Sebastiano Aglieco
Monte Stella: incontro con la poesia
Pubblico qui la registrazione del video riguardante l’incontro tra il professor Luigi Fontanella e Beatrice Stasi, professoressa e storica della letteratura.
Il dialogo, dal titolo, MONTE STELLA: INCONTRO CON LA POESIA, trae spunto dal libro di Luigi Fontanella edito da Passigli di cui riporto in calce i dati e uno stralcio della prefazione a cura di Sebastiano Aglieco.
Il dialogo, vivace ed empatico, spazia dal libro ad altri argomenti di assoluto interesse ed attualità.
Si può seguire a questo link: https://www.facebook.com/plugins/video.php?height=314&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Funiversitapopolare.avallone.3%2Fvideos%2F639004007072160%2F&show_text=false&width=560
Buon ascolto e buona lettura, IM
A TU PER TU – Sebastiano Aglieco
A TU PER TU
UNA RETE DI VOCI
Pubblico oggi la seconda intervista della rubrica A TU PER TU – Una rete di voci.
L’obiettivo della rubrica è espresso qui sotto.
Vi propongo oggi le risposte di Sebastiano Aglieco, di cui riporto in calce all’intervista anche cinque poesie.
Sebastiano Aglieco è nato a Sortino, in provincia di Siracusa, ma vive e lavora in Lombardia. Si esprime sia in lingua che in dialetto siciliano ed è autore di interessanti raccolte poetiche e testi narrativi. Si occupa anche di poesia e letteratura online, tramite il blog COMPITU RE VIVI e un blog di riserva, DA UNO SPAZIO BIANCO, che nel tempo sostituirà il precedente. In riferimento al nome che ha scelto per il suo nuovo blog, lo stesso Aglieco osserva che “Il nome dice tutto”.
Buona lettura, IM
L’obiettivo della rubrica A TU PER TU, rinnovata in un quest’epoca di contagi e di necessari riadattamenti di modi, tempi e relazioni, è, appunto, quella di costruire una rete, un insieme di nodi su cui fare leva, per attraversare la sensazione di vuoto impalpabile ritrovando punti di appoggio, sostegno, dialogo e scambio.
Rivolgerò ad alcune autrici ed alcuni autori, del mondo letterario e non solo, italiani e di altre nazioni, un numero limitato di domande, il più possibile dirette ed essenziali, in tutte le accezioni del termine.
Le domande permetteranno a ciascuna e a ciascuno di presentare se stessi e i cardini, gli snodi del proprio modo di essere e di fare arte: il proprio lavoro e ciò che lo nutre e lo ispira.
Saranno volta per volta le stesse domande.
Le risposte di artisti con background differenti e diversi stili e approcci, consentiranno, tramite analogie e contrasti, di avere un quadro il più possibile ampio e vario individuando i punti di appoggio di quella rete di voci, di volti e di espressioni a cui si è fatto cenno e a cui è ispirata questa rubrica.
5 domande
a
Sebastiano Aglieco
1 ) Il mio benvenuto, innanzitutto.
Puoi fornire un tuo breve “autoritratto” in forma di parole ai lettori di Dedalus?
Grazie a te per l’attenzione. Ecco un mio breve profilo: sono nato a Sortino, in Sicilia, il paese dei muli della Cavalleria Rusticana. Scrivo da sempre. Ho pubblicato libri di poesia, saggistica, narrativa. Sono un maestro di scuola elementare impegnato nella formazione delle persone attraverso gli strumenti della scrittura e del laboratorio teatrale.
2 ) Ci puoi parlare del tuo ultimo libro (o di un tuo lavoro recente che ti sta a cuore), indicando cosa lo ha ispirato, gli intenti, le motivazioni, le aspettative, le sensazioni?
Cita, eventualmente, qualche brano di critica che ha colto l’essenza del tuo libro e del tuo lavoro più in generale.
Particolarmente gradita sarebbe, inoltre, una tua breve nota personale sul libro (o sull’iniziativa artistica).
Qualche riga in cui ci parli del tuo rapporto più intimo con questa tua opera recente.
Il mio ultimo libro di poesia si chiama INFANZIA RESA, uscito due anni fa per IL LEGGIO, nella collana Sguardi diretta da Gabriela Fantato.
