ripresa, buon cocco e buoni libri. IM
Tipi da spiaggia
(o spiaggiati)
Cocco, gelati, caffè, gelati, ghiaccioli, caffè, urla il venditore con voce sempre più roca, ma sempre col sorriso a piena guancia. Ti chiama carissima, anche se è soltanto la seconda volta che ti vede e tu non gli hai mai acquistato neanche un bicchiere d’acqua.
Poi c’è lui, il bello da spiaggia, che sa di esserlo e ti guarda solo per un ulteriore conferma sui suoi addominali.
E intanto passa il giapponese incollato al proprio smartphone ultra tecnologico, intento a fotografare sabbia e mare come se non li avesse mai visti.
Infiniti, curiosi e atipici, i tipi che sfilano sul bagno asciuga, mentre li guardo dal mare aggrappata al mio self rosso da bambini. Non che non sappia nuotare o abbia un qualche timore dell’acqua, ma vuoi mettere la comodità di potermi ogni tanto appoggiare o di cavalcare un’onda come in “Un mercoledì da leoni”? E se messo in orizzontale, il piccolo surf serve da materassino mentre in verticale da spacca onde e da esercizio rassodamento braccia. Leggi il seguito di questo post »