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Quando a scrivere è un “fantasma”: intervista a Susanna De Ciechi
Il ghostwriter, tra miti da sfatare, storie personali, confronti, presunti misteri e verità. In questa intervista schietta, rapida e sincera, Susanna De Ciechi ci parla dei suoi libri, passati e recenti, e della sua lunga attività nel settore, contribuendo a dare carne concreta, e la dignità del sudore e della professionalità, a questa figura di “fantasma”. Un punto di vista che, nello spirito della rubrica di interviste A TU PER TU, potrà essere eventualmente contraddetto, con rispetto per la dignità del lavoro altrui, da chi invece ha opinioni contrastanti ed esperienze di natura divergente.
Buona lettura e buona estate a tutti i “dedalonauti”. IM
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Professione ghostwriter: quando a scrivere è un fantasma!
- Attraverso quale percorso sei diventata ghostwriter?
Ho lavorato per più di vent’anni come giornalista free lance, una bella palestra per le attività di ricerca e la scrittura, poi ho voluto assecondare una mia passione. Sono sempre stata una “cacciatrice di storie”, alcuni anni fa ho deciso di iniziare a raccontare storie basate su vicende reali, con la collaborazione di coloro che ne erano stati i protagonisti.
- Come promuovi il tuo lavoro?
Ho cominciato con il classico passaparola, in seguito mi sono attrezzata con il sito www.iltuoghostwriter.it e da pochissimo ho anche un blog https://regoladelleccesso.wordpress.com/.
- Ti sei specializzata in particolari “generi” di libri o le tue capacità abbracciano tutte le forme letterarie?
Scrivo soprattutto romanzi autobiografici, memoir e anche testi più particolari, destinati a restare privati, ma le richieste che mi arrivano sono davvero variegate: testi per canzoni, manuali, sceneggiature, poesie…
- Quali doti e attitudini pensi si debbano avere per approcciare con successo a questa professione?
Nonostante l’esperienza accumulata nell’attività giornalistica, prima di cimentarmi nella scrittura narrativa ho voluto frequentare alcuni corsi dedicati, mi sono formata e continuo a farlo con la lettura, una mia passione, e con la partecipazione a seminari di livello. Secondo me scrivere è prima di tutto un mestiere, il talento, se c’è, è qualcosa in più ed è anche piuttosto raro. Ecco, io mi impegno ogni giorno per migliorare nel mestiere di scrivere romanzi e racconti, un lavoro davvero duro. A parte questo per fare il ghost writer occorrono un certa facilità di relazione, molta curiosità e anche una buona dose di coraggio poiché può capitare di dover affrontare situazioni inaspettate. È uno dei pochi mestieri in cui un’età matura rappresenta un punto di vantaggio, infatti concede una maggiore credibilità presso il cliente.
- Pensi che la professione di ghostwriter si concili con la possibilità di portare avanti una propria attività letteraria? Ne ricavi spunti e fonti di ispirazione?
Tutto ciò che sta tra me e i miei narratori è riservato, non posso rivelare la loro identità senza un espresso consenso e tanto meno ciò che mi raccontano. Detto ciò, dal mio lavoro ricavo un’infinità di spunti per sviluppare storie di fantasia. Incontro persone interessanti, approfondisco temi inusuali che mi conducono a visitare scenari impensati e straordinari. Imparo tantissimo, la mia immaginazione è continuamente stimolata. Purtroppo il tempo a disposizione è limitato. Al momento ho nel cassetto un paio di romanzi di cui ho completato la prima stesura, un altro quasi finito e diversi racconti oltre a un file d’appunti per possibili storie che rimpinguo di continuo. Mi dico sempre che prima o poi troverò il modo per metterci mano e regolarmente vengo travolta da un nuovo narratore, qualcuno che mi racconta la sua storia che forse scriverò o forse no, ma l’incontro è sempre fruttuoso; lascia comunque un’impronta perfino quando decido, dopo un breve scambio di battute che no, non c’è feeling e con quella persona di certo non potrò lavorare.
- Quali sono gli aspetti che maggiormente ti affascinano della tua professione e quali invece consideri negativi o sgradevoli?
Occorre lavorare all’interno di una relazione di fiducia, il libro viene realizzato a quattro mani, da chi narra e da chi scrive. Il ruolo del ghost writer sta a metà tra quello del confessore e l’altro dell’analista; occorre saper gestire la misura dei rapporti, imparare qual è la giusta distanza dal narratore. In qualche caso è complicato, alcuni di queste capacità si affinano con il tempo e l’esperienza. La mia più grande soddisfazione è quando, alla lettura dei primi capitoli, il narratore si riconosce in ciò che ho scritto; vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro.