E’ un libro diario, resoconto conclusivo, riflessione filosofica, testimonianza umana, sul difficile e delicato mestiere del maestro di scuola primaria. Il libro è stato scritto nella mia attuale scuola, L’Istituto Casa del Sole, ubicato dentro i confini del parco Trotter di Milano; è una scuola storica, con una sua storia bellissima.
Il libro contiene un’introduzione di Massimiliano Magnano, poeta e insegnante della mia isola, e quattro domande di Vincenzo Di Maro, poeta e insegnante anche lui. Ho scelto di accompagnare il libro con le parole di queste persone che, oltre ad essere amici e poeti valenti, in quanto insegnanti sono in grado di cogliere il messaggio contenuto nel mio lavoro.
INFANZIA RESA è forse il mio lavoro più “pericoloso”, basato su una lingua che riflette e si riflette con estrema generosità e innocenza, mai discostandosi dal tema dell’insegnamento e dell’abitare la scuola a contatto stretto con i bambini.
E’ anche un resoconto sulla didattica costruita in questi anni, sul desiderio di accompagnare ed essere accompagnato – una scelta è stata quella di pubblicare insieme ai miei testi quelli dei miei alunni/poeti.
Riporto qui alcuni stralci critici degli amici che ne hanno voluto parlare:
*
Poesia intenzionalmente (e dolorosamente) etica, quella di Aglieco, in cui l’incontro con l’autentica realtà – la realtà dell’essere, non dell’avere; la realtà del donare e dell’abbandonarsi, non del possedere – è possibile soltanto nei disarmati e limpidi confini dell’auto-cancellazione e, dunque, nel recupero dell’infanzia, del suo stupore sorgivo.
(Mario Fresa su POESIA)
*
Che significa essere un “poeta civile”?
Significa, essenzialmente, sentire la propria parola come uno strumento educativo al “servizio” degli altri (“educare” va qui inteso esattamente nel suo etimo), al servizio, cioè, di quanti ci ascoltano. La sua area di azione oscilla fra la dimensione personale di chi esercita la propria funzione di poeta, e quella pedagogica a cui essa viene indirizzata. Da qui la tensione etica e sociale sottesa alla poesia civile.
(Luigi Fontanella su GRADIVA)
*
Insomma un progetto di civiltà si nasconde dietro questa entusiasmante raccolta, l’idea di aiutare le future generazioni a dare vita ad un percorso evolutivo che abbia come punto di partenza l’affrancamento del singolo bambino.
(Marco Tabellione su IL SEGNALE)
Nota a DISUNITA OMBRA
NOTA DI LETTURA DI VALERIA SEROFILLI AL VOLUME DISUNITA OMBRA
Il volume Disunita ombra, recentemente pubblicato da Luigi Fontanella per Archinto Editore nella Collana Zibaldone diretta da Umberto Piersanti con prefazione Sebastiano Aglieco, comprende testi composti dal 2007 al 2012.
Articolato in sei sezioni, Disunita Ombra si pone ad espressione matura e virile di un io lirico itinerante, che si ripete “sempre altro e se stesso”, scisso ma omogeneo. Ampio e consapevole è il suo sguardo di attento osservatore, che dell’Italia ha il cuore e la luce dell’interiorità, il respiro e i colori dell’Europa,
mentre dell’America i sapori e le esperienze. Nello specifico tra le pagine si delinea il volto di una New York <> (dalla prefazione di Sebastiano Aglieco).
Meditazioni attente, quasi pittoriche, queste di Fontanella, trasfuse in poesia, capaci di cogliere il guizzo delle realtà, facendo rivivere l’indefinibile connubio tra interiorità ed esperienze esteriori, ombra e luce, lo yin e lo yang, conscio e inconscio. Non a caso il libro è arricchito da numerose citazioni ad esergo delle varie sezioni in cui è suddiviso. Tra i vari autori spicca Fernando Pessoa, che ha riflettuto adeguatamente e approfonditamente sulla scissione tra realtà e immaginazione, individualità e frammentazione dell’io.
Un volume, questo di Luigi Fontanella, che si impone all’attenzione della critica sia per la forma che per i contenuti, gli spunti, le immagini, il puntiglioso ed efficace gioco di metafore, le suggestive soluzioni fonoprosodiche. Valga, come esempio su tutti, il testo “Atlanta-Houston” del marzo 2007, componimento incipitario, particolarmente ricco di allitterazioni, assonanze e consonanze.
