Mese: settembre 2014

VIAGGIO AL CENTRO DELL’AUTORE – nuova rubrica

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Viaggio rubrica Dedalus

Inauguro oggi, con un articolo dedicato a Moravia, una nuova rubrica, VIAGGIO AL CENTRO DELL’AUTORE.

Un modo per indagare sul rapporto, spesso complesso e contraddittorio, tra alcuni scrittori e poeti e i luoghi in cui hanno vissuto. Luoghi di residenza o di elezione, spesso tutt’altro che idialliaci, ma sempre fertili di ispirazioni, sogni o incubi, amore e odio, volontà di fuga e desiderio di eterni, ineluttabili ritorni.

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VIAGGIO AL CENTRO DELL’AUTORE

Un viaggio è un’opportunità unica per conoscere, scoprire, stupirsi, apprendere ma anche un modo per ricordare, per non dimenticare. In questa mia rubrica, non parlerò di viaggi o di luoghi ma di scrittori, letterati e poeti che con la loro opera hanno impresso una traccia forte sul territorio, l’ambiente e il contesto che li ha ospitati o che essi hanno eletto come loro topos ideale, fonte di ispirazione e di ricerca.

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Qui di seguito la prima “esplorazione”: Moravia e la sua Roma.

Alberto_Moravia

Roma è davvero solo un fondale?

In occasione dell’anniversario della morte di Alberto Moravia, avvenuta il 26 settembre 1990, mi accingo a scrivere di Roma, di quella Roma vissuta ed interiorizzata dallo scrittore che ne fa non semplicemente lo sfondo dei suoi romanzi ma uno specchio della società di profondi cambiamenti. Da via Sgambati dove Moravia ebbe i natali in zona Pinciana alla sua casa a Lungotevere Vittoria. Per Moravia Roma è un misto di vitalità e decadimento, un humus letterario nel quale immergere le sue storie, i suoi personaggi, le contraddizioni di una società che va progressivamente disgregando e corrompendo.

Così ebbe a scrivere Moravia su Roma: “Sono nato e vissuto a Roma e ho avuto sempre gli stessi problemi insoluti e insolubili nel mio rapporto con la città”. «Una piccola città mediterranea, quasi più piena di monumenti che di case», una città che ha tentato sempre invano di trasformarsi in una vera capitale europea senza riuscirci poiché sempre un po’ provinciale.

Una città costretta dalla Storia ad assumere un ruolo internazionale senza essere mai riuscita tuttavia a staccarsi dalle radici antiche, fino a costituire un reticolo sconfinato di rioni e quartiere, quasi cittadine adiacenti, repliche infinite di un modello antico, un ibrido immenso.

Ma forse proprio per questa natura ambigua, accattivante e straniante, gentile e spietata, rozza e raffinata, Moravia trova a Roma l’humus ideale, lo specchio per la sua stessa indole, umana e letteraria. Lo scrittore Pincherle era allo stesso tempo aristocratico e immerso nella carnalità, o almeno nel desiderio della carnalità, come un gourmet cerebrale e combattuto che non tocca gli oggetti ma si inebria in segreto di odori e profumi, senza confessarlo neppure a se stesso. Pincherle, mezzo marchigiano e mezzo veneto, per metà nordico e per metà dell’Italia centrale, con una voglia di solarità contrastata da uno Stato Pontificio ancora presente a dispetto dei secoli, trova a Roma l’oggetto ideale per il suo amore ed il suo odio. Perché si può odiare solo ciò che si ama profondamente, ciò che ci assomiglia, e quindi ci spaventa, nell’atto stesso di attrarci in modo irresistibile.

Lo scrittore Moravia, costretto a fare i conti con la sua origine borghese, vissuta come privilegio e colpa, messa a confronto in modo ineluttabile con la radice popolare del suo amico-collega Pasolini, a Roma, negli ambienti della sinistra fedele ai dettami ideologici, vive da straniero, come il protagonista del romanzo di Camus, alla ricerca di una verità autentica che sfugge continuamente. E allora non gli resta che utilizzare le armi che ha a disposizione, la parola, la scrittura, la fuga e il ritorno.

Moravia ridisegna la città nei suoi libri e nei suoi scritti. Non per trasformarla in una improbabile Arcadia. Per tramutarla, piuttosto, in un luogo vivibile, per lui e per tutti gli esseri complessi e multiformi, gli stranieri che necessitano radici e gli indifferenti che provano, a bene vedere e sentire, profonde passioni. Riscrive la toponomastica della città, ma in modo che ogni luogo reale sia riconoscibile. In pratica allontana la donna amata ma senza lasciarla uscire dal raggio del suo abbraccio e del suo sguardo.

