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A TU PER TU – Laura Words
L’intento di questa rubrica dedicata alle interviste è stato ed è quello di fornire qualche tessera del vasto e multiforme mosaico del mondo della scrittura. Abbiamo finora incontrato autori di diversa provenienza, età, approccio. Oggi, grazie a Laura Caroni Laura Words ci addentriamo, con sguardo curioso, nel mondo del romance contemporaneo. Di riflesso, percorriamo un tratto del mondo della rete e della scrittura in rete, incrociando lungo il cammino il fantasy (dark e non), You Tube e la promozione ad esso correlata, le serie di culto, gli spin-off e mille altri esseri che ai meno giovani e meno esperti potranno apparire strane creature aliene o comunque oggetti ignoti, ma, per moltissimi, per le nuove generazioni e non solo, sono punti di riferimento e appassionanti fonti di ispirazione, per la sfera della scrittura e dei sogni, ma anche della realtà tout court.
Partendo da questo “humus”, Laura ha scritto un romanzo a cui è legatissima, Direzione la vita, ambientato a New York, che parla di una vicenda di rinascita dopo un grave evento. Non anticipo niente della trama, analizzata più in dettaglio dall’autrice nelle risposte. Osservo solo che, al di là dei modelli, dei tempi e degli stili, la letteratura resta sempre un microcosmo che in fondo parla di quell’universo imperfetto ma tenace che è l’uomo. IM
L’obiettivo della rubrica A TU PER TU, rinnovata in un quest’epoca di contagi e di necessari riadattamenti di modi, tempi e relazioni, è, appunto, quella di costruire una rete, un insieme di nodi su cui fare leva, per attraversare la sensazione di vuoto impalpabile ritrovando punti di appoggio, sostegno, dialogo e scambio. Rivolgerò ad alcune autrici ed alcuni autori, del mondo letterario e non solo, italiani e di altre nazioni, un numero limitato di domande, il più possibile dirette ed essenziali, in tutte le accezioni del termine. Le domande permetteranno a ciascuna e a ciascuno di presentare se stessi e i cardini, gli snodi del proprio modo di essere e di fare arte: il proprio lavoro e ciò che lo nutre e lo ispira. Saranno volta per volta le stesse domande. Le risposte di artisti con background differenti e diversi stili e approcci, consentiranno, tramite analogie e contrasti, di avere un quadro il più possibile ampio e vario individuando i punti di appoggio di quella rete di voci, di volti e di espressioni a cui si è fatto cenno e a cui è ispirata questa rubrica. IM
5 domande
A
Laura Words
1 ) Il mio benvenuto, innanzitutto.
Puoi fornire un tuo breve “autoritratto” in forma di parole ai lettori di Dedalus?
Sono sempre stata un amante dell’arte e dei viaggi: aggiungo sempre una componente artistica alla mia persona; possono essere ciocche colorate, un particolare tipo di trucco/abito oppure tatuaggi di farfalle e scritte che parlano al posto mio. Da piccola emergevo sempre per le mie stranezze ma con il passare del tempo le ho rese un mio punto di forza: non bisogna mai vergognarsi di come siamo perché ognuno di noi è unico e irripetibile.
2 ) Ci puoi parlare del tuo ultimo libro (o di un tuo lavoro recente che ti sta a cuore), indicando cosa lo ha ispirato, gli intenti, le motivazioni, le aspettative, le sensazioni? Particolarmente gradita sarebbe, inoltre, una tua breve nota personale sul libro (o sull’iniziativa artistica).
Direzione la vita è il mio libro d’esordio, oltre ad essere il primo volume di una trilogia con annesso uno spin –off. Lo pseudonimo che ho scelto per pubblicarlo è L. L: Words perché ha un tocco internazionale, oltre che richiamare il mio nome (Laura Love Words) In progetto c’è la sua traduzione prima in inglese, poi in spagnolo ed infine in tedesco; è un romance contemporaneo, con sede a New York, con sfumature medical e paranormali che tratta di tematiche delicate e sociali tra cui il recupero post incidente sia fisico che emotivo di A.C. King.
Alexander C. King è un ragazzo di 27 anni che ha sempre vissuto la sua vita in bianco e nero, alla costante ricerca dell’attenzione dei genitori che gli è stata sempre negata. Figlio di una famosa attrice del cinema e di un archeologo di fama internazionale ha sempre vissuto nel lusso ma anche nell’indifferenza. L’incidente che lo vedrà protagonista stravolgerà tutta la sua esistenza ma, oltre a fargli passare le pene dell’Inferno, gli farà capire che forse c’è davvero una possibilità anche per lui. Possibilità che porta il nome di Tyler Jones, un fisioterapista specializzato nella risoluzione di casi impossibili che si scontrerà contro il muro di rabbia e disperazione dietro il quale A.C. si nasconde. Il dottor Tyler Jones che per A.C. è l’ultima spiaggia.
Con un dono che per lui è una maledizione, Ty è un fisioterapista diverso dagli altri, anticonformista ed imprevedibile: il migliore nel suo campo. Ma basteranno la passione per il suo lavoro, l’amore per la musica anni ’80 e la costante presenza di Stone, il bastardino che ha adottato, per strappare A.C. dall’inferno in cui è precipitato?
Quando ho iniziato a scrivere la prima bozza del mio libro non stavo passando un bel periodo: facevo un lavoro che non mi corrispondeva (per ragioni che credevo giuste ma che non lo erano) e scrivere era la mia unica valvola di sfogo. Come molte altre autrici sono nata su Wattpad ma solo quando ho visto che la mia storia aveva raggiunto incredibilmente 50,000 K di letture mi sono decisa a toglierla dal portale per affidarla alle mani competenti di Claudia Bellana, la mia editor. Il messaggio che ho voluto mettere in ogni riga è questo: non importa quanto la tua situazione sia buia o disperata perché se guardi bene, proprio in fondo al tunnel della tua disperazione, vedrai una luce: seguila perché ha le vesti della Speranza, che Marika Palomba ha perfettamente reso creando la mia bellissima copertina.
Volevo che il mio romance fosse qualcosa di diverso dalle solite storie leggere che trovavo on-line; che i miei personaggi avessero carattere e spessore in modo da sembrare reali. Per questo ho intervistato una fisioterapista che si chiama Catia Colomeo per capire le varie fasi della riabilitazione di un paziente paralizzato; per avere ulteriori informazioni ho chiesto approfondimenti anche al mio medico che a sua volta ha chiesto ad altri… Come vedete è una catena d’informazione molto simile al giornalismo: chiedere è sempre la chiave del sapere perché per scrivere cose veritiere serve indagare e non lasciare nulla al caso; con questo non voglio dire di essere perfetta ma appassionata di quello che racconto sì. I miei personaggi mi parlano in mente 24h su 24h e non capisco chi dice di avere il blocco dello scrittore: basta delineare uno scheletro del libro – punto per punto – seguire i suggerimenti che ci danno i nostri protagonisti e lasciarsi sorprendere. Più volte sono rimasta a bocca aperta per quello che mi hanno fatto scrivere; è difficile da spiegare ma chi ci è passato sa di cosa parlo. Per quanto riguarda le aspettative, beh, ci sono e sono anche alte ma credo che non possa, né debba esserci nulla di meno se si crede nel proprio progetto. Per me scrivere è un vero e proprio secondo lavoro, con tanto di scadenze; chi mi conosce sa che a volte mi alzo alle sette per buttare giù una scena e anche che faccio continuamente ricerche sui vari “set” dove ambiento le mie scene. Le cose o si fanno con passione o è meglio lasciar stare.