Mi grandinano addosso
scrosci di risa
e sghembi vocalizzi
ghirigori
o frammenti residui… io
asserragliato nell’ovattato ronzìo
sospeso nello spazio
nel soffice brusìo (…)
(da “Atlanta – Houston”, in aereo, marzo 2007)
Non una fuga dal tempo, non nostalgia, bensí memoria dei numerosi luoghi visitati e vissuti, che allarga lo spazio della vita in quanto, per dirla con Marziale <<poter gioire della vita passata è vivere una doppia vita¹.
A mio avviso il messaggio del poieo di Fontanella è che l’uomo di oggi, “scisso e sofferente” (Paolo Lagazzi, autore della nota in quarta di copertina), possa trovare, nel potere immaginifico e nel valore salvifico della poesia, tutta la forza per contrastare la triste attuale realtà di linguaggio – manipolazione, in una sorta di cortocircuito tra realtà esterna e interna, creando un’anima, un’appartenenza, una realtà altra, un’ombra, un doppio, un altro da sé ma che sia <> perché l’ombra, seconda natura del suo essere, di cui ci parla Fontanella, è disunita ma non assente, scongiurando così la perdita dell’Anima ², la non vita. Ribadendo ancora una volta, se mai ve ne fosse bisogno, il valore della vita nella poesia e per la poesia.
Valeria Serofilli
1. Marziale, Epigrammi, X, 23, 7-8.
2. La mancanza di ombra per molti popoli primitivi è considerata una grave perdita
dell’anima. Si veda al riguardo: J. Chevalier, A. Gheerbrant, Dizionario dei sinonimi. Bur,
Rizzoli, 1989.
DISUNITA OMBRA
Si conferma, Luigi Fontanella, anche in questo recente volume, Disunita ombra, autore in grado di esplorare le molte miserie e i rari splendori della contemporaneità portando sempre con sé il bagaglio di una grandezza vissuta e sognata, incontrata di persona o sui libri, o in sogni più veri del reale. Forse, ed è il caso di sottolineare questo vocabolo, poetico per eccellenza, forse, la disunita ombra a cui fa cenno il titolo del libr, è proprio l’altro da sé, alter ego che accompagna l’autore, e con lui il lettore, in ogni spostamento, ogni gesto programmato all’istante, al millesimo, ogni check-in di tutti i viaggi, reali e immaginari, del destino, della storia, con o senza s maiuscola. Un autore classico e attuale, Fontanella. In grado di evocare, senza mai predicare verità assolute, quell’istante di comprensione ulteriore, quel corto circuito del tempo in cui lo spazio visibile e pensabile si estende e diventa più nitido e intenso. Per poi acquisire di nuovo l’ombra salvifica, disunita e fertile, della poesia vera.
Pubblico qui di seguito, assieme ad un alcuni testi tratti dal libro, la nota di lettura di Paolo Lagazzi.
Con l’invito alla lettura del volume, ben più ampio e articolato di quanto queste mie brevi note possano indicare.
Buona lettura, IM
——————————–
Disunita ombra Editore: ARCHINTO Collana: ZIBALDONE Pagine: 128 Prezzo: 12,50 euro Anno prima edizione: 2013
Disunita ombra raccoglie il lavoro recente di una delle voci più vive e autentiche dell’attuale poesia italiana, un lavoro la cui cifra di fondo consiste in una grande libertà di forme espressive e di intonazioni formali. Spaziando dal respiro lungo del petit poème en prose alla colloquialità prensile del racconto in versi, dai timbri di una moderna elegia della memoria al battito verticale ed epifanico delle accensioni improvvise, Luigi Fontanella ci accompagna con i suoi versi tra i luoghi, le persone, le emozioni e gli eventi dalla sua complessa, vasta esperienza fra l’Italia, l’Europa e l’America. Proprio in una città magmatica ed estrema come New York possono paradossalmente scaturire richiami arcaici e inviti alle suggestioni del mito, un mito tuttavia mobilissimo, rivissuto dall’autore tornando, da una parte, alle radici profonde del suo immaginario, e dall’altra evocando il mondo variegato e cosmopolita da lui frequentato. Libro multiforme e seducente, corrusco e tenero, realistico e visionario, Disunita ombra sa parlare in modo indimenticabile delle paure, dei desideri e dei sogni dell’uomo scisso e sofferente di oggi, ridando fiato a una parola ricca di forza salvifica.
