Moretti & Vitali Ed.
Raccontare la poesia
Luigi Fontanella, Raccontare la poesia (1970-2020). Saggi, ricordi, testimonianze critiche,
Moretti & Vitali, 2021, 760 pp., € 36,10
Molto è già stato detto del libro di Luigi Fontanella Raccontare la poesia. Già detto e detto bene, con passione, acutezza e brillantezza. Sono arrivato in ritardo. Quindi, brechtianamente, tocca sedersi di lato. Non dalla parte del torto, nel caso specifico, ma da prospettive asimmetriche, sperando di poter mettere in luce qualche aspetto non ancora esplorato. Cercando di compensare lo svantaggio cronologico con la possibilità di basarmi su materiali interessanti, in particolare sull’intervista rilasciata dallo stesso Fontanella a Francesco Capaldo per il quotidiano “Pickline”. Utili mi saranno anche alcuni dialoghi che ho avuto di persona con l’autore nel suo studio fiorentino di Via Guelfa, zeppo di libri, di ottimo tè e di sassi di svariate forme e colori, souvenir del suo amato mare greco.
Comincerei dal titolo. In apparenza è lineare, descrittivo. In realtà mi sembra racchiudere un accostamento di mondi, un allineamento tra pianeti, quasi un ossimoro, di forma, di linguaggio, di struttura. Questo libro in fondo è un romanzo in forma di saggio sulla poesia. Di un romanzo ha la diacronicità, il coinvolgimento costante dell’autore e il suo interagire con gli altri personaggi, affini o più distanti, alleati o antagonisti in un conflitto incruento ma costante che ha come scopo primo e come meta finale l’agnizione più significativa, quella che riguarda il volto autentico dell’eroina femminile, la poesia. Il tutto giocato su un piano reso ulteriormente complesso e multiforme dalla coesistenza del piano letterario con quello esistenziale, in senso stretto e in senso lato. Ossia, in poche parole, mi sembra che questo libro non parli della poesia tout court ma della poesia nella vita, o, meglio, della poesia della vita. Quest’ultima definizione non vuole essere un abbellimento estetizzante ma piuttosto un tentativo di definire la necessità, sia della materia trattata sia del progetto che ha condotto alla compilazione e alla pubblicazione del volume.
A TU PER TU – Laura Corraducci
Le risposte di Laura Corraducci alla domande dell’intervista rivelano la capacità di abbinare il proprio percorso individuale ad una prospettiva ampia, estesa alla comunicazione e all’interazione, fattiva e fertile, con autrici e autori italiani e di altre nazioni.
L’iniziativa “Vaghe Stelle dell’Orsa”, curata dall’autrice, oltre ad avere un nome con bellissime assonanze letterarie e cinematografiche, è un punto di riferimento per la cultura pesarese e non solo.
L’attenzione al dialogo, lo sguardo rivolto a figure femminili di grande rilievo, alla Storia e all’importanza dell’ascolto, sono alcuni dei punti chiave di questa intervista, che, come sempre, vi invito a leggere con attenzione, così come il libro Il passo dell’obbedienza che raccoglie e rende verso e metafora gli stimoli e le fonti di ispirazione.
Buona lettura, IM
5 domande
a
Laura Corraducci
1 ) Il mio benvenuto, innanzitutto.
Puoi fornire un tuo breve “autoritratto” in forma di parole ai lettori di Dedalus?
Grazie a te Ivano per avermi invitata e grazie del benvenuto. Sono Laura Corraducci, sono di Pesaro, sono insegnante di inglese, poetessa e curatrice della rassegna “Vaghe stelle dell’Orsa” realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della mia città, quest’anno giunta alla sua settima edizione.
2 ) Ci puoi parlare del tuo ultimo libro (o di un tuo lavoro recente che ti sta a cuore), indicando cosa lo ha ispirato, gli intenti, le motivazioni, le aspettative, le sensazioni? Cita, eventualmente, qualche brano di critica che ha colto l’essenza del tuo libro e del tuo lavoro più in generale.
Particolarmente gradita sarebbe, inoltre, una tua breve nota personale sul libro (o sull’iniziativa artistica).
Qualche riga in cui ci parli del tuo rapporto più intimo con questa tua opera recente.
Il mio ultimo libro si chiama Il passo dell’obbedienza. È uscito a metà settembre del 2020 per la casa editrice Moretti e Vitali con postfazione di Marco Vitale e nota critica di Giancarlo Pontiggia.
E’ un libro che raccoglie il lavoro di oltre cinque anni, è diviso in cinque sezioni, l’ultima, che è quella che dà il titolo al libro, presenta tre sequenze poetiche dedicate a tre figure femminili: Maria, Giovanna La Pazza e Simona Atzori, danzatrice nata senza le braccia. Leggi il seguito di questo post »
PREMIO INTERNAZIONALE GRADIVA – NEW YORK 2013
COMUNICATO STAMPA
PREMIO INTERNAZIONALE GRADIVA – NEW YORK 2013
La Giuria del Premio Gradiva-New York, composta da Luigi Bonaffini, Luigi Fontanella, Irene Marchegiani, Sylvia Morandina, Anthony J. Tamburri, preso atto dell’alta qualità dei libri pervenuti a concorso (127 libri), ha designato dopo varie consultazioni la cinquina finalista:
Sauro Albisani, La valle delle visioni, Passigli Ed., 2012
Enno Cavalli, Poesie con qualcuno dentro, Aragno Ed., 2012
Giovanni Chiellino, Luce crepuscolare, Genesi Ed., 2011
Anna Elisa De Gregorio, Dopo tanto esilio, Raffaelli Ed., 2012
Ida Travi, Il mio nome è Inna, Moretti & Vitali Ed., 2012
Mentre si congratula sentitamente con tutti e cinque i meritevoli finalisti, designa a maggioranza di voti, SAURO ALBISANI quale vincitore del Premio con il volume “La valle delle visioni” (Passigli Ed., 2012). Ad Albisani vadano dunque le nostre vivissime congratulazioni!
La cerimonia di premiazione si terra’ Giovedi 24 ottobre alle ore 16 presso l’Auditorium del Center for Italian Studies, Melville Library, Room E-4330, State University of New York, Stony Brook, con la presenza dell’intera Giuria. In caso di mancata partecipazione del vincitore si perde qualsiasi diritto.
CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE
Luigi Fontanella
Direttore di “Gradiva” e Presidente del Premio Internazionale Gradiva – New York 2013