Aspetti sgradevoli fino ad ora non ne ho trovati. Ho dato molto, ma ho ricevuto altrettanto. Certo l’impegno che richiede entrare nella vita di un altro è comunque pesante, il coinvolgimento in alcune storie mi è costato parecchio da un punto di vista emotivo.
- Quali ritieni siano i luoghi comuni da sfatare nell’ambito del ghost writing?
I ghost writer esistono da sempre ed erano, forse sono ancora, soprannominati negri, questo la dice lunga su come vengono considerati. In Italia sono molto più diffusi di quanto immaginiamo, basta guardare ai tanti libri “scritti” da starlette e calciatori e anche alla produzione di certi personaggi super impegnati, con poco tempo da dedicare alla scrittura. Molti scrittori “puri” guardano alla categoria cui appartengo con diffidenza. Eppure vi sono esempi illustri. Andrew Crofts, il mio mito, forse il più grande ghost writer al mondo, quasi sicuramente il più pagato, è stato definito “uno scrittore fantasma produttore seriale di opere di successo”. Persone come Crofts o anche J.R. Moehringer, il ghost writer di André Agassi in Open, hanno dalla loro una scrittura impeccabile e il saper condividere il punto di vista e il modo di sentire del narratore. Un lavoro intrigante ma faticoso il cui impegno va ben oltre la capacità di scrittura. Se tutto funziona a dovere, se chi racconta lo fa con onestà, il risultato non è solo un testo scritto bene, ma la condivisione di un’esperienza nuova, il rapporto tra il narratore e il ghost writer, che comunque rappresenterà un capitolo speciale nella vita di ciascuno dei due. Non è certo un lavoro di second’ordine.
- Quali sono le maggiori differenze nell’attività del ghost writer in Italia rispetto ad altri paesi con particolare riferimento al mondo anglosassone?
I soldi e il prestigio e con ciò ho detto tutto.
- Come viene quantificato il corrispettivo del lavoro di ghostwriting? Tempi, numeri di pagine o cos’altro? Mi sapresti dare un range di tariffe min e max?
Impossibile generalizzare, ogni caso è diverso. Io dico sempre che i libri non vanno a peso e neppur si misurano in centimetri di spessore, anche se il parametro è quello della cartella editoriale. Solo in parte però. Occorre valutare la storia, gli argomenti che si dovranno affrontare, l’impegno richiesto per il lavoro di ricerca e approfondimento. C’è anche l’aspetto della condivisione del diritto d’autore, nel caso il libro venga pubblicato. Non c’è una regola.
- Quali programmi hai per il futuro?
Nell’immediato devo portare a termine il libro che sto scrivendo di cui non posso svelare nulla se non che richiede un notevole lavoro di ricerca, inoltre sono impegnata nella promozione del libro appena uscito La regola dell’eccesso, una storia molto dura e avvincente che ho scritto con Renato Tormenta, un bravissimo narratore orale, forse il più bravo tra quelli che ho incontrato. In prospettiva il mio programma è ovvio: andare a caccia della prossima fantastica storia da raccontare!
LA VITA IN PROSA
Qui di seguito pubblico il bando della terza edizione del Concorso LA VITA IN PROSA .
Rispetto alle altre edizioni ci sono alcune modifiche, alcuni aggiustamenti di rotta basati sulle precedenti esperienze. Il progetto di base resta lo stesso: ricevere e leggere brani di prosa di qualsiasi genere, tema e lunghezza. Storie noir, d’amore, di rabbia, fantasie, ricordi, realtà, mondi possibili e magari migliori di quello che gira senza tregua sotto e dentro di noi. Diari veri o inventati, considerazioni sul tempo e sui tempi, ricette per la felicità o semplicemente per un piatto indimenticabile o per un aperitivo che apre la strada a un idillio o a un delitto, o a entrambi. Tutto, purché sia narrativa, purché sia originale, piena di vita. In prosa, chiaramente. Non avendo sponsor con capienti portafogli non possiamo offrire premi milionari. Possiamo però garantire a tutti i partecipanti una lettura attenta di tutti i testi che arriveranno da parte di una giuria composta da scrittori e critici di valore che ringrazio per avere accettato di collaborare con me anche a questa terza edizione del Concorso. E a coloro che saranno premiati, o segnalati, la possibilità di pubblicare un libro con puntoacapo editrice che sarà adeguatamente pubblicizzato.
Buona scrittura a tutte e a tutti.
Buona prosa, buona vita, e a presto rileggerci. Ivano Mugnaini
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La Vita in Prosa
Concorso Nazionale di Narrativa
Terza edizione (2012)
Con la partecipazione di puntoacapo Editrice
NORME DI PARTECIPAZIONE
Il Concorso riguarda scritti inediti in prosa.