Il 18/12/20 sarà il compleanno di “Direzione la vita” e gli dedicherò tutta la giornata organizzando un party on line su Instagram; se volete seguirlo segnatevi questa data perché ci saranno tantissime sorprese on line, il mio profilo Instagram è lauracaroni77.
Questi 365 giorni sono stati incredibili e inspiegabili; essendo un’autrice Self non ho una CE alle spalle ma ho svolto con folle piacere tutto il lavoro di promozione che mi ero imposta di fare e i risultati ci sono stati; eccome. Sono entrata a far parte del “Collettivo Scrittori Uniti”, una bellissima realtà capitanata da Claudio Secci che ha l’unico scopo di sostenere gli scrittori facendoli partecipare a diverse fiere ed iniziative, e questo mi ha cambiato la prospettiva perché sono entrata in contatto con veri professionisti. Grazie a loro avevo potuto scrivere Direzione la vita al “Salone Internazionale del Libro” di Torino e anche al “Pisa Book Festival”; entrambe saltate per l’emergenza sanitaria in corso. Ma, nonostante tutto, questo meraviglioso gruppo non ha mai mollato stravolgendo le fiere tradizionali per crearne altre totalmente on-line che hanno avuto un clamoroso riscontro. Il collettivo oltre che da Claudio è composto anche da Jessica Maccario, Manuela Chiarottino, Massimo Procopio e Manuela Siciliani a cui andrà sempre il mio grazie.
Cita, eventualmente, qualche brano di critica che ha colto l’essenza del tuo libro e del tuo lavoro più in generale.
Qui sotto metto in copia una recensione di Serena che mi ha toccato e che potete leggere su Amazon:
“Ci sono storie capaci di emozioni, altre di riflessioni, altre ancora di risate o timore. In questo libro dalla narrazione profonda in prima persona al passato, con doppio punto di vista maschile non alternato, è possibile incontrare un mix di sensazioni che trascinano il lettore sin dalle prime pagine, in un percorso fatto di paure, speranze e piccoli flashback ben presentati nei capitoli di media lunghezza. Il tempo diventa attento spettatore di un ragazzo che controvoglia osserva la vita scorrere davanti ai suoi occhi, convinto, si, di non poter più camminare ma anche di non aver mai avuto niente per cui valeva la pena lottare. Già essere e/o sentirsi soli ti porta a fare di tutto, provare di tutto pur di vivere anche per un solo istante quell’amore, quell’affetto che sembra riservato a persone ricche non di soldi ma di altro. Persone che sorridono grazie al benessere altrui, che vivono di piccoli attimi spensierati con i propri cari. Persone come quel dottore diventato la “spina nel fianco” per A.C. Ty è un combattente perché sa cosa vuol dire affrontare la vita e scegliere di camminare con il sorriso sulle labbra. Sa cosa vuol dire affrontare i propri demoni, conviverci e cercare di essere un sostegno per gli altri. Per questo e per piccoli dettagli che non posso svelarvi, accetta il caso di A. C. sopportando le sfuriate, pianti e mille prove da superare. Prova, attende e poco per volta si innamora di quegli occhi pieni di dolore ma anche tanta paura. Occhi negli occhi contro il passato doloroso, contro le allucinazioni uditive in grado di distruggere sicurezze che solo la vicinanza e l’amore di medici in gamba riescono a costruire, fortificare e fissare nel cuore dei nostri meravigliosi protagonisti descritti in modo delicato, attento, mai forzato e soprattutto vero!!! Vi sono importanti accenni al paranormale presentati in modo elegante, mai reso pesante o finto e ben fusi con aspetti deliranti. Ecco uno degli argomenti base di questo romanzo: un trauma importante, se poggiato sopra una situazione già di suo compromessa, può mutare in varie forme di delirio purtroppo in grado di compromettere la quiete di una persona fino a spingerla ad atti spiacevoli.
Grazie a questo primo romanzo della trilogia ho affrontato il dolore, l’amore, l’amicizia e la forza di non arrendersi. Ho amato l’interazione tra personaggi secondari e principali, le storie d’amore solo accennate con una delicatezza indescrivibile e l’emozione… Viva in ogni singola parola.”
Penso che non ci sia altro da aggiungere.
3 ) Fai parte degli autori cosiddetti “puristi”, coloro che scrivono solo poesia o solo prosa, o ti dedichi a entrambe? In caso affermativo, come interagiscono in te queste due differenti forme espressive?
Non scrivo poesie ma solo romance.
4 ) Quale rapporto hai con gli altri autori? Prediligi un percorso “individuale” oppure gli scambi ti sono utili anche come stimolo per la tua attività artistica personale? Hai dei punti di riferimento, sia tra i gli autori classici che tra quelli contemporanei?
Fin dall’inizio ho ricevuto tantissimo appoggio e voglio ringraziare tutte le Book Blogger e colleghe scrittrici che hanno dedicato un post, una segnalazione o un’intervista a “Direzione la vita”: sono sempre stata convinta che l’unione possa fare la forza e oggi posso affermarlo con assoluta certezza. Grazie al sostegno delle colleghe ho conosciuto Giulia Segreti – una persona splendida nonché doppiatrice professionista – che insieme al suo fidanzato Barone Mark Khell hanno dato voce a diversi testi del mio libro che potete trovare su Youtube. Adoro collaborare e do la mia totale disponibilità a chi vuole propormi progetti di scrittura collettivi: se le tematiche trattate corrispondono alle mie linee guida sarà un piacere partecipare. Inoltre voglio spezzare una lancia in favore dei social: smettiamola con la voglia di primeggiare sugli altri! Se usati bene sono davvero un portale potentissimo; sosteniamoci a vicenda e uniamo i nostri sogni per crearne altri più grandi e luminosi! Come autori di riferimento posso citarne alcuni che mi seguono da anni nelle mie giornate: Gena Showalter che mi ha fatto conoscere il genere Dark Fantasy attraverso la serie “Demons”, T.J. Klune che adoro grazie a Bear Otter e Kid, Laura Gallego García che con “Due Candele per il Diavolo” (un plauso le è dovuto per la creazione di Cat e Angel) mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta e Charlie Cochet che con la sua serie Thirds mi ha fatto follemente innamorare di Dex. Se non sapete di chi sto parlando fate una veloce ricerca su Google; non ve ne pentirete.
