Ivan Fedeli
A TU PER TU – Alessandra Corbetta
Risponde oggi alla domande di A TU PER TU Alessandra Corbetta, autrice giovane ma già in possesso di una personalità ben definita, capace di abbinare la passione e la creatività poetica ad un’accurata osservazione, quasi di impronta scientifica, della realtà, dei tempi, della società e degli individui che la compongono, la determinano e ne sono condizionati.
Anche in questo caso queste mie note fanno solo da “teaser” (giuro che non è una parolaccia), da stimolo ad una lettura accurata.
Sono molto interessanti gli spunti e i modi con cui Alessandra tratta argomenti complessi e di estrema attualità: la sexual objectification e le pratiche di body modification, l’esperienza del singolo, il frame sociologico e diversi altri temi.
Con grande sincerità e schiettezza ci parla anche del Covid, dei suoi effetti sul modo di vivere, di pensare e di scrivere.
Il consiglio è quello di sempre:
chi vuole e può, legga l’intervista nella sua interezza.
Io nell’ambito di questa rubrica sono solo un dispensatore di Spritz, di aperitivi.
IM
A TU PER TU
UNA RETE DI VOCI
L’obiettivo della rubrica A TU PER TU, rinnovata in un quest’epoca di contagi e di necessari riadattamenti di modi, tempi e relazioni, è, appunto, quella di costruire una rete, un insieme di nodi su cui fare leva, per attraversare la sensazione di vuoto impalpabile ritrovando punti di appoggio, sostegno, dialogo e scambio.
Rivolgerò ad alcune autrici ed alcuni autori, del mondo letterario e non solo, italiani e di altre nazioni, un numero limitato di domande, il più possibile dirette ed essenziali, in tutte le accezioni del termine.
Le domande permetteranno a ciascuna e a ciascuno di presentare se stessi e i cardini, gli snodi del proprio modo di essere e di fare arte: il proprio lavoro e ciò che lo nutre e lo ispira.
Saranno volta per volta le stesse domande.
Le risposte di artisti con background differenti e diversi stili e approcci, consentiranno, tramite analogie e contrasti, di avere un quadro il più possibile ampio e vario individuando i punti di appoggio di quella rete di voci, di volti e di espressioni a cui si è fatto cenno e a cui è ispirata questa rubrica.
IM
5 domande
a
Alessandra Corbetta
1) Il mio benvenuto, innanzitutto.
Puoi fornire un tuo breve “autoritratto” in forma di parole ai lettori di Dedalus?
Ho sempre detestato il momento delle presentazioni, anche quando ero bambina; con la crescita, ancora di più. Per i boriosi diventano un’occasione per lo sfoggio, spesso iperbolico, di sedicenti qualità e mansioni, per i timidi attimi di imbarazzo, per quelli, come me, che mal sopportano le etichette, qualcosa di inutile.
Allora dico solo che sono Alessandra Corbetta e riporto due versi di Umberto Fiori che sento molto vicini: «Potessi io / essere il prato, / non il tremore / di questo filo d’erba.»
2) Ci puoi parlare del tuo ultimo libro (o di un tuo lavoro recente che ti sta a cuore), indicando cosa lo ha ispirato, gli intenti, le motivazioni, le aspettative, le sensazioni?
Cita, eventualmente, qualche brano di critica che ha colto l’essenza del tuo libro e del tuo lavoro più in generale.
Particolarmente gradita sarebbe, inoltre, una tua breve nota personale sul libro (o sull’iniziativa artistica).
Qualche riga in cui ci parli del tuo rapporto più intimo con questa tua opera recente.
La mia ultima pubblicazione in versi si intitola Corpo della Gioventù, ed è uscita il giugno dello scorso anno per Puntoacapo Editrice.
La raccolta parte da una riflessione di stampo sociologico, il mio ambito di afferenza accademica, sul corpo che, soprattutto negli ultimi anni, è diventato lo strumento attraverso il quale indagare e rappresentare molte questioni sociali. I discorsi sulla sexual objectification e le pratiche di body modification non sono che due delle dimostrazioni più evidenti di come la corporalità funga da capro espiatorio per dire di altro. Ad esempio, ed è quello su cui Corpo della gioventù prova a interrogarsi, la difficoltà, nella nostra società occidentale, di uscire dalla giovinezza per entrare nell’adultità; il corpo, nelle modificazioni che subisce e nella sua facile esposizione, diventa il paradigma della paura nell’affrontare questa transizione e suggella la tendenza del nostro tempo a procastinare oltre misura l’inizio dell’età adulta. L’opera, nelle sue cinque sezioni Fessure, Attraverso, Rintocchi, Battenti, Esplosione, interseca a questa cornice macro l’esperienza del singolo, e quindi la dimensione micro, nella quale l’elemento autobiografico compare solo in qualità di mezzo di congiunzione al frame sociologico. Il libro è introdotto da due note, una a cura di Tomaso Kemeny, l’altra di Lamberto Garzia che evidenziano il moto di resistenza posto in essere dall’io per non adattarsi a un diktat sociale che vorrebbe imporre una cronologia unificata al tempo personale del soggetto; la postfazione, invece, realizzata da Ivan Fedeli, si concentra sulla dimensione esistenziale del corpo; scrive, infatti, Fedeli: «Il corpo assume allora dimensione esistenziale: avvolta nei corpi di tutti / nessuno è barbaro / qualcuno resiste: avvolgente in sé, si copre di carne per nascondere, come una matrioska, le fratture interne, le smagliature di un essere che è solo in funzione di ciò che percepisce, abita. Pensare alla ricerca poetica della Corbetta è, quindi, condividere l’idea di una continua evoluzione, magmatica, dell’Io in funzione di una realtà sfuggente, che si dimostra talvolta insidiosa nella metafora di una casa vuota, di uno specchio che non riconosce, di posti che non attraversano, talvolta più rassicurante, nell’idea di un porto che accoglie in silenzio proprio mentre tutto tace e diventa possibile la quiete. In questa cornice accade la poesia: essa si addensa in una forza immaginativa mai scontata, in cui l’identità personale si consuma lasciando spazio alla matrice di un’esperienza comune di spaesamento, incredulità.»
