luigi fontanella

Premio GRADIVA 2023 – bando aggiornato con modifiche

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Pubblico il bando del Premio GRADIVA, edizione 2023, riservato ai libri di poesia, bandito da Gradiva Publications.

La Giuria ha introdotto alcune modifiche rispetto al bando precedentemente pubblicato. Tali modifiche sono state pensate per agevolare la partecipazione.

La cerimonia di premiazione avrà luogo nel corso dell’autunno 2023 presso il Center for Italian Studies della State University di New York, con l’obbligo da parte dell’autrice o dell’autore di presenziare alla cerimonia pena il decadimento pecuniario del Premio.

Invito gli autori interessanti a leggere con attenzione il bando qui sotto riportato e a partecipare.

Per ulteriori informazioni, contattare la segreteria via email: gradivasunysb@gmail.com o visitare il sito www.gradivapublications.com .

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UNDICESIMA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA “GRADIVA” (2023)

Gradiva Publications bandisce l’undicesima edizione del Premio Internazionale di Poesia “Gradiva”. Al Premio si concorre con un libro singolo di poesia in lingua italiana, pubblicato fra gennaio 2021 – maggio 2023. Sono escluse plaquettes e pubblicazioni digitali. Alla partecipazione sono altresì esclusi libri prefati da membri della giuria. I libri concorrenti non saranno restituiti. Non è prevista alcuna quota di partecipazione. I partecipanti possono facoltativamente sostenere, in forma di donazione spontanea e aperta, la non-profit Gradiva Publications, i cui intenti sono quelli di promuovere la poesia italiana nelle maggiori università dei Paesi anglofoni. * Leggi il seguito di questo post »

Premio GRADIVA 2023

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Pubblico il bando del Premio GRADIVA, edizione 2023, riservato ai libri di poesia, bandito da Gradiva Publications.

La cerimonia di premiazione avrà luogo nel corso dell’autunno 2023 presso il Center for Italian Studies della State University di New York, con l’obbligo da parte dell’autrice o dell’autore di presenziare alla cerimonia pena il decadimento pecuniario del Premio.

Invito gli autori interessanti a leggere il bando qui sotto riportato e a partecipare.

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DECIMA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA “GRADIVA” (2022)

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THE STATE UNIVERSITY OF NEW YORK AT STONY BROOK, LONG ISLAND

DECIMA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA “GRADIVA” (2022)

Gradiva Publications bandisce la decima edizione del Premio Internazionale di Poesia “Gradiva”. Al Premio si concorre con un libro singolo di poesia in lingua italiana, pubblicato fra gennaio 2020 – aprile 2022. Sono escluse plaquettes e antologie che non contengano anche testi inediti. Alla partecipazione sono esclusi membri della Redazione della rivista «Gradiva».  I libri concorrenti non saranno restituiti. Non è prevista alcuna quota di partecipazione. I partecipanti possono facoltativamente sostenere, in forma di donazione spontanea e aperta, la non-profit Gradiva Publications, i cui intenti sono quelli di promuovere la poesia italiana nelle università dei Paesi anglofoni. *   Sito:  www.gradivapublications.com

Al vincitore sarà assegnato un premio di $1000 (mille dollari), il rimborso al 50% delle spese di viaggio relative unicamente al biglietto aereo in classe economica dalla città italiana di partenza al JFK  Airport, oppure in treno nel caso in cui la cerimonia di premiazione dovesse tenersi a Firenze.  Case editrici o singoli autori devono spedire una copia del loro libro ENTRO IL 30 APRILE 2022 (farà fede il timbro postale) a ciascuno dei membri della Giuria, sotto elencati, in ordine alfabetico, con l’indicazione dell’indirizzo, telefono e email di ogni partecipante al Premio. Leggi il seguito di questo post »

Raccontare la poesia

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Raccontare la poesia - cover

Luigi Fontanella, Raccontare la poesia (1970-2020). Saggi, ricordi, testimonianze critiche,

Moretti & Vitali, 2021, 760 pp., € 36,10

 

Molto è già stato detto del libro di Luigi Fontanella Raccontare la poesia. Già detto e detto bene, con passione, acutezza e brillantezza. Sono arrivato in ritardo. Quindi, brechtianamente, tocca sedersi di lato. Non dalla parte del torto, nel caso specifico, ma da prospettive asimmetriche, sperando di poter mettere in luce qualche aspetto non ancora esplorato. Cercando di compensare lo svantaggio cronologico con la possibilità di basarmi su materiali interessanti, in particolare sull’intervista rilasciata dallo stesso Fontanella a Francesco Capaldo per il quotidiano “Pickline”. Utili mi saranno anche alcuni dialoghi che ho avuto di persona con l’autore nel suo studio fiorentino di Via Guelfa, zeppo di libri, di ottimo tè e di sassi di svariate forme e colori, souvenir del suo amato mare greco.