5 ) L’epidemia di Covid19 ha modificato abitudini, comportamenti e interazioni a livello globale. Quali effetti ha avuto sul tuo modo di vivere, di pensare e di creare? Ha limitato la tua produzione artistica o ha generato nuove forme espressive?
Durante questo periodo così strano ho scritto e scrivo tantissimo; sono così piena di gratitudine per i miei personaggi! Mi hanno letteralmente salvato la vita e forse nemmeno lo sanno; ma è questo che fanno di solito i libri: ti salvano senza che tu glielo chieda. Ecco perché scrivo.
Mi chiamo Laura e ho sempre amato scrivere ma, più precisamente, tutto ciò che riguarda l’arte: musica, scrittura, pittura, canto… Ogni cosa che può far sognare. Il mio debutto nel mondo dei libri inizia con “Direzione la vita” che ho pubblicato in self il 18/12/19 su Amazon – sotto lo pseudonimo di L.L. Words – dove si può trovare in offerta fino a Gennaio sia in formato e-book che cartaceo. Le emozioni che mi hanno accompagnato in questo anno di auto promozione sono state bellissime e difficili da descrivere: la prima persona a cui mi sento di dire grazie è Claudia Bellana, una famosa sceneggiatrice televisiva, che ha creduto fin dall’inizio in Tyler, Alexander e Stone; è stata la prima ad ascoltare la storia che da troppo tempo abitava solo nel mio cuore; un racconto nato su Wattpad che ha visto la luce solo grazie alle 50 K di letture che ha avuto e che mi hanno spinto a fare il salto e ad affidarle la cura del testo. Non avrei potuto fare una scelta migliore! Nei ringraziamenti segue subito Marika Palomba, la ragazza che ha creato la cover di “Direzione la vita”: faccio parte di quella schiera di lettori che vengono colpiti dalla copertina quindi, insieme a Marika, ho cercato qualcosa che potesse essere d’effetto e incuriosire il possibile lettore. L’immagine scelta ritrae New York, dove è ambientata la storia, durante una notte tempestosa che richiama esattamente le dinamiche l’incidente che vedrà coinvolto A.C. King, il protagonista principale. L’ennesimo grazie va a Alessia Minardi, amica insostituibile nonché beta reader, che mi ha aiutato con l’impaginazione del cartaceo: solo grazie a lei potete tenerlo tra le mani oggi. Sono originaria di Viareggio, in Toscana, ma ho viaggiato ovunque per molti anni, unendo la passione dei viaggi alla pittura che, per molti anni, mi ha portato a creare a livello professionale. La scrittura, però, è sempre stata il mio punto di partenza e inizio di ogni cosa; per molti anni sono stata una lettrice compulsiva del genere romance-dark-fantasy e i miei scrittori preferiti sono Charlie Cochet e T.J. Klune. Adesso che scrivo, paradossalmente, leggo molto meno per piacere; le mie letture infatti sono più ricerche per dare corpo ai miei personaggi e alla mia storia: ad esempio, per il personaggio di Alexander, ho letto testi medici e intervistato fisioterapisti, tra cui Catia Colomeo, che mi aiutato per descrivere al meglio la riabilitazione di A.C. Il tutto senza nessuna presunzione, ma solo con la voglia di far uscire i miei personaggi dalle pagine e farli entrare nel cuore di chi legge. Il mio sogno è quello di scrivere abitando nella location dei miei racconti – così da poter rubare profumi, suoni e odori del luogo – e anche quello di tradurre “Direzione la vita” in ogni lingua possibile. Perché, come dice Walt Disney, “Se puoi sognarlo puoi farlo.”
Luoghi d’autore. A spasso con Calvino
L’intento della rubrica Luoghi d’autore è descritto qui sotto: provare a vedere alcuni luoghi, borghi o città, reali o immaginari, con gli occhi di scrittori fondamentali del secolo scorso e non solo.
Le tappe fondamentali di questa “esplorazione” a metà strada tra documento e immaginazione, verranno ospitate dalla rivista L’Ottavo, a cura di Geraldine Meyer, che ringrazio per l’ospitalità.
Pubblico qui la prima “passeggiata” letteraria, quella con Italo Calvino. E vi invito a leggere l’articolo completo, assieme ad altri scritti in prosa e poesia, a questo link:
https://www.lottavo.it/2020/03/luoghi-dautore-oggi-a-spasso-con-calvino/?fbclid=IwAR21c5ka0Q4ORwJsA_FcHn-kIgGEN6vJkkSuPwx3afBEa_WBXszePAXe-E0
IM
Luoghi d’Autore contiene esplorazioni, esercizi di lettura e rilettura, brevi ma appassionate escursioni “informali” in abiti lievi e colori accesi su fondamentali sentieri panoramici. Indaga sul rapporto tra alcuni scrittori e poeti del Novecento e i loro luoghi di residenza ed elezione, le città e i borghi in cui hanno vissuto e lottato per il diritto di esistere e resistere, per la necessità, il fardello e il privilegio dell’espressione.
Rubrica a cura di Ivano Mugnaini
A spasso con Calvino: nei luoghi, oltre i luoghi fino dentro la realtà
Se una notte d’autunno un lettore….
Se una notte d’autunno un lettore si trovasse a pensare a Calvino, alla sua fama, alla sua controversa ma innegabile attualità, alle polemiche a tratti aspre e in altri casi leziose che ne fanno comunque oggetto di dibattito come se avesse pubblicato oggi stesso un nuovo libro… ebbene, il suddetto lettore si troverebbe, alla fine, a riflettere su delle nuove o vecchie cosmicomiche.
Italo Calvino (Foto da illibraio.it)
Calvino è stato un “pianista” della parola. Ha saputo adattarsi con elasticità alle esigenze, ai temi, alle corde e agli accordi del suo essere e a quelli del mondo. Ecco, probabilmente è questa una delle possibili parole chiave: mondo. In primis per l’internazionalità autentica, genetica, che gli era propria. Non solo per la nascita nella caraibica Cuba, ma soprattutto per la capacità di esplorare continenti, lingue e mentalità diverse e farle proprie. Estremamente ligure in questo, con un piede sulla terraferma e uno proteso verso il mare, calmo o in tempesta, limpido o denso e scuro. Ma Calvino è stato e ha scritto del mondo perché ha rifiutato di collocarsi nella proverbiale torre d’avorio. Ha percorso e abitato città reali, estremamente visibili, con quello sguardo attento e astuto da marinaio, tra sorriso ironico e amaro.
Di New York, Parigi, Roma e di mille altre luoghi visti e vissuti, ha colto il mito senza abdicare alla realtà, proponendo e rielaborando, mattone su mattone, una forma di verità che facesse pensare senza lacerare, conservando la capacità di spaziare tra presente e passato, tra la dimensione concreta e una giocosa, profondamente umana, filosoficamente infantile.
