Il viaggio di una promessa
Un racconto a volte è un’occasione per riflettere sulla Storia, sulle pagine ancora oscure, su quel desiderio di fare luce, per comprendere realtà che si fanno specchio di qualcosa che va oltre i confini del tempo e dell’individualità e finisce per coinvolgere, nel profondo, tutti noi.
La trama del libro è basata sulla ricerca da parte dell’autrice dell’uomo che aveva aiutato la sua famiglia di origine a fuggire dalla rivoluzione iraniana. In questa ricerca si esprime la promessa (richiamata nel titolo) fatta al fratello morente per ringraziare quell’uomo, di nome Sherko, che aveva salvato la famiglia di Fatemeh.
Il risultato della ricerca porta con sé qualcosa di più ampio e inaspettato: conduce gradualmente a conoscere la realtà degli armeni che ancora oggi sono costretti a nascondere la loro vera identità e religione per sopravvivere in quella terra conquistata dai turchi.
Il nodo che il libro accoratamente rivela e su cui pone l’accento è proprio la condizione, assurda e per molti versi emblematica, che ancora oggi, nel 2019, a distanza di molti decenni dal Genocidio, impedisce agli armeni di manifestare la loro vera identità e la loro vera fede e li costringe a fingere, per poter sopravvivere, di essere musulmani e turchi.
Una condizione crudelmente emblematica, su cui il libro, adeguatamente e con acutezza, ci invita a riflettere.
Questo libro, coinvolgente e ben costruito, frutto di anni di ricerca, è un modo per conoscere mondi in apparenza distanti e di cui sappiamo ancora troppo poco.
Con i loro misteri, con il dolore e la voglia di bellezza e di riscatto che manifestano, i personaggi descritti nelle pagine del libro possono aiutarci a esplorare con maggiore consapevolezza i territori del nostro presente, i conflitti, i disagi e gli attriti al di sotto della superficie e su terreni scoscesi, tra radici condivise e sentieri che solo la conoscenza può permetterci di percorrere evitando di ricadere negli stessi baratri, in identici abissi e cercando spazi più vivibili fatti di libertà di espressione e di pensiero.
IM
Vi segnalo in questo articolo il libro di Fatemeh Gaboardi Maleki Minoo
Il Viaggio di una promessa
Attraverso la storia di un popolo dimenticato: gli armeni nascosti dell’Anatolia
“Ho vissuto e condiviso le storie quotidiane del popolo curdo e del popolo armeno, entrambi martoriati da interessi politici ed economici, ma sempre fieri e pronti a rialzarsi. Per questa ragione ho voluto ricordarli attraverso il racconto della mia esperienza, facendo conoscere le loro vicende.
Fatti come questi servono a ricordarci quanto sia precaria e fuggevole la vita. Tutti siamo concentrati sull’inessenziale, fingiamo di essere ciò che in realtà non siamo. Oggi ripercorro quegli anni, trascorsi accarezzando pagine e pagine di libri, che con le loro storie di popoli e uomini mi hanno fatto comprendere il senso della vita…”
(Dalla prefazione dell’autrice)
Fatemeh Sara Gaboardi Maleki Minoo: nel nome di questa giovane donna è racchiusa tutta la sua storia. Nata a Teheran, cresce in Italia, dopo la fuga della sua famiglia dalla Persia travolta dalla rivoluzione. La passione per la storia e la curiosità che la caratterizzano la portano a conseguire due lauree: una in Lettere Moderne e una in Lingue Orientali, specializzandosi in Storia del diritto Islamico e in Storia del genocidio armeno e a diventare docente e ricercatrice universitaria.
Ma cosa spinge Fatemeh a questa continua ricerca? Cosa lo porta più volte in Turchia, in Armenia, in Iran? Non ci va solo con gli occhi della studiosa… Il suo obiettivo è preciso: trovare l’uomo che negli anni ’70 aveva aiutato la madre e i fratelli a fuggire dalla Persia. Si imbatte così nella storia di due grandi popoli, quello Curdo e quello Armeno e nasce questo libro, più appassionante di un romanzo, che affronta vicende ai più sconosciute.
“IL VIAGGIO DI UNA PROMESSA. Attraverso la storia di un popolo dimenticato: gli Armeni Nascosti dell’Anatolia” ed. Divinafollia