Una mia chiacchierata con la giornalista Nadia Pedicino in occasione della presentazione del mio libro alla Libreria Giunti al Punto di Caserta.
Grazie a Nadia per le domande, mai banali, e a Il Sud On Line per aver ospitato la sua intervista.
(questo è link dell’articolo su IL Sud On line http://www.ilsudonline.it/intervista-con-ivano-mugnaini-io-la-letteratura-e-lo-specchio-di-leonardo/ )
Nadia Pedicino
Nata ad Avellino – vive e lavora a Napoli – Giornalista professionista – collabora con alcune testate on line- autrice di biografie – ideatrice e conduttrice di una trasmissione televisiva “Bellezza & Salute Magazine” in onda su un circuito di tv a livello nazionale e sui principali social.
Intervista con Ivano Mugnaini: “Io, la letteratura e lo specchio di Leonardo”
Cosa può accadere se per caso ci imbattiamo nel nostro sosia, una persona identica a noi per l’aspetto fisico ma diversissima come carattere, inclinazioni, modo di vedere e di pensare? Cosa accade se questa eventualità capita al genio per eccellenza Leonardo da Vinci?
Su questo interrogativo così unico e intrigante si basa il romanzo breve dello scrittore toscano Ivano Mugnaini, dal titolo “Lo specchio di Leonardo” edito da Eiffel di Gennaro Liguori e presentato a Caserta presso la libreria Giunti.
Dott. Mugnaini, come nasce l’idea di questo libro?
Lo spunto iniziale del romanzo è nato da un film-documentario, uno dei tanti dedicati a Leonardo da Vinci, alle sue scoperte, al suo inesauribile talento. Veniva mostrato Leonardo alle prese con gli specchi da lui studiati a lungo per scopi scientifici e militari. Mi sono interrogato, in quell’istante, sul rapporto del genio con la sua immagine. Ho provato ad immaginare il divario tra ciò che appariva al mondo, la sua eclatante gloria e la scintillante fama, e ciò che di intimo sentiva dentro di sé, nella sua interiorità autentica. Ho pensato allo specchio per riuscire a vedere anche le parti in chiaroscuro non solo la perfezione ma le debolezze, i limiti che anche lui possiede e con i quali perfino un genio come Leonardo deve fare i conti.
Un tema ricorrente quindi nel racconto è la dualità dei contrasti…
Esatto. Ho pensato al contrasto tra i suoi veri desideri e ciò che era costretto a realizzare in qualità di persona soggetta alle ambizioni dei potenti del suo tempo, signori, notabili, politicanti e ricchi mecenati. Ho pensato al contrasto tra il bianco e il nero, il buio e la luce, il bene e la malvagità che anche Leonardo, come ogni altro uomo, ospitava dentro di sé: il lato in ombra, i chiaroscuri e i contrasti più laceranti forzatamente nascosti per motivi di opportunità e per mantenere vivo il suo prestigio. Mi piacciono molto gli opposti. Non riuscirei a immaginare una vita senza contrasti, sono proprio questi che arricchiscono l’esistenza, che colorano il mondo. Mai solo bianco o solo nero! È necessario interagire con il diverso.
Leonardo si lascia così travolgere da un pericoloso gioco del doppio. Cosa pensa lei delle maschere delle vita?
Il tema del doppio e delle maschere mi ha sempre affascinato. Da giovane sono stato folgorato da Pirandello che sulle maschere ha costruito la sua poetica. Noi oggi ne adottiamo tantissime per sopravvivere ma credo che quelli che riescono a toglierle siano le persone che vivono meglio perché si avvicinano di più al proprio vero essere. Essere se stessi sempre, è questa la vera sfida!
(l’intervista completa a questo link: http://www.ivanomugnaini.it/il-sud-on-line-intervista-di-nadia-pedicino/ )