Di questi ossimori e questi paradossi si nutre la sua scrittura e l’attrazione che esercita. Talmente ampia da includere anche la sua controparte, le prese di posizione di alcuni detrattori che comunque fanno riferimento ai suoi testi, li analizzano e li dissezionano, dimostrando immancabilmente una conoscenza approfondita dei tessuti e delle arterie di quel corpo così multiforme. Calvino ha il dono e il castigo di generare giudizi divergenti. La mia esperienza personale non ha alcun rilievo sul piano statistico, chiaramente, ma può servire, almeno qui e ora, a confermare che i giudizi sullo scrittore molto di rado sono serenamente anodini. Un mio amico molto colto e preparato, formidabile bevitore poco santo e parecchio logorroico, non molte sere or sono mi ha bloccato al tavolo di una cena per oltre un paio d’ore per dirmi, tra le altre cose, che a suo avviso tutta la produzione di Calvino non vale niente (anche se lo ha detto in termini più coloriti, abbondanti di lettere zeta) e che si salva solamente “Se una notte d’inverno”, proprio in quanto testo atipico, quasi un non-romanzo, una specie di ibrido alla Frankenstein, oppure un divertissement, insomma una “roba strana”, fuori schema. Pochi giorni dopo, in virtù della logica dell’alternanza, una mia amica scrittrice e giornalista mi ribadiva con foga, al contrario, il suo amore, non per me ma per il suddetto Calvino. Più che di amore si trattava e si tratta di vera e propria fede, laica, d’accordo, ma del tutto assoluta, quasi integralista. La giornalista dalle grandi doti comunicative aveva creato addirittura un club, un Circolo Pickwick di giovani scrittori di belle speranze, i quali, ispirandosi allo stile e ai temi cari a Calvino, avevano scritto un’antologia di racconti dal titolo “La consistenza”, con un’eco lunga e appassionata che riportava alle Lezioni americane da lei idolatrate e recitate brano dopo brano come versetti biblici o coranici.
Tutto questo per ribadire che il viaggio di Calvino prosegue, con costanza, sempre di buona lena, e che la sua forza con ogni probabilità è in quella capacità di generare consistenza nell’inconsistenza e varietà nell’uniformità: giudizi contrapposti ma attenzione identica. Leggi il seguito di questo post »
Premio Internazionale GRADIVA (2020) – settima edizione
STATE UNIVERSITY OF NEW YORK @ STONY BROOK
SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE GRADIVA (2020)
La casa editrice Gradiva Publications bandisce la settima edizione del Premio Internazionale Gradiva. Al Premio, sponsorizzato dall’editrice, dal Center for Italian Studies della Stony Brook University e da donazioni private, si concorre con un libro singolo di poesia in lingua italiana, pubblicato fra gennaio 2018 – aprile 2020. Sono escluse antologie e plaquettes. Alla partecipazione sono esclusi membri della Direzione-Redazione della rivista “Gradiva”. I libri concorrenti non saranno restituiti. Non è prevista alcuna quota di partecipazione. I partecipanti possono, se vogliono, facoltativamente sostenere in forma di donazione spontanea e aperta, la non-profit Gradiva Publications, i cui intenti sono quelli di promuovere e diffondere scolasticamente la poesia italiana nei Paesi anglofoni. *
Esiti del Premio Nazionale di Poesia “Astrolabio” 2014
PREMIO NAZIONALE DI POESIA
“ASTROLABIO 2014”
In memoria di Renata Giambene
6° edizione del Terzo Millennio
Presieduto e diretto da Valeria Serofilli
Verbale di Giuria
PRIMA SEZIONE: VOLUME EDITO DI POESIA (34 partecipanti)
In Giuria, presieduta da Valeria Serofilli, Presidente del premio,
Ivano Mugnaini, Andrea Salvini, Antonio Spagnuolo
1° Classificato
Dieter Schlesak e Vivetta Valacca, La luce dell’anima, Edizioni ETS, Pisa 2011
2° Classificato
Grazia Di Lisio, Un asciugar di tempo, Edizioni Noubs, Chieti 2014
3° Classificato
Paolo Pistoletti, Legni, Giuliano Ladolfi Editore, Borgomanero (No) 2014
Sezione specifica a tema
Omaggio a Mario Luzi
Cristiana Vettori, Agenda 2014 – Arte e Pensiero, Edizioni Helicon, Fano (PU) 2013
Premio Speciale per l’originalità del testo
Evaristo Seghetta Andreoli, I semi del poeta, Edizioni Polistampa, Firenze 2013
Premio Speciale
Per la forza espressiva del volume
Brina Maurer (pseudonimo di Claudia Manuela Turco), Architectures (three-dimensional poems), Gradiva Publications, Stony Brook, New York 2013
Premio Speciale del Presidente della Giuria
Lella De Marchi, Stati d’amnesia, LietoColle Edizioni, Faloppio (Co), 2013
Premio della Giuria
Luana Fabiano, Respiri violati, puntoacapo Editrice, Pasturana (AL) 2014
Finalisti in ordine di graduatoria
1° Evaristo Seghetta Andreoli, I semi del poeta, Edizioni Polistampa, Firenze 2013
2° Luigi Cannillo, Galleria del vento (poesie), La Vita Felice Editrice, Milano 2014
3° Sandro Pecchiari, Le svelte radici, Samuele Editore, Fanna (PN), 2013
4° Carla Spinella, Il canto dell’assenza, Leonida Edizioni, Rende (CS), 2013
5° Anna Magnavacca, Oltre la siepe di sambuco e altre poesie, Guerra Edizioni, 2012
Menzione Speciale in ordine di graduatoria
1° Giancarlo Remorini, Il canto dei cigni, Editorial Nazari, 2014
2° Matteo Casale, Studi Op. 3, Campanotto Editore, Pasian di Prato (Udine) 2014
3° Giuliana Piroso, Trasparenze, Libroitaliano, Ragusa 2007
4° Emidio Montini, Non un grido fra le palme, L’Arcolaio Editore, Segrate (Mi) 2013
5° Veronica Manghesi, Il mio mare all’improvviso, MdS Editore, Gorgonzola (MI) 2014
SECONDA SEZIONE: SILLOGE INEDITA
In Giuria, presieduta da Valeria Serofilli, Mauro Ferrari, Ivano Mugnaini, Andrea Salvini