Comincerei dal titolo. In apparenza è lineare, descrittivo. In realtà mi sembra racchiudere un accostamento di mondi, un allineamento tra pianeti, quasi un ossimoro, di forma, di linguaggio, di struttura. Questo libro in fondo è un romanzo in forma di saggio sulla poesia. Di un romanzo ha la diacronicità, il coinvolgimento costante dell’autore e il suo interagire con gli altri personaggi, affini o più distanti, alleati o antagonisti in un conflitto incruento ma costante che ha come scopo primo e come meta finale l’agnizione più significativa, quella che riguarda il volto autentico dell’eroina femminile, la poesia. Il tutto giocato su un piano reso ulteriormente complesso e multiforme dalla coesistenza del piano letterario con quello esistenziale, in senso stretto e in senso lato. Ossia, in poche parole, mi sembra che questo libro non parli della poesia tout court ma della poesia nella vita, o, meglio, della poesia della vita. Quest’ultima definizione non vuole essere un abbellimento estetizzante ma piuttosto un tentativo di definire la necessità, sia della materia trattata sia del progetto che ha condotto alla compilazione e alla pubblicazione del volume.

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L’Indice dei Libri del Mese – N.6 – 2021

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Sul numero di giugno de L’Indice dei Libri del Mese una mia recensione a ‘La Cosa’ di Gianluca Garrapa.

Nello stesso numero, tra l’altro, anche una recensione di Enzo Rega a Luigi Fontanella e tante altre belle cose, ossia bei libri

 
recensione Garrapa
 
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Monte Stella: incontro con la poesia

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Pubblico qui la registrazione del video riguardante l’incontro tra il professor Luigi Fontanella e Beatrice Stasi, professoressa e storica della letteratura.

Il dialogo, dal titolo, MONTE STELLA: INCONTRO CON LA POESIA, trae spunto dal libro di Luigi Fontanella edito da Passigli di cui riporto in calce i dati e uno stralcio della prefazione a cura di Sebastiano Aglieco.

Il dialogo, vivace ed empatico, spazia dal libro ad altri argomenti di assoluto interesse ed attualità.

Si può seguire a questo link: https://www.facebook.com/plugins/video.php?height=314&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Funiversitapopolare.avallone.3%2Fvideos%2F639004007072160%2F&show_text=false&width=560

Buon ascolto e buona lettura, IM

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A TU PER TU – Brina Maurer

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A TU PER TU

UNA RETE DI VOCI

A TU PER TU ospita oggi Claudia Manuela Turco alias Brina Maurer, poeta, romanziere e diarista, biografa e critico letterario.
Al di là delle qualifiche, sarà interessante, anche in questo caso, cogliere le peculiarità, le specifiche caratteristiche, le passioni, le lotte, le battaglie, le prese di posizioni, coraggiose, sincere, non solo in ambito letterario.
Quindi anche stavolta invito volentieri i “dedalonauti” alla lettura integrale dell’intervista da cui, in modo esplicito e tra le righe, emergono alcuni tratti intensamente rivelatori degli autori e delle loro opere, che poi sono un tutt’uno.
Buona lettura, IM

L’obiettivo della rubrica A TU PER TU, rinnovata in un quest’epoca di contagi e di necessari riadattamenti di modi, tempi e relazioni, è, appunto, quella di costruire una rete, un insieme di nodi su cui fare leva, per attraversare la sensazione di vuoto impalpabile ritrovando punti di appoggio, sostegno, dialogo e scambio. Rivolgerò ad alcune autrici ed alcuni autori, del mondo letterario e non solo, italiani e di altre nazioni, un numero limitato di domande, il più possibile dirette ed essenziali, in tutte le accezioni del termine. Le domande permetteranno a ciascuna e a ciascuno di presentare se stessi e i cardini, gli snodi del proprio modo di essere e di fare arte: il proprio lavoro e ciò che lo nutre e lo ispira. Saranno volta per volta le stesse domande. Le risposte di artisti con background differenti e diversi stili e approcci, consentiranno, tramite analogie e contrasti, di avere un quadro il più possibile ampio e vario individuando i punti di appoggio di quella rete di voci, di volti e di espressioni a cui si è fatto cenno e a cui è ispirata questa rubrica.

VOCABOLARI E ALTRI VOCABOLARI_COP

5 domande

a

Brina Maurer

 

1 ) Il mio benvenuto, innanzitutto.

Puoi fornire un tuo breve “autoritratto” in forma di parole ai lettori di Dedalus?

  • Ti ringrazio per l’invito e per l’ospitalità.