Paolo Lagazzi
————————————–
testi tratti da
DISUNITA OMBRA
(Poesie 2007-2012)
Vivere è fare l’uncinetto con l’opinione degli altri. Ma mentre lo si fa, il pensiero è libero e tutti i principi incantati possono passeggiare nei loro parchi tra un tuffo e l’altro dell’uncinetto d’avorio. Uncinetto delle cose… Intervallo… Niente. Del resto, in che cosa posso contare su di me? Un terribile acume delle sensazioni, e la profonda consapevolezza di stare sentendo… Un’intelligenza acuta per distruggermi, un potere di sogno desideroso di distrarmi… Sì, uncinetto…
FERNANDO PESSOA
I
LUOGHI E PERSONE
Di quanti aeroporti sono stato regestatore di efemeridi: ignoti e simili che mi passavano in sequenze adorabili e repellenti, tra un grande bisogno di calma e l’insano bruire, mentre io mi ripetevo sempre altro e me stesso.
Mi grandinano addosso
scrosci di risa
e sghembi vocalizzi
ghirigori
o frammentati residui… io
asserragliato nell’ovattato ronzìo
sospeso nello spazio
nel soffice brusìo, schiuma
e bambagia, mentre
l’aereo trafigge texas e nuvole.
Una posizione che
ritorna invariata, Plumelia
accanto a me svampita e svaporata
la grande bocca
spalancata, non io
l’osservatore, non io
il perverso fruitore.
Pensare che non rivedrò mai più
chi oggi a me sovrabbonda.
(Atlanta-Houston, in aereo, marzo 2007)
(Aspettando I.)
Un fascio di sole
taglia la stanza tutta.
Attorno a me una soffusa
aporia… colgo
preciso
il cuore di questo momento
centro e battito di un tempo
incurante di scansioni, ritagli
regole appuntamenti convenzioni
calendari posticci…
al centro
dove tutto converge
fra passato e presente
in una medesima
identificazione di me stesso:
ragazzo immutato
separato e congiunto.
Fra un giorno o fra un anno
di nuovo riflesso
in un identico istante
come questo
dentro e fuori del tempo
spettro ambulante di ciò che infesto
e questa remota parola
da riconsegnare a ogni nuovo venuto.
Campo chiuso e aperto
di un’eterna vigilia. Così,
oltrepassando ogni contesto,
io mi ritrovo vissuto.
Cosa di questo viluppo? di questa
ripetizione in fuga?
Un corpo dilatato
che si sfrangia in tanti
frammenti di luoghi e di spazi…
Ma non è la vita che
un continuo desiderio o uno scarto
infinito.
(Marriott Hotel, New York City, 14 aprile 2007, h. 10,40)
… quei due che insieme vanno,
e paion sì al vento esser leggieri
Dondolavano
abbracciati
in attesa di un treno… Tacito
e lieve
era il loro cullarsi
puri e intatti
staccati dal moscaio e fuori
da ogni altro verminaio
che fumigava lì attorno.
Improvvisamente
una rondine vidi, sbigottito,
vorticare sul loro capo
come a un invito…
Quel lieve dondolìo
si rivestì allora di un brivido
un sussulto…
ed eccoli
a un tratto – miei puri pensieri –
spiccare il volo su tutto
al vento avvinti, docili e leggieri.
(Stazione di Padova, 25 maggio 2007, h. 9)
Defigurato nel corteo (due dediche)
per A.S.
Defigurato nel corteo
si stacca straniero, occhi
nel buio del volto, quanta
nuda umanità che sciupa se stessa.
Destinato alla giostra
come l’amico perduto ritrovato
il più vicino diventa lontano
ed io conto la mia povertà.
Televisionaria l’attesa, mentre
sbriciola la folla:
si rovista in tante scie
ondulate, voci corrimani…
voci che s’inseguono insieme.
Achille, avessi la chiave, quel cuneo
che spiani la direzione
di tutta questa seminata.
(Roma, giugno 2007)
Le nostre numerazioni
a V.R., dopo una visita all’amico malato
Chi impose al dio
il pianto del sorriso
nascente il sole sul suo bel viso
1.
Chirurgia mentale
il tempo si denuda… ti rivedo
in divisa camuffata,
poeta ritrovato in una cremosa
serata estiva, che tràcima
nel volto di ogni presente
gli occhi di Dania sgranati
come a un’eterna sorpresa,
come a una ricorrente agnizione.
2.
