vivetta valacca

Promemoria. Mare e luce

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L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, oceano, cielo, spazio all'aperto e acqua
Ieri è scomparsa improvvisamente Vivetta Valacca.
Era una persona molto seria ma mai seriosa, colta ma mai pedante.
Mi piace ricordarla con questa foto. In quel suo luogo di elezione in cui sorrideva come chi ha trovato la collocazione ideale per il suo corpo, la mente, i pensieri e le ispirazioni. Quasi un anticipo di paradiso.
Lei, così credente, aveva trovato affinità con me, straniero ovunque, che invece ho soltanto le rocce dei dubbi e nessuna isola di certezza. Mi aveva invitato in questo suo luogo di elezione, un privilegio che riservava a pochi. Era come essere invitati all’interno delle stanze più intime della sua poesia. Lei avrebbe detto anima.
Altro piccolo promemoria personale: ricordarsi di essere grati subito, all’istante. Esprimere immediatamente ciò che si deve e si vuole esprimere.
Piccola grande consolazione: guardare il mare e sapere che la poesia rimane.

La luce dell'anima - Zeit Los brennt dieses Licht hier

 

La luce dell’anima 

di Dieter Schlesak e Vivetta Valacca
 nota di lettura di Ivano Mugnaini
Il connubio tra spiritualità e dimensione corporea spesso è di difficile attuazione, nella vita come nell’ambito della scrittura. Spesso le due componenti stridono, o sgomitano, come corridori in un lungo rush finale, per conquistare il traguardo di un predominio in cui l’uno annichilisce l’altro, o comunque lo comprime, lo snatura.
    In questo libro Vivetta Valacca e Dieter Schlesak sono riusciti a coordinare, armonizzare e sintonizzare le due “istanze”, grazie ad un’armonia non forzata, non fittizia, trovata nel profondo, non pianificata ai fini del libro, e quindi credibile, percepibile.
    La sacralità vera passa, necessariamente, attraverso il corpo, strumento ma anche strada, percorso verso qualcosa che è allo stesso tempo qui ed altrove, come la luce di cui parla il libro.
    Qualcosa che brucia, come indica la versione tedesca del titolo, e quindi riplasma, rinnova.
    Un libro intenso, quasi un canto prolungato a due voci, distinte eppure sincroniche e in sintonia reale.
    Poesia lirica e intensa, ma, come indica anche Tonelli nell’introduzione, conscia anche delle realtà del mondo. Amore non come fuga, quindi, non come Arcadia improbabile e asettica. Amore come ricerca, tensione verso ciò che ancora può essere salvato, salvandoci. La parola, il corpo, la mente, la luce e l’ombra. La vita.
 
 

Letture allo specchio (5):Roberta Pelachin, Francesca Piovesan,Vivetta Valacca

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Il rischio dell’autoreferenzialità è grande, lo so, e me ne scuso. Ma più grande è la volontà di ringraziare alcuni lettori e lettrici (in questo caso lettrici che sono anche autrici) per la loro lettura appassionata e per il commento al mio libro. Quindi, al termine di una lunga ed animata riunione con la redazione del blog Dedalus (composta da me e da me) abbiamo deciso di pubblicare (in grato ordine alfabetico) i commenti.

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Nota di lettura di Roberta Pelachin su LO SPECCHIO DI LEONARDO

Mi avvicinai a lui a passi lenti, come un felino che avanza verso la preda facendo attenzione a non farla fuggire troppo presto.” Il predatore è l’insospettabile Leonardo, il genio nato a Vinci nel 1492 che fece conoscere al mondo innumerevoli prodigi di scienza, ingegneria, architettura, scultura, pittura. Alcune opere furono portate a termine, molte rimasero incompiute o in forma di progetto. Ma quali erano desideri e confini dell’uomo che disegnò macchine avveniristiche con una mente immaginifica che non conosceva limiti? Lo specchio di Leonardo (Eiffel Edizioni, 2016), romanzo scritto da Ivano Mugnaini, ci introduce in una vita parallela, quella che Leonardo da Vinci a un certo punto della sua vita decide di percorrere. Un incontro fortuito gli offre un’occasione che afferra al volo. Indurrà a seguirlo nel suo progetto una preda ingenua, un giovane scrivano, un semplice e rozzo campagnolo, che, tuttavia, ha una particolarità: è identico a lui. Manrico è il suo alter ego.