Lo stesso avviene anche con le sue innumerevoli fughe, i viaggi all’estero, lunghi, infiniti, in luoghi esotici veri, difficile, non da cartolina illustrata. L’India, la Cina, l’Africa, luoghi fertili di umanità sofferente e vitalissima. Distanti, dal suo mondo, dal suo elegante Lungotevere Vittoria.

Eppure, l’eterno ritorno, una volta ritrovata la macchina da scrivere, è quello nei luoghi angusti della città eterna. Moravia rifugge i grandi spazi, ha bisogno di concepire storie che si svolgono tra le stanze di un appartamento, i corridoi, le stanze da letto. Si immerge nelle vastità del mondo per poi ritornare a pensare ai microappartamenti romani,, là dove di svolgono le vere battaglie, là dove l’umanità combatte le battaglie evolutive, quella per la sopravvivenza.

La Roma di Moravia non è mai quella da dépliant turistico ma neppure quella dei quartieri degradati, con il cemento grigio e grezzo che divora prati periferici.

La sua Roma è allo stesso tempo un’idea e una scala reale che conduce ad una casa reale, borghese, con tutto il bene e tutto il male che può contenere, sia l’abitazione borghese che la parola che la definisce.

Per questa ragione Moravia e Roma sono un binomio così forte, perché è una simbiosi autentica, fatta di attrazione e paura. Roma è l’amante imperfetta da cui lo scrittore e l’uomo di staccano per poi ritornare, nel momento stesso in cui si accorge di non essersene mai allontanato veramente, neppure a migliaia di chilometri di distanza.

Roma è l’amante che cambia con gli anni, restando alla fine se stessa. Quella che si vorrebbe vedere cambiare, lasciando dietro di sé le meschinità, le minuscole e becere ruberie, le furbizie da poco e gli intrallazzi autolesionistici. L’amante che si spera possa cambiare dentro, e invece muta solo pelle, diventando solo ricoperta di plastica e dai colori fosforescenti. Dentro, rimane la stessa. Ma tutto ciò non cambia l’amore nei suoi confronti. Non lo muta di segno né di intensità. Perché quella imperfezione, quel mutamento fittizio e sofferto, è lo specchio delle contraddizioni che Moravia sente e percepisce intensamente in ciò che vive e ciò che scrive.

Per Alberto Moravia Roma è forse il luogo dove ritornare dai suoi continui viaggi che lo videro protagonista fino agli ultimissimi anni di vita.

I viaggi gli permisero di sperimentare il cosmopolitismo, di confrontarsi, di conoscere grandi personalità politiche, quali Nehru, Tito, Arafat, Ceausescu e Castro e che egli seppe far rivivere in molti libri ad essi dedicate, ma soprattutto di staccarsi da questa sua città che, anche se fastidiosamente lo rispecchiava nelle sue contraddizioni, amore – odio, provinciale e universale , borghese antiborghese.

La vita romana di Moravia si muove per il centro tra le case di via Sgambati al quartiere Pinciano, via dell’Oca a Ripetta e quella ultima sul Lungotevere della Vittoria. Difficile da inquadrare tanto è distante la Roma dei salotti da quella delle vecchie borgate o delle attuali zone dormitorio. La città è un arcipelago e, il punto di vista di Moravia è necessariamente parziale.

Roma, anche grazie a Moravia, rimane un sentimento che ti lega senza alcuna catena. Non una destinazione, un’icona, un topos, ma parte integrante di chi la vive e l’ha scelta, volente o nolente, come suo “fondale”.

Ivano Mugnaini

Concorso La vita in prosa – letture – proposte di edizione

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La Giuria del Concorso La vita in prosa, composta da Mauro Ferrari (poeta, critico, direttore editoriale di puntoacapo Editrice), Luigi Fontanella (poeta, scrittore, critico letterario, direttore della rivista internazionale “Gradiva”), Roberta Lepri (scrittrice), Ivano Mugnaini (scrittore, consulente editoriale, co-direttore della collana di narrativa di puntoacapo Editrice, Alessandra Paganardi (scrittrice, collaboratrice di riviste letterarie nazionali), Daniela Raimondi (poeta e scrittrice), Valeria Serofilli (scrittrice, presidente del Premio Astrolabio), sta leggendo e valutando tutti i lavori pervenuti,

Al termine delle letture verrà stilata una graduatoria e saranno indicati gli autori selezionati in qualità di segnalati, finalisti e vincitori.