1° Paolo Sangiovanni, Una voce ci chiama
2° Dante Goffetti, Unghie e altre storie di donne
3° Lorenzo Piccirillo, (Niente) Da ridere
Sezione specifica a tema
Maria Adelaide Petrillo, Sotto l’ombrello di foglie intrecciate
Premio Speciale del Presidente della Giuria
Franco Casadei, I luoghi dell’anima
Premio Speciale per l’originalità del tema
Giulio Maffii, Pater Fanghiglia
Premio Speciale della Giuria
Lella De Marchi, Bambina che conta
Finalisti in ordine di graduatoria
1° Donato Loscalzo, In ogni caso
2° Nicola Curzi, Scale anti-incendio
3° Maristella Bonomo, Senso di blu
4° Fabia Ghenzovich, Totem
5° Serenella Menichetti, La geometria dei frattali
6° Michele Paoletti, Come se fosse giovedì
TERZA SEZIONE: POESIA SINGOLA
In Giuria, presieduta da Valeria Serofilli, Giulio Panzani
1° Michele Paoletti, Accidentale lo sparo nella nebbia
2° Stefano Zangheri, Fuori contesto
3° Valentina Sanmartino, Sussurri
3° ex aequo Isabella Horn, Raggi e gironi
Premio Speciale per la forza espressiva
Maria Cristina Coppini, Varco
Premio Speciale per l’originalità del tema
Luciana Vasile, Non penso mai all’aldilà
Premio Speciale alla Memoria
Rosario Battaglia, Gela che ridi
Sezione Specifica a tema
Omaggio a Mario Luzi
Egizia Venturi, Torna, se puoi
Omaggio a Pisa e alla posa della prima pietra della Cattedrale
1° Afra Marangoni, Omaggio alla Cattedrale
2 Sara Costanzo, L’attesa
3° Maria D’Ippolito, Primavera a Pisa
Premio Speciale per la Sezione specifica a tema Lorenza Corsini Cattedrale
QUARTA SEZIONE: FIABA INEDITA E STORIE PER RAGAZZI INEDITE
1° Achille Concerto, Sogno nel regno di Oz
2° Paolo Stefanini, Nerino e le cose vere
3° Giorgia Spurio, C’era una volta Sami
Sezione Specifica: Omaggio Galileiano
Pietro Rainero, La caduta dell’orso, del gatto e del topo
Premio Speciale per l’originalità del tema
Giampietro Filippi, La lunga, lunga storia di Carbo, Ossi e Geno
Premio Speciale per la forza espressiva
Maria Adelaide Petrillo, Sono nata in un castello
La Cerimonia di Premiazione si svolgerà il 17 gennaio 2015 presso la Sala del Palazzo del Consiglio dei Dodici in Piazza dei Cavalieri a Pisa.
bando aggiornato del PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA GRADIVA-NEW YORK – III edizione
STATE UNIVERSITY OF NEW YORK
PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA GRADIVA-NEW YORK – III edizione
La rivista GRADIVA bandisce la terza edizione del Premio Gradiva – New York. Al Premio si concorre con un libro di poesia in lingua italiana, pubblicato fra gennaio 2013 e dicembre 2014. I libri partecipanti al concorso non saranno restituiti. Non è prevista alcuna quota di partecipazione, ma i partecipanti sono gentilmente invitati a iscriversi, in forma di donazione, all’Associazione Gradiva International Poetry Society, Inc. i cui intenti sono quelli di promuovere e diffondere la poesia italiana nei Paesi anglofoni. *
Al vincitore sarà assegnato un premio di $1000 (mille dollari), il rimborso delle spese di viaggio aereo (economy class) e il pernottamento per due notti presso il prestigioso Danford Marina Hotel. Una selezione del libro sarà tradotta in inglese e pubblicata nella rivista “Gradiva”. Case Editrici e/o singoli autori devono spedire una copia del loro libro, in cartaceo, ENTRO IL 30 MARZO 2015, ai seguenti componenti della Giuria, con l’indicazione, su ogni copia, dell’indirizzo completo dell’Autore, telefono ed e-mail. Una copia va spedita in PDF all’indirizzo elettronico della Segreteria del Premio sotto indicato.
Nicola Crocetti, c/o “Poesia”, Via E. Falck 53, 20151 Milano, Italia.
Milo De Angelis, Via degli Imbriani 31, sc. F., 20158 Milano, Italia.
Alessandro Carrera, Modern & Classical Languages, Univ. of Houston, Texas 77204, USA.
Luigi Fontanella (Presidente), Dept. of European Languages and Literatures, Humanities Bldg, State University of New York, 100 Nicolls Rd., Stony Brook, New York 11790, USA.
Irene Marchegiani, 303 Mountain Ridge Drive, Mt. Sinai, New York 11766, USA.
Elio Pecora, Via Paolo Barison 14, 00142 Roma, Italia.
Segreteria del Premio, Sylvia Morandina (con diritto di voto): gradivasunysb@gmail.com
Presidente onorario (senza diritto di voto): Alfredo de Palchi: 33 Union Square W., 6-R, New York, N.Y. 10003, USA.
La Giuria selezionerà gradualmente i libri finalisti. Una successiva consultazione determinerà la cinquina finalista, della quale un’ultima votazione determinerà il vincitore del Premio. La cerimonia di premiazione avrà luogo nell’autunno 2015 presso il Center for Italian Studies della State University of New York, con sede a Stony Brook, e sarà preventivamente comunicata al vincitore, che è tenuto a presenziare alla cerimonia. Non si ammettono deleghe. Per ulteriori informazioni: Tel. 001-631-6327448 (martedì e giovedì) o inviare email.
* Per l’associazione alla non-profit Gradiva International Poetry Society, Inc., che dà diritto a partecipare al Premio, effettuare donazione, con spese bancarie a carico dell’ordinante, tramite bonifico internazionale (bank transfer) di $65 sul conto di GRADIVA, Apple Bank di Setauket (N.Y.), gestito dalla Morgan Chase Bank, Routing n. 226070584, account 444-3030970, Swift: CHAS US 33; oppure tramite bonifico italiano di € 50, specificando che si tratta di donazione, con spese bancarie a carico dell’ordinante, presso Banca Popolare di Milano, Ag. 240, sul conto intestato a Luigi Fontanella, IBAN: IT50 I 05584 02800 000000010982, swift: BPM iit MM240. Spedire la ricevuta all’indirizzo della Segreteria del Premio, Sylvia Morandina: PO Box 831, Stony Brook, New York 11790, USA.