Ma quali ragioni spingono Leonardo verso una scelta così radicale e inconsueta? Un gioco ludico? Una piacevole esperienza trasgressiva? “Finalmente, privo di catene, avrei viaggiato nel mondo, nella memoria, e dentro me, applicandomi con cura alla dissezione della mia mente e dei miei desideri con i coltelli affilati del tempo e della sincerità.” L’opportunità inaspettata gli permette di scardinare “l’immagine che mi ero lasciato cucire addosso.”

Le pagine del romanzo fluiscono in un ritmo serrato di contraddizioni che si aggrovigliano in altre e in altre ancora. La forma linguistica cadenza le ambivalenze con abilità. Gli ossimori insistono di riga in riga, compressi dentro a una paratassi quasi ossessiva di congiunzioni che sembrano non unire alcunché, disperse nell’umore discontinuo di Leonardo. Allineano pensieri e sensazioni in una incessante rincorsa verso una linea orizzontale che pare senza fine. Il linguaggio di Mugnaini modella la figura dell’artista con pennellate impressionistiche e non si configura in una forma ben definita e compiuta, proprio come molte opere del Leonardo storico. E tutto questo attrae. È difficile sottrarsi alla curiosità che incalza e si colora, poco a poco, di emozioni variegate. Leggi il seguito di questo post »

Dissociazioni e quadrature del cerchio

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La scrittura a volte dona interazioni, interscambi “rivelatori”.

Lo specchio di Leonardo è stato letto da Giulia Corsino, giovane poetessa e ricercatrice all’Università di Cambridge, la quale, con un ritardo molto mediterraneo (a riprova che non si è “britannizzata” del tutto) mi ha comunicato le sue impressioni, in modo succinto ma succoso, mi ha fatto alcune domande, ma soprattutto ha abbinato alle sue impressioni i versi della sua poesia “Dissociazione” che, oltre al valore intrinseco, sono perfettamente adeguati per indicare lo spirito del romanzo. Sono una delle possibili chiavi e una sorta di “epigrafe” potenziale.

Pubblico qui di seguito la lettera di Giulia, le mie risposte alle sue domande, e il valore aggiunto di questo post, vale a dire la poesia “Dissociazione”.

Grazie a Giulia da parte mia, di Leonardo, e di tutto coloro che non giunsero alla quadratura del cerchio. IM

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Caro Ivano,

con estremo ritardo ho letto il tuo romanzo, in un giorno di pioggia fitta, qui a Cambridge. Hai saputo unire la densità della poesia e la fluidità della prosa in una maniera personale e partecipata. Raramente, al giorno d’oggi, si trovano pagine così dense e parole così vezzeggiate e nutrite dal tempo per il pensiero e dallo spirito. Visto che ho il privilegio di un filo diretto con uno scrittore, vorrei chiederti quanto il tuo Leonardo è storico e quanto autobiografico, da dov’è scaturita l’idea del libro e in che circostanze e in che tempi l’hai composto.

Un passo del romanzo mi ha richiamato questi versi che ho scritto qualche tempo fa. Te li dono, per quanto possano valere.

I miei più cari auguri,

Giulia

Dissociazione

Ho praticato la dissociazione:

ero io e il giudice di me stesso,

l’attore e il voyeur compiaciuto,

il ladro e la mano che lo trattenne,

il penitente e l’Eterno Padre,

la menade e il re in incognito,

la bracciata e l’onda,

i denti e la carne,

il fianco e la frusta.

Non giunsi mai alla quadratura del cerchio,

ma mi diede grande soddisfazione

vincere a turno

su una parte di me stesso.

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Cara Giulia,

ho immaginato Leonardo alle prese con gli specchi da lui studiati a lungo per scopi scientifici e militari. Mi sono interrogato, in quell’istante, sul rapporto del genio con la sua immagine. Ho provato ad immaginare il divario tra ciò che appariva al mondo, la sua scintillante fama, e ciò che di intimo sentiva dentro di sé. Ho pensato al contrasto tra i suoi veri desideri e ciò che era costretto a realizzare in qualità di persona soggetta alle ambizioni dei potenti del suo tempo, signori, notabili, politicanti e ricchi mecenati. Non ultimo, ho pensato al contrasto tra il bianco e il nero, il buio e la luce, il bene e la malvagità che anche Leonardo, come ogni altro uomo, ospitava dentro di sé: il lato in ombra, i chiaroscuri e i contrasti forzatamente nascosti per motivi di opportunità e per mantenere vivo il suo prestigio.