A tutti i partecipanti verranno comunicati gli esiti del Concorso tramite un messaggio di posta elettronica.

Ringrazio tutti i partecipanti, a cui rinnovo il mio in bocca al lupo.

Ricordo inoltre a tutte le autrici e gli autori, anche quelli che non hanno preso parte al Concorso, che, nel caso in cui aveste scritti inediti, sia di poesia che di narrativa, e foste interessati ad una lettura anche ai fini di una pubblicazione, potete inviarmi i vostri lavori tramite un file Word o PDF a questo indirizzo e-mail : ivanomugnaini@gmail.com .

Sarò lieto di leggervi e di concordare con voi l’eventuale invio ad un editore per la pubblicazione.

Ancora in bocca al lupo e a presto rileggerci,

Ivano Mugnaini

QUINTO PUNTOACAPO DAY – 6-7 SETTEMBRE

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PUNTOACAPO nuovo LOGOlettura6-7 SETTEMBRE: PRESSO IL BORGO DI CASTELLANIA

QUINTO PUNTOACAPO DAY

Si terrà presso il Borgo di Castellania, paese natale di Fausto Coppi, la quinta edizione del puntoacapo Day. Molto più che un incontro riservato agli autori della Casa editrice novese, questo evento si configura ormai come uno dei grandi appuntamenti annuali di cultura e letteratura, in collaborazione con la Biennale di Poesia di Alessandria (http://biennaledipoesia.wix.com/biennale)

e l’Associazione letteraria La clessidra (http://Laclessidra.wix.com/home).

 

V puntoacapo Day

Le poesie nella memoria:

la poesia bene comune

 

PROGRAMMA

Cattura

 

SABATO 6 SETTEMBRE

Dalle ore 9,30 – Registrazione. Break di Benvenuto

Ore 10,00 – Apertura: Aldino Leoni (Presidente Biennale), Elvira Mancuso (Vice Presidente Biennale), Mauro Ferrari (Dir. culturale Biennale e Direttore puntoacapo)

Ore 10,20 – Le poesie nella memoria: Interventi di Letizia Lanza e Giancarlo Pontiggia

Ore 11,20 – Anticipazioni: Il Fiore della poesia italiana

Ore 11,30 – Voci: Fosca Massucco,  Carla Mussi, Mauro Macario, Gianfranco Isetta, Alessandra Paganardi

Ore 12,30 – Pranzo

 

Ore 15,30 Conversazione con Carlo Alberto Sitta, con un ricordo di Nino Majellaro

Ore 16,10 – Voci: Massimo Bondioli, Sergio Gallo, Silvia Comoglio, Aldino Leoni

Ore 16,40 – L’Amore dalla A alla Z, a cura di Vincenzo Guarracino. Intervento di Carlo Alberto Sitta

Ore 17,00 – Il Presente dei Poeti: Riflessioni sull’Almanacco Punto della poesia italiana. A cura di Salvatore Ritrovato, Gabriela Fantato, Giancarlo Pontiggia

Ore 17,40 – Voci: Francesco Dalessandro, Alberto Toni, Lucianna Argentino, Luigi Cannillo, Dario Pasero, Elena Corsino

 

Cena e a seguire Spettacolo:

Incontriamoci all’Inferno: spettacolo con Cinzia Demi e Riccardo Farolfi alle chitarre

DOMENICA 7 SETTEMBRE

Ore 9,30 – Saluto dell’Editore Cristina Daglio.

Ore 10,00 – Le Antologie: In classe, a cura di Maurizio Casagrande (ne parla Carlo Alberto Sitta); Poesia in Piemonte e Valle d’Aosta; Poesia in provincia di Alessandria). Intervengono Curatori e Autori.