Vincitori delle precedenti edizioni:
2013, Sauro Albisani, La valle delle visioni (Passigli)
2014, Maurizio Cucchi, Malaspina (Mondadori)
PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA GRADIVA-NEW YORK – III edizione
STATE UNIVERSITY OF NEW YORK
PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA GRADIVA-NEW YORK – III edizione
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La rivista GRADIVA bandisce la terza edizione del Premio Gradiva – New York. Al Premio si concorre con un libro di poesia in lingua italiana, pubblicato fra gennaio 2013 e dicembre 2014. I libri partecipanti al concorso non saranno restituiti. Non è prevista alcuna quota di partecipazione, ma i partecipanti sono gentilmente invitati a iscriversi, in forma di donazione, all’Associazione Gradiva International Poetry Society, Inc. *
Al vincitore sarà assegnato un premio di $1000 (mille dollari), il rimborso delle spese di viaggio aereo (economy class) e il pernottamento per due notti presso il prestigioso Danford Marina Hotel. Una selezione del libro sarà tradotta in inglese e pubblicata da “Gradiva”, o in una plaquette per le edizioni Gradiva. In caso di ex-aequo i vincitori condivideranno il premio in danaro. Case Editrici e/o singoli autori devono spedire una copia del loro libro, in cartaceo, ENTRO IL 30 MARZO 2015 ai seguenti componenti della Giuria, con l’indicazione, su ogni copia, dell’indirizzo completo dell’Autore, telefono ed e-mail. Una copia va spedita in PDF all’indirizzo elettronico della Segreteria del Premio sotto indicato.
Nicola Crocetti, c/o “Poesia”, Via E. Falck 53, 20151 Milano, Italia.
Milo De Angelis, Via degli Imbriani 31, sc. F., 20158 Milano, Italia.
Alessandro Carrera, Modern & Classical Languages, Univ. of Houston, Texas 77204, USA.
Luigi Fontanella (Presidente), Dept. of European Languages and Literatures, Humanities Bldg, State University of New York, 100 Nicolls Rd., Stony Brook, New York 11790, USA.
Irene Marchegiani, 303 Mountain Ridge Drive, Mt. Sinai, New York 11766, USA.
Elio Pecora, Via Paolo Barison 14, 00142 Roma, Italia.
Segreteria del Premio, Sylvia Morandina (con diritto di voto): gradivasunysb@gmail.com
La Giuria selezionerà gradualmente i libri finalisti. Una successiva consultazione determinerà la cinquina finalista, della quale un’ultima votazione determinerà il vincitore del Premio. La cerimonia di premiazione avrà luogo nell’autunno 2015 presso il Center for Italian Studies della State University of New York, con sede a Stony Brook, e sarà preventivamente comunicata al vincitore, che è tenuto a presenziare alla cerimonia. Non si ammettono deleghe. Per ulteriori informazioni: Tel. 001-631-6327448 (martedì e giovedì) o inviare email.
* Per l’associazione alla non-profit Gradiva International Poetry Society, Inc., che dà diritto a partecipare al Premio, effettuare donazione, con spese bancarie a carico dell’ordinante, tramite bonifico internazionale (bank transfer) di $65 sul conto di GRADIVA, Apple Bank di Setauket (N.Y.), gestito dalla Morgan Chase Bank, Routing n. 226070584, account 444-3030970, Swift: CHAS US 33; oppure tramite bonifico italiano di € 50, specificando che si tratta di donazione, con spese bancarie a carico dell’ordinante, presso Banca Popolare di Milano, Ag. 240, sul conto intestato a Luigi Fontanella, IBAN: IT50 I 05584 02800 000000010982, swift: BPM iit MM240. Spedire la ricevuta all’indirizzo della segreteria del Premio: PO Box 831, Stony Brook, New York 11790, USA.
Nota a DISUNITA OMBRA
NOTA DI LETTURA DI VALERIA SEROFILLI AL VOLUME DISUNITA OMBRA
Il volume Disunita ombra, recentemente pubblicato da Luigi Fontanella per Archinto Editore nella Collana Zibaldone diretta da Umberto Piersanti con prefazione Sebastiano Aglieco, comprende testi composti dal 2007 al 2012.
Articolato in sei sezioni, Disunita Ombra si pone ad espressione matura e virile di un io lirico itinerante, che si ripete “sempre altro e se stesso”, scisso ma omogeneo. Ampio e consapevole è il suo sguardo di attento osservatore, che dell’Italia ha il cuore e la luce dell’interiorità, il respiro e i colori dell’Europa,
mentre dell’America i sapori e le esperienze. Nello specifico tra le pagine si delinea il volto di una New York <> (dalla prefazione di Sebastiano Aglieco).
Meditazioni attente, quasi pittoriche, queste di Fontanella, trasfuse in poesia, capaci di cogliere il guizzo delle realtà, facendo rivivere l’indefinibile connubio tra interiorità ed esperienze esteriori, ombra e luce, lo yin e lo yang, conscio e inconscio. Non a caso il libro è arricchito da numerose citazioni ad esergo delle varie sezioni in cui è suddiviso. Tra i vari autori spicca Fernando Pessoa, che ha riflettuto adeguatamente e approfonditamente sulla scissione tra realtà e immaginazione, individualità e frammentazione dell’io.
Un volume, questo di Luigi Fontanella, che si impone all’attenzione della critica sia per la forma che per i contenuti, gli spunti, le immagini, il puntiglioso ed efficace gioco di metafore, le suggestive soluzioni fonoprosodiche. Valga, come esempio su tutti, il testo “Atlanta-Houston” del marzo 2007, componimento incipitario, particolarmente ricco di allitterazioni, assonanze e consonanze.
Mi grandinano addosso
scrosci di risa
e sghembi vocalizzi
ghirigori
o frammenti residui… io
asserragliato nell’ovattato ronzìo
sospeso nello spazio
nel soffice brusìo (…)
(da “Atlanta – Houston”, in aereo, marzo 2007)
Non una fuga dal tempo, non nostalgia, bensí memoria dei numerosi luoghi visitati e vissuti, che allarga lo spazio della vita in quanto, per dirla con Marziale <<poter gioire della vita passata è vivere una doppia vita¹.
A mio avviso il messaggio del poieo di Fontanella è che l’uomo di oggi, “scisso e sofferente” (Paolo Lagazzi, autore della nota in quarta di copertina), possa trovare, nel potere immaginifico e nel valore salvifico della poesia, tutta la forza per contrastare la triste attuale realtà di linguaggio – manipolazione, in una sorta di cortocircuito tra realtà esterna e interna, creando un’anima, un’appartenenza, una realtà altra, un’ombra, un doppio, un altro da sé ma che sia <> perché l’ombra, seconda natura del suo essere, di cui ci parla Fontanella, è disunita ma non assente, scongiurando così la perdita dell’Anima ², la non vita. Ribadendo ancora una volta, se mai ve ne fosse bisogno, il valore della vita nella poesia e per la poesia.
Valeria Serofilli
1. Marziale, Epigrammi, X, 23, 7-8.
2. La mancanza di ombra per molti popoli primitivi è considerata una grave perdita
dell’anima. Si veda al riguardo: J. Chevalier, A. Gheerbrant, Dizionario dei sinonimi. Bur,
Rizzoli, 1989.