Ho pensato cosa avrebbe fatto Leonardo se si fosse trovato, per qualche accadimento favorevole, ad essere finalmente libero di agire secondo le sue più profonde e sincere inclinazioni. Come si sarebbe comportato, quali rivalse avrebbe cercato, quali piaceri e quali verità.

A fianco di ogni suo passo, ogni svolta del sentiero, ho immaginato la lotta per la comprensione di ciò che davvero conta: la bellezza, la dignità umana, il mistero del tempo, della bontà, dell’amore. Lo scontro vitale più aspro è quello tra la complessità e la linearità, i dettagli e la prospettiva, gli incontri e le memorie essenziali: uomini e donne conosciuti per caso e traditi per una vita intera, o il ricordo della madre, fonte per lui di un conflitto mai risolto.

Alla fine il nodo da sciogliere, il vero resoconto, è quello con se stesso e con il proprio alter ego: nell’istante in cui, il suo doppio, Manrico, lo tradisce, facendolo accusare di un grave crimine, Leonardo acquisisce paradossalmente la forza e la chiarezza della visione d’insieme, e riesce finalmente a trovare la chiave che risolve il mistero, tramutandolo in un’immagine speculare che si moltiplica generando nuove forme, nuova vita.

Il libro è stato scritto in tempi relativamente brevi. Ritengo che l’idea avesse già avuto una fase di incubazione, per così dire, piuttosto lunga e progressiva. Ne ho avuto la riprova recentemente, preparando alcune note per una presentazione che farò a breve sul tema del “doppio” in letteratura all’Accademia di Rapallo assieme a Vivetta Valacca. Prima del romanzo avevo scritto vari racconti e articoli sul tema, tra cui in particolare uno dedicato al Visconte dimezzato,http://cartescoperterecensionietesti.blogspot.it/2007/08/ivano-mugnaini-verso-il-castello-del.html . Un’analisi più dettagliata di alcuni risvolti del tema in questione nel mio romanzo, ma a livello molto più ampio nella letteratura di varie epoche e nazioni è stata scritta da Marco Righettihttps://poetarumsilva.com/2016/07/19/lo-specchio-il-doppio-le-maschere-di-marco-righetti/ .

Grazie ancora per la tua lettura, e per la poesia.

Ivano

Esiti del Premio Nazionale di Poesia “Astrolabio” 2014

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verbale Astrolabio 2014

PREMIO NAZIONALE DI POESIA

“ASTROLABIO 2014”

In memoria di Renata Giambene

6° edizione del Terzo Millennio

Presieduto e diretto da Valeria Serofilli

Verbale di Giuria

PRIMA SEZIONE: VOLUME EDITO DI POESIA (34 partecipanti)

In Giuria, presieduta da Valeria Serofilli, Presidente del premio,

Ivano Mugnaini, Andrea Salvini, Antonio Spagnuolo

1° Classificato

Dieter Schlesak e Vivetta Valacca, La luce dell’anima, Edizioni ETS, Pisa 2011

2° Classificato

Grazia Di Lisio, Un asciugar di tempo, Edizioni Noubs, Chieti 2014

3° Classificato

Paolo Pistoletti, Legni, Giuliano Ladolfi Editore, Borgomanero (No) 2014

Sezione specifica a tema

Omaggio a Mario Luzi

Cristiana Vettori, Agenda 2014 – Arte e Pensiero, Edizioni Helicon, Fano (PU) 2013

Premio Speciale per l’originalità del testo

Evaristo Seghetta Andreoli, I semi del poeta, Edizioni Polistampa, Firenze 2013

Premio Speciale

Per la forza espressiva del volume

Brina Maurer (pseudonimo di Claudia Manuela Turco), Architectures (three-dimensional poems), Gradiva Publications, Stony Brook, New York 2013