Mio consanguineo, ti rivedo
sdraiato in fondo a un corridoio,
bende ai piedi sguardo attento
antico involontario mèntore
la tua mente un negozio di giocattoli
occhi roteanti tra moto frontale
e la pura immobilità.
3.
Libri come provette
ferme nel silenzio, qui
si delinea chiara
l’inconsistenza assoluta.
Angeli gemelli, uno dopo l’altro,
scendono rapidi e leggeri
dalle scale verso di te, tutti
nella stessa divisa,
come a prenderti per mano.
Vi sto perdendo tutti
E tra un istante brucerò
Avvolto nelle mie stesse fiamme.
4.
Qualcuno cercherà sempre
qualche altro nella strada
con cui tenersi compagnia.
(Roma, 7 luglio 2007; Middlebury, 7 luglio 2009)
Cosmos
… mentre la musica
aleggia tagliente e malata
incontrastata
inesistente
e il caldo artificiale
batte lento alle tempie. Questo
istante gira tutto intorno a me,
respiro, grazia, innocenza
di un variopinto stralunìo agli occhi
chiusi aperti chiusi… la musica
si ripete, la musica chiede venia
alla mia mano spuria
di fronte a un cielo rosso di sospiri
per tutti i reietti eletti.
(Stony Brook, 10 dicembre 2007)
JFK
Arrivano a fiotti
oi barbaroi – mai come stasera
ne ho capito in questa babele
l’invasione, vanno vengono brulicano
sordi bruti assordanti inquieti…
Lasciarono oscure contrade
per cercare un altro destino un altro dio
ma ad esse fanno ostinatamente
ritorno per farci un giorno
posare le loro ossa scontente.
Ed io, perenne avventizio,
non sono forse un po’ come loro
se non in questo mio inesausto
raspare, e intrepido
documentare?
(Kennedy Airport, 3 settembre 2008, h. 20,40)
Cosmos
… mentre la musica
aleggia tagliente e malata
incontrastata
inesistente
e il caldo artificiale
batte lento alle tempie. Questo
istante gira tutto intorno a me,
respiro, grazia, innocenza
di un variopinto stralunìo agli occhi
chiusi aperti chiusi… la musica
si ripete, la musica chiede venia
alla mia mano spuria
di fronte a un cielo rosso di sospiri
per tutti i reietti eletti.
(Stony Brook, 10 dicembre 2007)
JFK
Arrivano a fiotti
oi barbaroi – mai come stasera
ne ho capito in questa babele
l’invasione, vanno vengono brulicano
sordi bruti assordanti inquieti…
Lasciarono oscure contrade
per cercare un altro destino un altro dio
ma ad esse fanno ostinatamente
ritorno per farci un giorno
posare le loro ossa scontente.
Ed io, perenne avventizio,
non sono forse un po’ come loro
se non in questo mio inesausto
raspare, e intrepido
documentare?
(Kennedy Airport, 3 settembre 2008, h. 20,40)
Una vita scommessa in poesia: Firenze, 28 maggio
LUNEDI 28 MAGGIO ALLE ORE 16,30 presso il Palazzo Medici Riccardi in Via Cavour 1 a Firenze sarà presentato, in occasione dell’ottantacinquesimo compleanno di Alfredo de Palchi il volume ALFREDO DE PALCHI: UNA VITA SCOMMESSA IN POESIA, New York, Gradiva Publications, 2011, curato da Luigi Fontanella. Presenzieranno Paola Lucarini Poggi, presidente dell’Associazione SGUARDO E SOGNO, e Luigi Fontanella, docente di Letteratura Italiana presso la State University di New York, direttore della rivista internazionale GRADIVA. Il volume contiene scritti, fra gli altri, di Sebastiano Aglieco, Mariella Bettarini, Donatella Bisutti, Michele Brancale, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Luigi Fontanella, Annalisa Macchia, Valerio Magrelli, Irene Marchegiani, Giuseppe Panella, John Taylor, Antonella Zagaroli. Sarà presente l’autore Alfredo de Palchi che leggerà alcune poesie.