Ore 10,45 – Voci: Riccardo Olivieri, Cinzia Demi, Caterina Davinio, Amedeo Ansaldi, Angela Donna, Loris M. Marchetti, Alberto Rizzi

Ore 11,30 – Anticipazioni: la nuova Collana di narrativa; Fausta Squatriti e Marina Wiesendanger

Ore 11,45 – Le Collane di teatro e aforistica Il Porcospino e L’Istrice, a cura di Roberto Morpurgo

 

Ore 12,00 – Pranzo

 

Ore 15,30 – Voci: Gianfranco Lauretano, Salvatore Ritrovato, Massimo Morasso, Gabriela Fantato, Luisa Pianzola, Mauro Ferrari

Ore 16,15 – Conversazione con Giancarlo Pontiggia. Conduce Salvatore Ritrovato

Ore 16,45 – Voci: Valeria Borsa, Camillo Sangiovanni, Roberto Chiodo, Marco Maggi, Roberto Valentini, Enrico Marià, Simonetta Longo, Luca Ariano

Ore 17,30 – Chiusura: Poesia e musica a cura di Francesco Macciò

 

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Nei locali del Borgo:

Bookshop

Esposizioni artistiche a cura di Max Carcione, Maurizio Caruso e altri

“Il Fiore della poesia italiana” a cura di Mauro Ferrari

 

 

IN COLLABORAZIONE CON:

BIENNALE DI POESIA DI ALESSANDRIA  #  ASSOCIAZIONE LETTERARIA LA CLESSIDRA

PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA GRADIVA-NEW YORK – III edizione

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STATE UNIVERSITY OF NEW YORK
PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA GRADIVA-NEW YORK – III edizione
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La rivista GRADIVA bandisce la terza edizione del Premio Gradiva – New York. Al Premio si concorre con un libro di poesia in lingua italiana, pubblicato fra gennaio 2013 e dicembre 2014. I libri partecipanti al concorso non saranno restituiti. Non è prevista alcuna quota di partecipazione, ma i partecipanti sono gentilmente invitati a iscriversi, in forma di donazione, all’Associazione Gradiva International Poetry Society, Inc. *
Al vincitore sarà assegnato un premio di $1000 (mille dollari), il rimborso delle spese di viaggio aereo (economy class) e il pernottamento per due notti presso il prestigioso Danford Marina Hotel. Una selezione del libro sarà tradotta in inglese e pubblicata da “Gradiva”, o in una plaquette per le edizioni Gradiva. In caso di ex-aequo i vincitori condivideranno il premio in danaro. Case Editrici e/o singoli autori devono spedire una copia del loro libro, in cartaceo, ENTRO IL 30 MARZO 2015 ai seguenti componenti della Giuria, con l’indicazione, su ogni copia, dell’indirizzo completo dell’Autore, telefono ed e-mail. Una copia va spedita in PDF all’indirizzo elettronico della Segreteria del Premio sotto indicato.
Nicola Crocetti, c/o “Poesia”, Via E. Falck 53, 20151 Milano, Italia.
Milo De Angelis, Via degli Imbriani 31, sc. F., 20158 Milano, Italia.
Alessandro Carrera, Modern & Classical Languages, Univ. of Houston, Texas 77204, USA.
Luigi Fontanella (Presidente), Dept. of European Languages and Literatures, Humanities Bldg, State University of New York, 100 Nicolls Rd., Stony Brook, New York 11790, USA.
Irene Marchegiani, 303 Mountain Ridge Drive, Mt. Sinai, New York 11766, USA.
Elio Pecora, Via Paolo Barison 14, 00142 Roma, Italia.

Segreteria del Premio, Sylvia Morandina (con diritto di voto): gradivasunysb@gmail.com
La Giuria selezionerà gradualmente i libri finalisti. Una successiva consultazione determinerà la cinquina finalista, della quale un’ultima votazione determinerà il vincitore del Premio. La cerimonia di premiazione avrà luogo nell’autunno 2015 presso il Center for Italian Studies della State University of New York, con sede a Stony Brook, e sarà preventivamente comunicata al vincitore, che è tenuto a presenziare alla cerimonia. Non si ammettono deleghe. Per ulteriori informazioni: Tel. 001-631-6327448 (martedì e giovedì) o inviare email.
* Per l’associazione alla non-profit Gradiva International Poetry Society, Inc., che dà diritto a partecipare al Premio, effettuare donazione, con spese bancarie a carico dell’ordinante, tramite bonifico internazionale (bank transfer) di $65 sul conto di GRADIVA, Apple Bank di Setauket (N.Y.), gestito dalla Morgan Chase Bank, Routing n. 226070584, account 444-3030970, Swift: CHAS US 33; oppure tramite bonifico italiano di € 50, specificando che si tratta di donazione, con spese bancarie a carico dell’ordinante, presso Banca Popolare di Milano, Ag. 240, sul conto intestato a Luigi Fontanella, IBAN: IT50 I 05584 02800 000000010982, swift: BPM iit MM240. Spedire la ricevuta all’indirizzo della segreteria del Premio: PO Box 831, Stony Brook, New York 11790, USA.