Premio Speciale del Presidente della Giuria

 Lella De Marchi, Stati d’amnesia, LietoColle Edizioni, Faloppio (Co), 2013

Premio della Giuria

Luana Fabiano, Respiri violati, puntoacapo Editrice, Pasturana (AL) 2014

Finalisti in ordine di graduatoria

1° Evaristo Seghetta Andreoli, I semi del poeta, Edizioni Polistampa, Firenze 2013

2° Luigi Cannillo, Galleria del vento (poesie), La Vita Felice Editrice, Milano 2014

3° Sandro Pecchiari, Le svelte radici, Samuele Editore, Fanna (PN), 2013

4° Carla Spinella, Il canto dell’assenza, Leonida Edizioni, Rende (CS), 2013

5° Anna Magnavacca, Oltre la siepe di sambuco e altre poesie, Guerra Edizioni, 2012

Menzione Speciale in ordine di graduatoria

1° Giancarlo Remorini, Il canto dei cigni, Editorial Nazari, 2014

2° Matteo Casale, Studi Op. 3, Campanotto Editore, Pasian di Prato (Udine) 2014

3° Giuliana Piroso, Trasparenze, Libroitaliano, Ragusa 2007

4° Emidio Montini, Non un grido fra le palme, L’Arcolaio Editore, Segrate (Mi) 2013

5° Veronica Manghesi, Il mio mare all’improvviso, MdS Editore, Gorgonzola (MI) 2014

SECONDA SEZIONE: SILLOGE INEDITA

In Giuria, presieduta da Valeria Serofilli, Mauro Ferrari, Ivano Mugnaini, Andrea Salvini

1° Paolo Sangiovanni, Una voce ci chiama

2° Dante Goffetti, Unghie e altre storie di donne

3° Lorenzo Piccirillo, (Niente) Da ridere

Sezione specifica a tema

Maria Adelaide Petrillo, Sotto l’ombrello di foglie intrecciate

Premio Speciale del Presidente della Giuria

Franco Casadei, I luoghi dell’anima

Premio Speciale per l’originalità del tema

Giulio Maffii, Pater Fanghiglia

Premio Speciale della Giuria

Lella De Marchi, Bambina che conta

Finalisti in ordine di graduatoria

1° Donato Loscalzo, In ogni caso

2° Nicola Curzi, Scale anti-incendio

3°  Maristella Bonomo, Senso di blu

4° Fabia Ghenzovich, Totem

5° Serenella Menichetti, La geometria dei frattali

6° Michele Paoletti, Come se fosse giovedì

TERZA SEZIONE: POESIA SINGOLA

In Giuria, presieduta da Valeria Serofilli, Giulio Panzani

1°  Michele Paoletti, Accidentale lo sparo nella nebbia

2° Stefano Zangheri, Fuori contesto

3° Valentina Sanmartino, Sussurri

3° ex aequo Isabella Horn, Raggi e gironi

Premio Speciale per la forza espressiva

Maria Cristina Coppini, Varco

Premio Speciale per l’originalità del tema

Luciana Vasile, Non penso mai all’aldilà

Premio Speciale alla Memoria

Rosario Battaglia, Gela che ridi

Sezione Specifica a tema

Omaggio a Mario Luzi

Egizia Venturi, Torna, se puoi

 Omaggio a Pisa e alla posa della prima pietra della Cattedrale

1° Afra Marangoni, Omaggio alla Cattedrale

2 Sara Costanzo, L’attesa

Maria D’Ippolito, Primavera a Pisa

Premio Speciale per la Sezione specifica a tema Lorenza Corsini Cattedrale

QUARTA SEZIONE: FIABA INEDITA E STORIE PER RAGAZZI INEDITE

1° Achille Concerto, Sogno nel regno di Oz

2° Paolo Stefanini, Nerino e le cose vere

3° Giorgia Spurio, C’era una volta Sami

Sezione Specifica: Omaggio Galileiano

Pietro Rainero, La caduta dell’orso, del gatto e del topo

Premio Speciale per l’originalità del tema

Giampietro Filippi, La lunga, lunga storia di Carbo, Ossi e Geno

Premio Speciale per la forza espressiva

Maria Adelaide Petrillo, Sono nata in un castello

La Cerimonia di Premiazione si svolgerà il 17 gennaio 2015  presso la Sala del Palazzo del Consiglio dei Dodici in Piazza dei Cavalieri a Pisa.