PUNTO , Almanacco della poesia italiana
PUNTO
Almanacco della Poesia Italiana
puntoacapo Editrice
pp. 228, € 20,00 – ISBN 978-88-6679-120-1
PER ORDINI:
acquisti@puntoacapo-editrice.com
DIREZIONE DEL PROGETTO
Mauro Ferrari
DIREZIONE
Gabriela Fantato
Giancarlo Pontiggia
Salvatore Ritrovato
REDAZIONE DI ROMA
Luca Benassi, Manuel Cohen
HANNO COLLABORATO
Più di una rivista e non solo un Annuario, Punto mira ad osservare con occhio attento e curioso il panorama frastagliato della Poesia italiana (e non solo). Lo scopo non è soltanto quello di dare visibilità alle migliori pubblicazioni di poesia e saggistica di un’annata – il che crediamo giustificherebbe da solo la sua esistenza – ma anche quella di analizzare con occhio imparziale il passato recente e le possibili direzioni di sviluppo. È questo il senso delle varie sezioni che portano a contatto con gli Autori più significativi, dalle interviste di WORK IN PROGRESS alle AUTOANTOLOGIE, fino alle autoanalisi di NOTE A MARGINE (esemplari del proprio modo di fare poesia), l’obiettivo è posto sul fare poesia come attività artistica e intellettuale. I saggi di SCAFFALI ALTI e le traduzioni di OLTRECONFINE vogliono dare visibilità qualificata ad esperienze in vario modo decisive, sia fornendo anticipazioni su percorsi poetici già noti ed apprezzati, sia evidenziando voci nuove ma già significative.
Posto in altro modo, il compito che ci siamo posti con cautela e umiltà risponde alla domanda: “È possibile, oggi, in Italia, riportare la critica letteraria a un’analisi a tutto campo – serrata e concreta, il più possibile oggettiva ma non inutilmente faziosa e polemica – che si concentri sulla concretezza del fare poesia, cioè sui libri e sul lavoro dei poeti?” I risultati molto positivi del primo volume ci hanno dimostrato che esiste sia un ampio spazio di manovra che un pubblico ancora sinceramente interessato. Tanti suggerimenti sono stati recepiti per migliorare un’idea originale e innovativa che ha anche a che fare con il dibattito civile, la discussione e il confronto delle passioni.
Stiamo cercando (con i piccoli mezzi di un Editore che sta investendo con convinzione su un gruppo di lavoro, con progetti e un metodo basato sul confronto aperto) di mostrare come sia possibile condurre una serena analisi a tutto campo del panorama poetico nazionale e non solo, dando visibilità a chi sta producendo poesia importante senza dare per scontato che il fatturato sia in sé una prova di qualità, e cercando di sopperire alle difficoltà che si incontrano anche solo per creare una mappatura di questo frastagliatissimo paesaggio, con l’entusiasmo e l’autorevolezza che deriva – ed è stato percepito fin da subito, per fortuna – da un atteggiamento critico equilibrato e curioso, appassionato e non supponente. Il che non implica, per nulla, mancanza di coraggio nell’operare motivate inclusioni ed esclusioni. (Dalla nota di apertura)
INDICE
I – IL PUNTO
I LIBRI DI POESIA
I LIBRI DI SAGGISTICA
II – FARE POESIA
WORK IN PROGRESS
Noi che sognammo un mondo più gentile.
Un nuovo romanzo di Umberto Piersanti a cura di Salvatore Ritrovato
“Questa non è la patria, è il pianeta”.
Intervista lucida ma mai sliricata di Plinio Perilli ad Alessandro Ceni
AUTO-ANTOLOGIA
Antonella Anedda
Luigi Fontanella
Lino Angiuli
NOTE A MARGINE
Franca Grisoni, Quattro liriche da «Poesie»
Stefano Guglielmin, Da «Canti dell’amore coniugale»
Salvatore Ritrovato, Tre poesie sulla poesia
Marco Vitale, Due inediti: «Oh sopravvivi cuore» e «È in una luce così netta»
SCAFFALI ALTI
Luca Benassi
Ritratto di Giovanna Bemporad, tra “esercizi vecchi e nuovi”
Rinaldo Caddeo
Poesia e matematica. Un ricordo di Leonardo Sinisgalli
Salvatore Ritrovato
“Esisti buonamente…” L’enigma del mondo nella poesia di Zanzotto
III – ALIBI
L’INEDITO
Achille Serrao
Maria Pia Quintavalla
Alberto Toni
Giacomo Leronni
Stelvio Di Spigno
Matteo Veronesi
OLTRECONFINE
Carmen Bugan, a cura di Matteo Veronesi
Mario Meléndez Muñoz, a cura di Salvatore Ritrovato