L’inedito di New York
Paolo Volponi, L’inedito di New York – Conversazione con Luigi Fontanella, Nino Aragno Editore, Torino, 2012
Recensione di Ivano Mugnaini
È un libro multiforme, L’inedito di New York. Lo si dice spesso, di molti volumi, non di rado in senso generico. In questo caso la definizione è esatta, specifica. La prima ripartizione è rilevabile fin dalla copertina: il libro racchiude una conversazione di Paolo Volponi con Luigi Fontanella, un’intervista registrata e diligentemente trascritta. In calce, nella postfazione, un accurato saggio critico su Volponi scritto da Giorgio Mobili. Fin qui la superficie, già di per sé ampia e suggestiva, in virtù del personaggio oggetto del dialogo e dello studio. Ma, aprendo il libro, si scopre, pagina dopo pagina, un mondo più ampio e ricco, variegato, in qualche modo inatteso all’interno di un’opera la cui collocazione è negli scaffali delle librerie riservati alla saggistica. Sono questi territori di confine, queste scoperte e queste sorprese, a fornire al lettore un valore aggiunto di assoluto rilievo, rendendo l’esplorazione di questo fertile ibrido del tutto coinvolgente.
Nell’introduzione Luigi Fontanella propone un suo personale ricordo di Paolo Volponi. Fin qui tutto normale e prevedibile. Ma, per fortuna, ci si accorge ben presto che è del tutto sui generis il modo di raccontare l’incontro ed il dialogo decennale, così come autentica, non formale o di maniera, è l’amicizia che lega l’intervistatore all’intervistato. Fontanella definisce Volponi “un grande scrittore-amico”. Il lettore smaliziato abituato ai vari teatrini della letteratura si aspetterebbe di scoprire, qualche pagina oltre, che l’amicizia è tale solo di nome, che la stima è stata in realtà un mero scambio di favori e di mielosi complimenti reciproci. Non è così. In virtù del carattere di Volponi e di quello di Fontanella, il dialogo è fatto di genuina, ruvida, dolce, disincantata e tenace schiettezza.
È grazie a questa spontaneità che l’intervista cattura, uscendo con una virata brusca dalle rotte già segnate e prevedibili, ed invadendo, a tratti, ambiti di ulteriori generi e suggestioni. Fontanella ha conosciuto Volponi prima come autore che come persona. A trentacinque anni gli scrisse una lettera esprimendo la sua ammirazione per il romanzo Corporale. La risposta di Volponi generò il primo incontro di persona, a Roma, nel 1979. La conoscenza con Volponi accompagna gli studi e l’esistenza di Fontanella per una vita intera. Contribuisce a rafforzare il binomio tra scrittura e vita, non in modo astratto ma concreto, rintracciabile passo passo nelle coordinate dei libri, dei dialoghi, dei viaggi, delle parole condivise. In questo senso non è forse eccessivo considerare questo Inedito di New York anche un lavoro narrativo, un romanzo di formazione. In senso ampio, certo, e, in virtù di questo, generoso di simboli, allegorie, cangianti morali della favola.
Il libro contiene una moltitudine di luoghi, date, tragitti, percorsi, metropoli trafficatissime e cittadine sconosciute, una per tutte Provo nello Utah, collocazione ideale per una vicenda apocalittica o per la scena di un road movie. I personaggi della vicenda sono un poeta-scrittore-critico che incontra uno scrittore che ammira da sempre. La sfida è un atto di affetto incondizionato. L’arma è la parola, quella per cui entrambi i personaggi hanno vissuto, quella per cui sono disposti a morire.
I due personaggi però sono troppo brillanti e astuti per incontrarsi per il duello-intervista in mezzo alla polvere. Il luogo ideale per lo scambio di frasi è una Caffetteria di Manhattan. Locale che piacerebbe anche a Woody Allen. Un posto in cui parlare di cose serie e cose lievi con il sottofondo di risa, voci, urla, traffico di macchine e di gente. Il luogo ideale per dire cose serie senza prendersi troppo sul serio. Sapendo che chi crede di possedere verità assolute distrugge la vita e la letteratura. Sapendo che, per i due amici dialoganti, letteratura e vita sono, nel profondo, la stessa cosa.
In questo contesto, lontano dall’Italia e da tutti i salotti ingessati e ingessanti, i due personaggi possono essere se stessi. Può venire fuori il caratteraccio di Volponi (proprio del resto di tutti coloro che un carattere lo possiedono), la sua forza immaginativa, la capacità di restare fedele alle proprie idee, letterarie e sociali, anche a costo di inimicarsi una parte della cosiddetta intellighenzia. Le domande che Fontanella pone al suo interlocutore sono precise, spesso asciutte, mirate. Non vuole mai Fontanella fare sfoggio di cultura e non desidera imporre traiettorie a lui gradite alle risposte. Questa lunga intervista mette in evidenza una dote rara, il desiderio reale di nutrirsi dei fonemi e delle sillabe, accumulandole, confrontandole in silenzio con il proprio punto di vista, la propria visione del mondo. Si tratta di un ruvido abbraccio, l’invito a guardare nella stessa direzione. Non a caso Fontanella utilizza, per definire la forza della frasi di Volponi, l’aggettivo prensile. Si crea, anzi si rinsalda, domanda dopo domanda, una fratellanza ideale, anche sulla base di un’amicizia condivisa complessa e travolgente, quella con Pasolini.
La sincerità delle risposte di Volponi è tanto spiazzante quanto arricchente. Tra le righe di questo libro si cela e si svela un panorama scomodo, quello del mondo letterario autentico, tra rivalità, invidie, frustrazioni, grandezze, miserie, fallimenti e nuove ricerche. La “presa diretta” è l’elemento propulsore di maggior vigore di questa intervista: Volponi non interpreta il ruolo di se stesso; vive la sua esistenza vera, mentre risponde sia a Fontanella che alla cameriera della caffetteria, si inebria e si imbestialisce al ricordo di libri felici o meno riusciti e critici che non ha mai sopportato. Mano a mano, con tatto ma anche con avida curiosità, Fontanella elenca una moltitudine di autori ed opere, soprattutto del Novecento, sollecitando il parere di Volponi. Le repliche sono asciutte, il più delle volte, e sempre prive di calcolo e di secondi fini, con un rispetto sobrio ma anche con il coraggio di dichiarare differenti schieramenti e cammini divergenti. La lista è lunghissima e gustosa. Citare tutti gli autori chiamati in causa è impossibile qui ed ora. Un’eccezione si può fare per Elsa Morante, ed in particolare per il suo La storia, romanzo il cui successo ebbe un effetto negativo per Volponi, imponendogli una preoccupata pausa di riflessione. Non nasconde e non nega tali rivalità, lo scrittore urbinate, con determinazione aperta, mai con atteggiamenti subdolamente velenosi. Con la foga di un’intelligenza aliena a facili compromessi, espressa tramite “il senso aspro, viscerale del suo sarcasmo”, come annota Fontanella, con il contrappunto, in imprevedibili frangenti, di “momenti di acuta dolcezza”. Il tutto però sempre con sobrietà nitida. Emerge, anche da questo libro-intervista, la capacità di Volponi di lottare, il suo agonismo coerente, tenace, sia sul piano letterario che su quello sociale e politico. La parola “impegno”, in quest’ottica, tra le pieghe delle frasi rese gesti concreti, riacquista una sua dimensione autentica. Ritrovano una dimensione ben precisa anche alcune delle parole chiave della vicenda biografica di Volponi: società, industria, operai, lavoro, e, non ultima, collegata da un nodo stretto a tutte le altre precedentemente citate, cultura. I discorsi di Volponi, sia quelli preparati per le aule magne universitarie sia quelli scambiati con un amico e collega scrittore sulle sedie di un bar newyorkese, sono un gesto, un’azione, materiale fatto di memoria su cui costruire nuovi edifici di pensiero. E le parole che oggi vengono vilipese, o, peggio, ignorate o irrise, operaio, diritto, lavoro, giustizia sociale, escono dalla naftalina degli armadi in cui qualcuno ha voluto riporle e confermano la loro stringente, necessaria, vitale attualità.