Mi chiamo Claudia Manuela Turco, ma da diversi anni ormai mi sono impossessata del nome di un personaggio da me inventato per un romanzo – Brina Maurer  -, dopo aver riflettuto a lungo su nomi di poeti, scrittori, attori, artisti e protagonisti di libri o film che mi piacevano. Adottando un nome d’arte, volevo prendere distacco dalla mia vita reale, o meglio, crearmi una seconda vita. C’erano pure problemi di omonimia, tra l’altro.

Il nome “Manuela” (senza la E iniziale) mi piaceva, ma non ero certa che fosse davvero mio. Infatti, da un certo momento in avanti sembrò che mio padre se ne fosse scordato al momento dell’iscrizione all’anagrafe. Il mio secondo nome ricomparve soltanto quando mi trasferii nel 2000 a Torino. “Claudia”, invece, non mi piaceva. Forse perché era stato scelto il nome “Claudio” nel caso fossi stata un maschio, e “Manuela”, se femmina. Alla fine, però, fu deciso che fossi “Manuela” ma soprattutto “Claudia”: nomen omen. Un nome importante nella nostra tradizione, penso alla gens Claudia, ma soprattutto alla parola “claudicante”. Scherzando, amo dire di essere “un autore Rizzoli”… essendo ortopedia una delle mie “passioni”!

La scelta del nome “Brina” è stata del tutto istintiva, soprattutto mi pareva sposarsi bene con

“Maurer”, un cognome abbastanza famigliare nella mia terra, il Friuli, e avendo sempre gradito come suona il cognome “Marler”, a un certo punto per me fu naturale ideare questo personaggio e, in un secondo momento, adottare questo pseudonimo. Inoltre, adoro la lettera erre (morde, mi ricorda il vetro che si infrange e taglia, è una lettera particolare, penso al rotacismo, alla sua importanza, per esempio, nella lingua latina… e un altro cerchio si chiude con Appio Claudio Cieco…) e “Brina Maurer” ne contiene ben tre.

Solo di recente ho scoperto che “Maurer” significa “muratore” in tedesco (proprio grazie a un tuo articolo, pubblicato sulla rivista “Il sarto di Ulm”). L’avevo sostituito al cognome “Turco” anche a causa del rapporto piuttosto conflittuale con mio padre. Ma alla fine mi sono ritrovata con un “cognome d’arte” che significa proprio quello che mio padre faceva per vivere!

Ho cercato a lungo di tenere separata la sfera creativa da quella privata e dal mio essere donna. Volevo scrivere opere che potessero far pensare a una voce maschile, come nel caso di Architetture Poesie Tridimensionali. E volevo una parola pura, pulita, che mi proteggesse dalla realtà. Per un certo periodo provai a destinare la poesia alla “bella parola” e la prosa allo squallore del mondo. Ma non funzionò a lungo.

Tra me e gli altri ho sempre avvertito la presenza di uno iato, come di una invisibile e sottile lastra di vetro. Per descrivermi brevemente, potrei usare parole di Luce d’Eramo: Io sono un’aliena.

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“Monte Stella”: il cronometro, la clessidra e il magnetofono

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Monte Stella (poesie 2014-2019) - Luigi Fontanella - Libro - Passigli -  Passigli poesia | IBS

  Monte Stella: Variazioni sul tema del tempo e della realtà

in Luigi Fontanella

 

Il riferimento alle variazioni sul tema richiama immediatamente la musica. Un mio professore del liceo sosteneva che la musica è matematica. Un altro sosteneva che è illogica astrazione. Entrambe le affermazioni sono vere ed entrambe sono false. È qui che subentra la poesia. La sola in grado di accogliere in sé il vero e il falso, la realtà è ciò che va oltre, sopra, sotto, nei meandri, nelle vene sotterranee, al di là del confine e del limite.

Il recente libro di Luigi Fontanella, Monte Stella, parla di moltissime cose. Spazia, racconta, immagina, disegna e compone. Ma soprattutto gioca, con “orrore” ma anche con il gusto di addentrarsi dentro un dedalo di “cose buffe”, con il Tempo, operaio, capomastro e inesorabile padrone della palazzina eternamente in affitto e perennemente in costruzione che è la Vita.

Per parlare adeguatamente di un libro ricco e complesso come Monte Stella bisognerebbe essere amici del principale e possedere moltissimo del suo materiale da costruzione. Qui ed ora, in questo spazio telematico, ciò non è possibile. Ma abbiamo comunque a disposizione un modo semplice e bello per fregare il “capoccia”: comprare il libro e leggerlo, con la dovuta calma e la dovuta attenzione che si riservano a parole che sono il frutto di anni di scrittura, di ricordi e di vita vissuta.

Hic et nunc, possiamo esplorare, come in un immaginario volo di aliante, il Monte eponimo.