PUNTO , Almanacco della poesia italiana
PUNTO
Almanacco della Poesia Italiana
puntoacapo Editrice
pp. 228, € 20,00 – ISBN 978-88-6679-120-1
PER ORDINI:
acquisti@puntoacapo-editrice.com
DIREZIONE DEL PROGETTO
Mauro Ferrari
DIREZIONE
Gabriela Fantato
Giancarlo Pontiggia
Salvatore Ritrovato
REDAZIONE DI ROMA
Luca Benassi, Manuel Cohen
HANNO COLLABORATO
Più di una rivista e non solo un Annuario, Punto mira ad osservare con occhio attento e curioso il panorama frastagliato della Poesia italiana (e non solo). Lo scopo non è soltanto quello di dare visibilità alle migliori pubblicazioni di poesia e saggistica di un’annata – il che crediamo giustificherebbe da solo la sua esistenza – ma anche quella di analizzare con occhio imparziale il passato recente e le possibili direzioni di sviluppo. È questo il senso delle varie sezioni che portano a contatto con gli Autori più significativi, dalle interviste di WORK IN PROGRESS alle AUTOANTOLOGIE, fino alle autoanalisi di NOTE A MARGINE (esemplari del proprio modo di fare poesia), l’obiettivo è posto sul fare poesia come attività artistica e intellettuale. I saggi di SCAFFALI ALTI e le traduzioni di OLTRECONFINE vogliono dare visibilità qualificata ad esperienze in vario modo decisive, sia fornendo anticipazioni su percorsi poetici già noti ed apprezzati, sia evidenziando voci nuove ma già significative.
Posto in altro modo, il compito che ci siamo posti con cautela e umiltà risponde alla domanda: “È possibile, oggi, in Italia, riportare la critica letteraria a un’analisi a tutto campo – serrata e concreta, il più possibile oggettiva ma non inutilmente faziosa e polemica – che si concentri sulla concretezza del fare poesia, cioè sui libri e sul lavoro dei poeti?” I risultati molto positivi del primo volume ci hanno dimostrato che esiste sia un ampio spazio di manovra che un pubblico ancora sinceramente interessato. Tanti suggerimenti sono stati recepiti per migliorare un’idea originale e innovativa che ha anche a che fare con il dibattito civile, la discussione e il confronto delle passioni.
Stiamo cercando (con i piccoli mezzi di un Editore che sta investendo con convinzione su un gruppo di lavoro, con progetti e un metodo basato sul confronto aperto) di mostrare come sia possibile condurre una serena analisi a tutto campo del panorama poetico nazionale e non solo, dando visibilità a chi sta producendo poesia importante senza dare per scontato che il fatturato sia in sé una prova di qualità, e cercando di sopperire alle difficoltà che si incontrano anche solo per creare una mappatura di questo frastagliatissimo paesaggio, con l’entusiasmo e l’autorevolezza che deriva – ed è stato percepito fin da subito, per fortuna – da un atteggiamento critico equilibrato e curioso, appassionato e non supponente. Il che non implica, per nulla, mancanza di coraggio nell’operare motivate inclusioni ed esclusioni. (Dalla nota di apertura)
INDICE
I – IL PUNTO
I LIBRI DI POESIA
I LIBRI DI SAGGISTICA
II – FARE POESIA
WORK IN PROGRESS
Noi che sognammo un mondo più gentile.
Un nuovo romanzo di Umberto Piersanti a cura di Salvatore Ritrovato
“Questa non è la patria, è il pianeta”.
Intervista lucida ma mai sliricata di Plinio Perilli ad Alessandro Ceni
AUTO-ANTOLOGIA
Antonella Anedda
Luigi Fontanella
Lino Angiuli
NOTE A MARGINE
Franca Grisoni, Quattro liriche da «Poesie»
Stefano Guglielmin, Da «Canti dell’amore coniugale»
Salvatore Ritrovato, Tre poesie sulla poesia
Marco Vitale, Due inediti: «Oh sopravvivi cuore» e «È in una luce così netta»
SCAFFALI ALTI
Luca Benassi
Ritratto di Giovanna Bemporad, tra “esercizi vecchi e nuovi”
Rinaldo Caddeo
Poesia e matematica. Un ricordo di Leonardo Sinisgalli
Salvatore Ritrovato
“Esisti buonamente…” L’enigma del mondo nella poesia di Zanzotto
III – ALIBI
L’INEDITO
Achille Serrao
Maria Pia Quintavalla
Alberto Toni
Giacomo Leronni
Stelvio Di Spigno
Matteo Veronesi
OLTRECONFINE
Carmen Bugan, a cura di Matteo Veronesi
Mario Meléndez Muñoz, a cura di Salvatore Ritrovato