La Giuria del Concorso è composta da:
– Ivano Mugnaini (scrittore, direttore della collana di narrativa di puntoacapo Editrice)
– Mauro Ferrari (poeta, critico, direttore editoriale di puntocapo Editrice)
– Valeria Serofilli (scrittrice, presidente del Premio Astrolabio)
– Adrian Bravi (scrittore)
– Alessandra Paganardi (scrittrice, collaboratrice di riviste letterarie nazionali)
– Roberta Lepri (scrittrice)
– Daniela Raimondi (poeta e scrittrice) .
I volumi dei Vincitori (da uno a tre) saranno pubblicati da puntoacapo Editrice in elegante edizione numerata. Tali volumi saranno inseriti nel Catalogo dell’Editore e godranno quindi di una valida promozione grazie alla mailing-list dell’Editrice e a tutti i canali di informazione, diffusione e distribuzione da questo utilizzati .
La Giuria si riserva inoltre di segnalare a puntoacapo Editrice un numero limitato di lavori ritenuti meritevoli per una possibile pubblicazione in volume singolo, o l’inserimento nel secondo volume collettaneo di DEDALUS: QUADERNO DI NARRATIVA CONTEMPORANEA, vero e proprio “Annuario” della prosa italiana.
Nel sito “Dedalus” sono presenti, preceduti da un commento introduttivo, liriche, prose e interventi critici di alcune delle voci più significative del panorama letterario contemporaneo. Sono stati pubblicati, tra gli altri, Antonella Anedda, Alberto Bertoni, Biagio Cepollaro, Maura Del Serra, Gabriela Fantato, Anna Maria Farabbi, Annamaria Ferramosca, Lucetta Frisa, Mauro Ferrari, Luigi Fontanella, Alessandra Paganardi, Alessandro Polcri, Daniela Raimondi, Maria Pia Quintavalla, Valeria Serofilli, Massimo Scrignoli, Antonio Spagnuolo, Paolo Valesio, Viola Amarelli, e molti altri. Per una visione completa degli autori pubblicati, tutti degni di una menzione che per ragioni di spazio non è possibile proporre qui, si consiglia di visionare direttamente il sito http://www.ivanomugnainidedalus.wordpress.com.
Il sito ospita anche alcuni dei lavori più meritevoli delle passate edizioni del Concorso La vita in prosa.
Modalità d’invio
Gli autori interessati devono inviare i loro testi entro il 31 ottobre 2012 .
I partecipanti potranno inviare da uno a tre racconti, lettere, pagine di diario o brani di prosa creativa di qualsiasi genere, a tema libero e di lunghezza compresa fra le due e le dieci cartelle per ciascun testo, tramite file in formato Word allegato ad un messaggio e-mail al seguente indirizzo: ivmugnaini@libero.it , indicando come oggetto del messaggio: “Concorso La Vita in Prosa 2012”.
I dati personali dell’autore (nome, recapito postale, telefono, cellulare e indirizzo di posta elettronica) dovranno essere riportati esclusivamente nel corpo del messaggio, non nel file. All’interno del messaggio deve anche essere riportata la seguente dichiarazione: “I testi da me inviati sono inediti e di mia creazione personale. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del decreto numero 196/2003 nell’ambito del Concorso La vita in prosa”.
È gradito l’invio di un contributo spese in misura libera da inviarsi tramite assegno non trasferibile intestato a: Ivano Mugnaini. È possibile anche l’invio di contante con lettera (preferibilmente raccomandata) indirizzata a : Ivano Mugnaini – via delle Sezioni, 4348 Località Bargecchia – 55040 Corsanico (LU).
La partecipazione al Concorso implica l’accettazione del presente regolamento in tutti i suoi punti.
Il corretto ricevimento del messaggio e dei file, e la conseguente iscrizione al Concorso, saranno comunicati via e-mail a tutti i concorrenti.
I poeti che abitano il silenzio
Accademia del Silenzio
è lieta di presentare
I POETI CHE ABITANO IL SILENZIO
Franco Loi
Milo De Angelis
Stefano Raimondi
LIBRERIA UTOPIA
Via Moscova 52
28 APRILE 2012
ORE 18,30
Un percorso dove la poesia diventa luogo privilegiato del silenzio non perché “silente” ma perché attenta: in ascolto. Un incontro con poeti che hanno sempre posto e disposto nell’Attenzione dell’ascolto tutta la loro cifra poetica, intelaiando con il mondo circostante storie, racconti, emozioni. La loro poesia qui viene portata alla visibilità da una amalgama di intenzioni che, nelle loro attese di silenzio, diventano detonanti e sonore. Un reading poetico dove conoscere e porsi in ascolto di voci che hanno fatto strade diverse nell’intento di costruire una storia comune. Con loro la città diventa “cortile” e le case pezzi di cuore; qui le vie portano agli incontri. Milano è qui ospite in ascolto, in silenzio!