In primis, qualche chiarimento sul titolo, in apparenza sibillino, di questo articolo. Conosco Luigi Fontanella da alcuni anni e ogni tanto mi reco nella sua casa fiorentina per fare una chiacchierata di aggiornamento. Sarebbe elegante e assez maudit dire che beviamo litri di Chianti, invece spesso ci gustiamo ottima acqua, oppure, visto che arrivo sempre nel pomeriggio, un tè. Poco british, ma sempre tè. Durante le nostre chiacchierate parliamo non solo di idee astratte ma anche dei modi concreti, dell’aspetto “pratico” dello scrivere, che poi, a ben pensare, influisce molto sulla forma e sui contenuti. Fontanella mi ha rivelato che spesso scrive di notte, nel dormiveglia, e che per poter annotare rapidamente le idee utilizza un magnetofono.  Ecco, credo che in questo oggetto, a metà strada tra modernità e tradizione, passione e riflessione, immediatezza e ragionamento rielaborato come materia onirica plasmabile, ci sia molto della poetica di Fontanella in generale e del libro di cui ci occupiamo ora in modo più specifico.

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LA LINEA DEI PASSI

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La linea dei passi - copertina

Enzo Rega, LA LINEA DEI PASSI, Prose sulle città e il viaggio,

Edizioni Helicon, Arezzo, 2020, pp. 180, € 14,00

Tra il frammento e l’insieme; l’impressione è che Rega prediliga questa seconda componente, l’unitarietà, la sincronicità. Non è casuale la scelta del bel titolo del suo libro, La linea dei passi, pubblicato da Edizioni Helicon.

Il passo è l’espressione di un singolo percorso, spesso “sincopato”, dettato da elementi esterni, le caratteristiche del tempo, del terreno, del clima. Ma la linea riassume in sé i singoli passi e dona loro un orientamento e allo stesso tempo una ricerca di parallelismi e convergenze, sia con il tempo individuale che con quello collettivo. Lo sguardo di Rega è spesso, e con sincera autenticità, rivolto al sociale, a ciò che va oltre estemporanei egoismi. Perfino in questo libro la cui tematica, il resoconto dei suoi viaggi, avrebbe potuto condurlo ad una visione autoreferenziale, ha preferito, per istinto e per scelta, tracciare una retta, un insieme di punti che hanno reso unitaria e coesa la sua visione del mondo. Una Weltanschauung basata su dati esteriori e concreti, visti, percepiti e mandati a memoria, ma in uguale misura mentale ed estetica, fatta anche di parole, di arte, di filosofia, di tutto ciò che contribuisce ad estendere e a rendere più compiuta la visione e la percezione.

          Tra le numerose epigrafi poste in apertura dei vari capitoli, quella tratta da Lento ritorno a casa di Peter Handke è utile e in qualche modo emblematica a tale riguardo: “Quel che ho sempre pensato tra me è niente; io sono soltanto quel che m’è riuscito di dirvi”. Lo sguardo è parola. Ossia, la pienezza della percezione è un atto che si compie appieno nell’istante in cui trova forma e misura. Il vero viaggio, sembra dirci Rega, avviene quando l’emozione trova una dimensione estrinsecabile, manifestabile. Ciò mette in connessione anche il luogo fisico esterno e l’interiorità, l’io e l’altro. Il viaggio è un atto di condivisione e di generosità, nei modi e negli intenti di Rega: un modo per avvicinare nel senso più ampio del termine, alla ricerca di radici comuni, all’insegna di ciò che lega gli esseri umani a qualunque latitudine.

          La parola, è giusto ribadirlo, è la chiave e il passaporto, il biglietto d’andata e quello del lento, ma più denso, ritorno. Molti dei riferimenti agli autori di riferimento di Rega si trovano nella ricca e partecipata nota critica di Luigi Fontanella pubblicata lo scorso febbraio nel magazine America Oggi. La riporto qui in calce, come preziosa fonte di informazioni sul libro. Riporto anche una breve ma significativa nota dell’autore, in cui ci vengono forniti alcune notizie e dati che ci aiutano a collocare, dal punto di vista cronologico e non solo, il libro.

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Premio Internazionale GRADIVA (2020) – settima edizione

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SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE GRADIVA (2020)
La casa editrice Gradiva Publications bandisce la settima edizione del Premio Internazionale Gradiva. Al Premio, sponsorizzato dall’editrice, dal Center for Italian Studies della Stony Brook University e da donazioni private, si concorre con un libro singolo di poesia in lingua italiana, pubblicato fra gennaio 2018 – aprile 2020. Sono escluse antologie e plaquettes.  Alla partecipazione sono esclusi membri della Direzione-Redazione della rivista “Gradiva”.   I libri concorrenti non saranno restituiti. Non è prevista alcuna quota di partecipazione. I partecipanti possono, se vogliono, facoltativamente sostenere in forma di donazione spontanea e aperta, la non-profit Gradiva Publications, i cui intenti sono quelli di promuovere e diffondere scolasticamente la poesia italiana nei Paesi anglofoni.  *

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