Un ricordo di Gianmario Lucini

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LuciniHo conosciuto Gianmario Lucini a Pisa in occasione del Premio Astrolabio e della presentazione di un suo libro. Ho avuto modo di cenare seduto di fronte a lui. Due timidi seduti uno davanti all’altro a studiare piatti e traiettorie di fuga e di incontro per gli sguardi e per le parole. Gianmario era una persona estremamente seria che conosceva l’arte di non prendersi sul serio. Una persona di grande spessore che conosceva e metteva in pratica l’arte della leggerezza, il dono della lievità. Aveva una malinconia allegra, il gusto di un’ironia mai aggressiva, mai pesante.
Gianmario, pur essendo un ottimo autore, sapeva pensare al plurale. Non poneva i suoi scritti al centro del mondo.
Aveva una mente “plurale” e un pensiero “civile”, nel senso più autentico e vero del termine.
Possedeva una malinconia, frutto della conoscenza del mondo, che, invece di spingerlo all’apatia, lo conduceva alla lotta, all’impegno vero, mai violento, sempre tenace.
Era convinto, lo ha dimostrato non solo con le parole ma in modo fattivo con decine di iniziative concrete, che il mondo può cambiare. Non solo l’orto della scrittura, ma il mondo intero, quello là fuori, quello dove si vive e si soffre.

Questo ha mostrato Gianmario Lucini. Nell’editoria e nella società, le cose possono cambiare.
Questo ci lascia in eredità Gianmario.
Tocca a noi non dimenticarlo.
A noi il compito di fare buon uso dei suoi gesti e delle sue parole.
i.m.

4 pensieri riguardo “Un ricordo di Gianmario Lucini

    fattorina1 ha detto:
    29 ottobre 2014 alle 09:54

    Gianmario era un idealista propositivo, sempre pronto a impegnarsi in ogni battaglia di civiltà. La lettera inviata agli amici , l’ultima, contro gli abusi perpetuati verso le donne. Ci mancherai, Gianmario, mancherai alle nostre coscienze e alla nostre intelligenze.

      ivanomugnaini ha risposto:
      29 ottobre 2014 alle 10:31

      Concordo pienamente con ciò che hai osservato, Narda. Ti ringrazio per aver espresso con efficacia quello che molti pensano e sentono. Un caro saluto.

    Carla Piccolo ha detto:
    29 ottobre 2014 alle 22:34

    Io non lo conoscevo, grazie a te, l’ho incontrato questa sera e mi è bastato leggere poche delle sue parole per apprezzarlo:
    Lasciami settembre dalla tiepida aria / rammentare le nostre sventure / nella carezza del sole che deterge lo sgomento / per ciò che siamo e che potremmo essere……. (Vilipendio, p. 75).
    Carla (Giò)

    ivanomugnaini ha risposto:
    30 ottobre 2014 alle 12:32

    Sono molto lieto, Carla, che il mio ricordo di Gianmario Lucini ti abbia consentito di leggere e apprezzare le sue parole e il suo pensiero. Grazie a te.

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