Nel maggio del 1989 Volponi regalò a Fontanella una copia con dedica del Le mosche del capitale. Di quell’incontro resta una foto, uno scatto ancora sereno, prima delle tragedie personali che avrebbero condotto alla morte prematura dello scrittore. Resta anche questo libro-intervista, ugualmente nitido e bene a fuoco, privo di effetti speciali e di ricerche di pose artefatte e innaturali. Rimane questo libro documentato, preciso, ricco di dati preziosi, ma anche di verve, di fantasia, di onestà intellettuale e umana. Tra le righe del volume si legge la storia quotidiana e vera, non imbellettata, sia della letteratura degli ultimi decenni sia della società italiana, tra crisi e anelito di rinascita, oppressioni abilmente celate e resistenze quotidiane. Le risposte di Volponi donano al lettore “l’indagine di una verità”, citando le sue stesse parole. Una verità, la sola possibile, visto che le verità assolute non sussistono, se non nella mente degli oppressori di ogni epoca e di ogni ambito. Un libro non facile dedicato ad un personaggio non facile, questo Inedito di New York. Proprio per questo vale assolutamente la pena leggerlo, strappando lo scrittore e l’uomo Volponi, come auspica Fontanella, ad uno strano, immeritato oblio. Il frutto di questa lettura è una riscoperta, la cui mappa è puntualmente tracciata dalle parole dello stesso Volponi: “Il progetto, la confidenza, l’esplorazione addolorata sono sempre modi di dare allarme a chi legge, di metterlo nella condizione di capire, di recepire, di mettersi più attentamente di fronte a se stesso e ai propri problemi. Quindi tutto questo è una crescita, morale e politica. […] Rinnovare le parole, rinnovare proprio i termini della produzione letteraria come stimolo all’attività politica. Che porti via i politici dal loro mondo simulato, li porti a scoprire la verità. Siamo nel mondo della simulazione, della televisione: qui non c’è niente”. Questo libro-intervista risale agli anni Ottanta. Le parole che contiene, le idee che esprime, appartengono al nostro presente, e, come tali, vanno lette e assimilate.
Ivano Mugnaini
Premio Internazionale GRADIVA-NEW YORK
STATE UNIVERSITY OF NEW YORK
PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA
GRADIVA-NEW YORK
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La rivista internazionale GRADIVA, congiuntamente con la IPA (Italian Poetry in America), bandisce la prima edizione del Premio di Poesia Gradiva – New York.
Al Premio si concorre con un’opera di poesia di autori italiani pubblicata in Italia nel periodo compreso tra il primo gennaio 2011 e il primo dicembre 2012.
Al vincitore, designato dalla Giuria, sarà assegnato un premio di $1000 (mille dollari), il rimborso delle spese di viaggio e un soggiorno di due giorni a New York. Una selezione del libro premiato verrà tradotta in inglese e pubblicata, per uso scolastico, in un’edizione bilingue presso l’editrice Gradiva Publications.
Le Case Editrici o gli autori interessati devono far pervenire una copia del loro libro ENTRO IL 10 GENNAIO 2013 ai seguenti componenti della Giuria, con l’indicazione su ogni copia del proprio indirizzo, comprensivo di telefono e di posta elettronica:
Luigi Bonaffini, Dept. of Modern Languages, Brooklyn College, Brooklyn, New York 11210-2889, USA.
Alfredo de Palchi, Presidente Onorario, Chelsea Editions, PO Box 125, Cooper Station, New York, N.Y. 10276-0125, USA.
Luigi Fontanella, Presidente della IPA, PO Box 831, Stony Brook, New York 11790, USA.
Irene Marchegiani, 303 Mountain Ridge Drive, Mt. Sinai, New York 11766, USA.
Sylvia Morandina, Managing Editor di Gradiva, Dept. of European Studies, SUNY, Stony Brook, New York 11794-5359, USA.
Anthony J. Tamburri, J. D. Calandra Institute, 17th floor, 25 W. 43rd Street, New York, New York 10036, USA.
La Giuria selezionerà i cinque libri finalisti nel corso della sua prima consultazione collegiale, prevista durante l’ultima decade di aprile. Una seconda riunione, prevista entro il 15 maggio, determinerà il vincitore del Premio Gradiva – New York.
La cerimonia conclusiva avrà luogo nell’autunno 2013 presso l’Auditorium della State University of New York, Stony Brook, sede di Manhattan (401 Park Ave South) e sarà preventivamente comunicata al vincitore, che è tenuto a presenziare alla cerimonia. In caso di mancata partecipazione si perde qualsiasi diritto. Non si ammettono deleghe.
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PER INFORMAZIONI: Segreteria Premio Gradiva – New York, Ms. Sylvia Morandina
Dept. of European Studies, SUNY, Stony Brook, N.Y. 11794-5359, USA.
Tel. 001-631-6327448. Email: gradivasunysb@gmail.com
Una vita scommessa in poesia: Firenze, 28 maggio
LUNEDI 28 MAGGIO ALLE ORE 16,30 presso il Palazzo Medici Riccardi in Via Cavour 1 a Firenze sarà presentato, in occasione dell’ottantacinquesimo compleanno di Alfredo de Palchi il volume ALFREDO DE PALCHI: UNA VITA SCOMMESSA IN POESIA, New York, Gradiva Publications, 2011, curato da Luigi Fontanella. Presenzieranno Paola Lucarini Poggi, presidente dell’Associazione SGUARDO E SOGNO, e Luigi Fontanella, docente di Letteratura Italiana presso la State University di New York, direttore della rivista internazionale GRADIVA. Il volume contiene scritti, fra gli altri, di Sebastiano Aglieco, Mariella Bettarini, Donatella Bisutti, Michele Brancale, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Luigi Fontanella, Annalisa Macchia, Valerio Magrelli, Irene Marchegiani, Giuseppe Panella, John Taylor, Antonella Zagaroli. Sarà presente l’autore Alfredo de Palchi che leggerà alcune poesie.